La Formula SAE è scesa in pista a Varano de’ Melegari

Dall’11 al 15 luglio scorsi è andata in scena la tappa italiana del campionato mondiale di Formula SAE, competizione che coinvolge oltre 2.600 studenti provenienti da 26 Paesi e da oltre 79 diversi atenei. Complessivamente sono stati 84 i team in gara, tra cui 14 italiani.

Lo scopo della Formula SAE è quello di impegnare gli studenti nella progettazione, nella realizzazione e nello sviluppo di un prototipo di vettura formula, che  viene poi valutato in otto tipologie di prove, che misurano ogni aspetto, dalle performance al design, dalla presentazione del progetto fino alla sua fattibilità.

Durante la tappa di Varano, durata 4 giorni, non sono mancati i colpi di scena, come la pioggia torrenziale arrivata la domenica pomeriggio durante lo svolgimento della prova più adrenalinica, l’Endurance di 22 km con cambio pilota.

L’acqua non solo ha messo a dura prova le capacità dei piloti in pista, ma ha anche reso difficilissimo il lavoro dei tecnici che hanno dovuto modificare gli assetti delle vetture in tempi record.

Questa edizione ha visto la riconferma dei top team delle università di Graz, Tallinn e Zurigo, che si sono aggiudicati le tre classi dinamiche, rispettivamente 1C (vetture a combustione interna), 1E (elettriche), 1D (driverless), ma vi sono stati anche tanti riconoscimenti importanti per le università italiane.

“Siamo molto soddisfatti di questa quattordicesima edizione dell’evento, la seconda organizzata da ANFIA, che ha visto debuttare la Classe Driverless” ha commentato Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA “Possiamo dire che la sfida è stata vinta, visto l’elevato livello tecnologico delle vetture a guida autonoma presentate e la partecipazione dei top team europei, e che sicuramente proseguiremo in questa direzione”

Tanta partecipazione anche da parte delle aziende automotive, come i due partner dell’evento FCA e Dallara, quest’ultima main sponsor della Formula SAE sin dal 2009.


LE CATEGORIE

Inizialmente dedicato soltanto alle monoposto equipaggiate da un motore endotermico (per il quale la cilindrata massima è limitata a 710 cc, con una flangia di aspirazione limitata a 20 mm di diametro), oggi questo campionato prevede ben tre classi all’interno delle quali poter partecipare.

Oltre alla classe 1C con motore a combustione interna, sono presenti la classe 1E, con propulsione elettrica, e la classe 1D, driverless, con guida autonoma.

Le categorie 1E e 1D sono senza dubbio quelle che più catturano l’interesse degli sponsor e delle case auto, che vedono nell’elettrico e nella guida assistita un futuro molto vicino e ormai inevitabile.

La sperimentazione effettuata dagli studenti delle più importanti università di tutto il mondo, è una risorsa preziosa per tutti, perché contribuisce allo sviluppo di queste tecnologie, da cui anche le aziende possono trarne vantaggio.


LE PROVE

Sono innumerevoli le prove previste dal programma di gara della Formula SAE e sulle quali i team vengono valutati da una giuria internazionale di massimi esperti, tra cui personaggi di spicco del mondo automotive, come l’Ing. Giampaolo Dallara.

Si dividono in prove dinamiche e prove statiche.

Quelle che coinvolgono l’utilizzo della vettura sono le prove dinamiche e possono essere affrontate soltanto dopo aver superato le verifiche tecniche.

La prima verifica da superare è la Technical Inspection, dove i giudici controllano la conformità della vettura nel rispetto del regolamento.

Poi c’è il Tilt Test nel quale la monoposto viene inclinata lateralmente fino a 60°, tramite una piattaforma, per verificare che non perda liquidi e che il contatto tra gli pneumatici e il piano inclinato non venga mai a mancare.

Per le vetture con motore endotermico (1C) occorre superare il Noise Test, dove il rumore del motore non deve oltrepassare rispettivamente i 94 dB al minimo e i 110 dB al massimo dei giri.

Per le auto elettriche (1E) questa prova è sostituita dal Rain Test, durante il quale la monoposto viene bagnata completamente e viene successivamente verificato che tutti i sistemi elettrici di bordo non presentino guasti e che quindi siano ben protetti.

Infine, il Brake Test, dove le vetture, lanciate su un breve rettilineo devono riuscire a bloccare tutte e quattro le ruote in frenata, senza subire sensibili imbardate o scostamenti di corsia, dimostrando così di avere una potenza frenante superiore a quella consentita dall’attrito degli pneumatici.

 

Superate le verifiche, si passa alla vera competizione dinamica, che si articola su quattro gare: acceleration, skid-pad, autocross ed endurance.

La prova di accelerazione si svolge con partenza da fermo su un rettilineo piano di 75 metri ed è il rilievo cronometrico, mediato su più tentativi, ad essere preso in considerazione ai fini della classifica.

Lo skid-pad, mette in luce la tenuta laterale del veicolo, che dovrà affrontare due cerchi di diametro di 15,25 metri, uno in senso orario e l’altro in senso anti-orario.

L’autocross è invece una prova sprint di due giri su un tracciato molto tortuoso, delimitato dai birilli e ricavato all’interno del circuito, realizzato in modo da avere una velocità media di percorrenza tra i 30 e i 40 km/h.

Infine, la prova dinamica più entusiasmante è sicuramente l’endurance, che consiste in un long run da 22 km, da dividere tra due piloti, da svolgersi su un percorso simile a quello della prova di autocross. Al termine della prova viene stilata anche una classifica sul consumo di carburante.

Le prove statiche sono invece la design event, la business event e la cost event.

La prima riguarda la capacità del team di presentare il progetto del veicolo, spiegando ai giudici le scelte effettuate e rispondendo alle domande durante l’ispezione.

La prova avviene direttamente ai box, dove i membri del team presentano il progetto, illustrandone le caratteristiche innovative, le filosofie progettuali, il tipo di coinvolgimento e interazione dei vari reparti durante le fasi del progetto, infine mostrando i rendering e i risultati delle simulazioni matematiche.

La business event invece è una simulazione di presentazione di fronte a un potenziale sponsor, con il quale occorrerà illustrare il proprio business case.

Infine, il cost event, è un’analisi dettagliata dei costi affrontati per la realizzazione della monoposto.

La Formula SAE non è quindi soltanto ingegneria, ma coinvolge anche altri reparti, come ad esempio quelli di economia e di marketing, che devono mostrare la propria capacità di gestire un progetto, con un occhio di riguardo alla fattibilità generale, nonché saper pubblicizzare il proprio prodotto all’esterno del team, illustrandone i punti di forza.


IMPORTANTI RISULTATI PER LE ITALIANE

L’impegno delle altre università italiane (in totale 14) è stato grandissimo durante il week-end di Varano e i risultati non sono mancati.

A tal riguardo è doveroso applaudire l’importante vittoria assoluta nella Classe 3, dedicata alla presentazione del progetto, per l’Università Politecnica delle Marche.

La Squadra Corse del Politecnico di Torino ha invece raggiunto il terzo gradino del podio nella categoria 1E “elettriche”. La vettura chiamata SC18 si caratterizza da tecnologie all’avanguardia, come i motori elettrici integrati nelle ruote, il sistema di recupero di energia di frenatura, il sistema di controllo della trazione con diverse mappe selezionabili anche da remoto e la telemetria in tempo reale.

Gli ottimi piazzamenti nelle prove hanno invece consentito al team del Politecnico di Milano (Dynamis Polimi Reparto Corse) di centrare, al termine dei quattro giorni di gare, il quarto posto assoluto nella classifica finale della classe 1C e due secondi posti nelle prove dello skid-pad e design event.

La squadra ha proseguito lo sviluppo della monoposto con motore endotermico e, come ci ha raccontato il team manager Gabriele Sala, sono in arrivo importanti novità per le prossime gare, come i cerchi in fibra di carbonio e il DRS (Drag Reduction System, il sistema installato anche in F1 per ridurre la resistenza aerodinamica in un tratto limitato del tracciato).

Il rendering 3D della futura monoposto dell’Università di Parma (vedrà la luce entro la fine del 2018)

Giocava in casa l’Università di Parma, il cui campus è a pochi chilometri dal circuito di Varano de’ Melegari.

Dopo anni di sviluppi sulla vettura con motore endotermico, il team ha deciso di dedicarsi alla progettazione di una monoposto elettrica, con l’obiettivo di completarne la realizzazione entro l’inizio della stagione 2019.

In questa edizione l’Università di Parma ha quindi partecipato alla Classe 3, dove ha centrato un ottimo secondo posto nell’evento di Design, tra ben sette università concorrenti da tutto il mondo.

Ne abbiamo approfittato per fare visita al team e abbiamo parlato con alcuni di loro.

“Siamo partiti da un foglio bianco, ma forti dell’esperienza organizzativa e lavorativa derivata dall’esperienza dello sviluppo della precedente vettura con motore endotermico” ci ha informato il team manager Stefano Francavilla “Le particolarità di questo progetto sono la realizzazione del telaio tramite una monoscocca unica modulare, senza applicazione di tralicci ausiliari come di solito avviene, nonché la volontà di essere completamente autonomi, anche nella realizzazione dei motori elettrici e degli inverter”.

Marco Pirani, responsabile del telaio, ci ha rivelato che “Con questa nuova vettura l’obiettivo è quello di raggiungere il livello dei top team della classe dedicata alle vetture elettriche, come ad esempio l’università di Ravensburg. Al momento abbiamo quasi terminato la fase di progettazione e tra un circa un mese inizieremo la produzione della monoscocca”.

Il team dell’Università di Parma assieme all’Ing. Giampaolo Dallara

 


UNA “FORMULA” VINCENTE

Siamo convinti che il concetto alla base del campionato di Formula SAE sia estremamente interessante per svariate ragioni.

Il primo motivo è che è dedicata ai soli studenti, che si trovano responsabilizzati all’interno di un gruppo di lavoro, al fine di raggiungere un obiettivo comune.

Un’esperienza come questa equivale ad un tirocinio in un’azienda o forse di più, inserita però all’interno del contesto universitario.

In secondo luogo, il regolamento pone pochissime limitazioni alle soluzioni tecniche (è principalmente orientato ad assicurare la sicurezza della vettura), a differenza di quanto avviene nelle competizioni automobilistiche vere e proprie, e ciò da una libertà estrema al genio e all’estro dei futuri ingegneri e designer.

Possiamo confermare di aver visto, durante la nostra visita nel paddock di Varano, decine di soluzioni diverse per quanto riguarda le geometrie delle sospensioni, il posizionamento e la forma dei profili alari, nonché differenti scelte di configurazione del powertrain.

Infine, il veloce ricambio dei componenti della squadra (mediamente dell’ordine del 40-50% ogni anno), garantisce, al suo interno, un continuo processo di formazione da parte dei membri più esperti verso le matricole, ma anche un’ininterrotta acquisizione di idee e stimoli dai nuovi arrivati.

Continueremo a seguire con molta attenzione questo spettacolare campionato e le vetture di tutti i team, fonti inesauribili di spunti tecnici.

 

 


TUTTI I VINCITORI

Nella Classe 1C (vetture a combustione interna) la vittoria è andata alla Technical University of Graz, con il TUGraz Racing Team, grazie a una vettura affidabile e di alto livello e all’elevata preparazione degli studenti, che hanno affrontato bene tutte le prove e hanno concluso la prova di Endurance per primi. In seconda posizione, Friederich-Alexander University Erlangen Nuremberg, con il team High-Octane Motorsports e. V., che ha stupito per i tempi ottenuti nell’Endurance e, in terza, Wroclaw University of Science & Technology (Breslavia) con il PWR Racing Team, vincitore dell’edizione dello scorso anno, che ha confermato una buona performance in tutte le prove.

Nella Classe 1E (vetture elettriche) ha festeggiato la vittoria la Tallinn University of Applied Sciences – FS Team Tallinn, che ha presentato la vettura più performante anche grazie all’elevata preparazione del team, mentre si aggiudica il secondo posto DHBW Ravensburg, con il team Global Formula Racing e.V. e il terzo va alla Squadra corse del Politecnico di Torino.

Nella Classe 3 (presentazione del solo progetto della vettura), ha conquistato la vetta dellaclassifica il Polimarche Racing Team dell’Università Politecnica delle Marche, seguito, al secondo posto, dal team Arab Academy Motors e, al terzo, dal team MASR Motorsport, entrambi dell’Arab Academy for Science, Technology and Maritime Transport.

Nella Classe 1D (Driverless) il primo premio è andato a AMZ Driverless Team di ETH Zurich, seguito da municHMotorsport, dell’University of Applied Sciences Munich e dal Karlsruhe Institute of Technology con il team KARaceIng.

 


LINK AL SITO UFFICIALE DELLA FORMULA SAE: https://www.formula-ata.it/formula-sae-italy/