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Sul piano dello stile esterno è subito chiaro come in Peugeot non abbiano puntato a stupire con effetti speciali ma piuttosto ad un buon equilibrio generale: nessuna “boccaccia” smisurata stavolta dunque, né linee eccessivamente movimentate, ed anche la stessa figura tesa ed aggressiva della 407 è un ricordo.
La 508 le somiglia, certo, ma è stata semplificata e resa più educata ed elegante grazie a gruppi ottici meno “tirati”, ad una linea laterale più rigorosa e a finestrature più tradizionali. In particolare, la versione Wagon ha abbandonato la vecchia soluzione del montante posteriore “invertito” in favore di un montante del tutto tradizionale. Le nuove proporzioni comunque non sono solo il risultato di scelte stilistiche, ma anche di modifiche al pianale: il passo è stato allungato da 2,73 a 2,81 metri, mentre lo sbalzo anteriore è stato fortemente ridotto fino a soli 98,7 cm, partendo dai precedenti 103. Questa riduzione naturalmente non è stata casuale, essendo il risultato di una struttura anteriore di assorbimento affinata come vedremo.
La nuova berlina recupera comunque centimetri nello sbalzo posteriore, e stacca una lunghezza complessiva di 4,79 metri contro i 4,68 dell’antenata.
Ormai è qualche anno, più o meno dalla 308 in poi, che Peugeot ha iniziato a sfornare interni di qualità quasi impeccabile, e la 508 conferma la regola.
Il cambio automatico a sei rapporti Aisin di tipo tradizionale adottato sul due litri diesel. Le versioni 1.6 diesel e benzina dispongono invece del manuale robotizzato “made in PSA”.
Panoramica complessiva delle sospensioni, in questo caso della versione GT. L’avantreno a quadrilatero alto con portamozzo disaccoppiato è un punto di pregio di questo modello, purtroppo adottato solo sulla versione più potente. La 407 invece lo prevedeva su tutta la gamma.
Le dimensioni in pianta svelano subito le novità rispetto alla 407: il passo maggiorato va a grande vantaggio dell’abitabilità, così come l’allungamento della coda genera finalmente un vano bagagli davvero capiente. Positivo il contenimento dello sbalzo anteriore, che sulla 407 era davvero eccessivo.
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