Mitsuoka e i “falsi d’autore”

Mitsuoka

Mitsuoka e i “falsi d’autore”. Questa definizione probabilmente non è la più corretta per definire le auto Mitsuoka che non sono dei falsi, in quanto non vogliono trarre in inganno nessuno, e non sono neppure delle repliche poiché propongono dei contributi propri.

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La Mitsuoka Ryugi ripropone elementi stilistici della Jaguar Mk.2 (prodotta dal 1959-1967) uniti a una moderna meccanica Toyota Corolla Axio.

D’altra parte, quando si attribuisce ad un prodotto la qualifica di “falso d’autore” si sottintende una certa simpatia ed ammirazione, per un lavoro che, comunque, è “fatto bene”. Tutti questi pensieri ci sono venuti alla mente dopo che all’ultima edizione del London Motor Show abbiamo visto alcune auto Mitsuoka, un marchio quasi del tutto sconosciuto in Occidente che non nasconde affatto la sua ispirazione al mondo delle auto classiche inglesi.

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La Ryugi Hybrid intende conciliare i gusti degli appassionati di auto d’epoca che, però, vogliono la modernità di un motore ibrido, anche in questo caso basato sull’analoga versione della Corolla Axio.

La Mitsuoka è una piccola/media impresa giapponese, ufficialmente costituita nel febbraio 1968 a Toyama, ma entrata in attività nel novembre 1979. Con alcune centinaia di dipendenti, ha anche un certo successo d’esportazione: la sua è una produzione di nicchia, indirizzata ad una clientela dalle discrete capacità economiche, in paesi avanzati dal punto di vista automobilistico. Mitsuoka, infatti, oltre che in Giappone, vende le sue auto soprattutto in Thailandia, Gran Bretagna e Stati Uniti, dove ha delle filiali.

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In quest’inquadratura la Viewt mostra un frontale tipicamente Jaguar ma, anche se la foto non lo mette in evidenza, il padiglione è quello della Nissan Micra (o March).

Ma veniamo ai prodotti che, ovviamente, sono l’aspetto più importante: si tratta di auto dal look decisamente britannico, ispirate a realizzazioni del periodo che va più o meno dagli anni Cinquanta agli Ottanta. Ve ne sono alcune che rasentano decisamente il plagio, mentre altre pur riproponendo elementi ben identificabili di altre marche, hanno anche aspetti altrettanto differenziati. Nel corso della sua storia recente Mitsuoka ha realizzato anche diverse concept a scopo sperimentale e l’elenco dei tipi realizzati è piuttosto lungo, anche perché si va dalle microcar alle grosse limousine per i matrimoni. Si tratta di prodotti semiartigianali e perciò l’impressione è che siano disponibili su ordinazione anche tipi che ufficialmente non appaiono più in listino.

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La Mitsuoka Himiko, qui nella serie Classic Edition, è una spider (o Roadster) che si ispira, ancora una volta, alle Jaguar come la XK-120 e la XK-150, ma ha pianale e meccanica della Mazda MX-5.

I modelli reclamizzati come produzione corrente sono la grossa berlina Galue, ispirata alle Bentley, ma vi è anche la Ryugi, che ha un tocco di Jaguar. Con un muso decisamente da Jaguar anni Cinquanta vi è la Viewt, mentre la Himiko è una spider, anch’essa di ispirazione Jaguar. Vediamo un po’ più da vicino queste auto, decisamente particolari.

La Galue è uno dei modelli di punta, in produzione da diversi anni, e non è facile districarsi tra le denominazioni delle differenti versioni. L’ultima, che si chiama semplicemente Galue (senza ulteriori suffissi), è costruita sulla piattaforma della Nissan Teana (DBA-L33) ed è una macchina imponente, lunga 4,98 m. La sua motorizzazione si basa sul Nissan QR25DE da 2.488 cm3 e 173 HP e la linea della carrozzeria, decisamente pretenziosa, intende richiamare quella della Bentley Eight del 1984-1992 ma vi sono delle serie con elementi tipicamente Rolls-Royce.

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Dopo l’edizione 2016 del Motor Show di Londra, la Himiko ha iniziato ad essere commercializzata in Inghilterra con il nome Roadster, puntando al mercato degli “orfani” delle spider del passato.

La meccanica della Toyota Corolla Axio, in versione normale (che già era alla base della precedente Galue 204, sospesa nel 2014) e Hybrid è stata ripresa come pianale della Ryugi. Quest’auto, con un motore Toyota 1NZ-FE da 1.496 cm3, abbinabile all’elettrico da 45 kW, è lunga 4,51 m ed è ispirata, principalmente nel frontale, alla Jaguar Mk.2 costruita in Inghilterra tra il 1959 e il 1967.

La Mitsuoka Viewt, quanto meno agli occhi italiani, appare come la meno felice di queste rivisitazioni. Il pianale è quello della Nissan March (MT DBA-NK13), cioè quella da noi nota come Micra, ed il motore è lo HR12DE da 1.198 cm3 e 79 HP, non particolarmente entusiasmante in rapporto alle dimensioni dell’auto che è lunga 4,51 m. La carrozzeria si ispira, nel frontale, alla Jaguar Mk.2, come anche la Ryugi, ma il corpo centrale tradisce una discendenza Micra che mal si sposa con il resto.

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Espressamente per il mercato inglese è stata allestita la versione Roadster Brooklands, con particolare cura nelle sellerie e carrozzeria rigorosamente “verde inglese”.

Infine in listino vi è la Himiko: meccanica e pianale sono quelli della spider Mazda MX-5 Roadster, con una linea che si ispira alla Jaguar XK-150 del 1957-1961. Il risultato, stilisticamente, non è del tutto equilibrato ma quest’auto, lunga 4,57 e con la motorizzazione Mazda da 1.998 cm3 e 162 HP, si dimostra decisamente brillante. La Himiko è considerato come il prodotto più commerciabile in Europa ed in Inghilterra è presentata con il nome Roadster ed offerta anche in un allestimento più raffinato chiamato Brooklands, con interni di colore creme e carrozzeria “British green”. Certo, le Mitsuoka sono auto molto speciali ma non sono altro una delle tante conferme della vera passione che in Giappone vi è per il mondo automotive.