Gran Premio d’Ungheria: doppietta McLaren, ma che pasticcio

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Un Gran Premio d’Ungheria emozionante come non si vedeva da tempo sancisce l’ingresso del Mondiale nell’era McLaren.

Ha vinto Oscar Piastri, alla 35ma gara della sua vita, 23 anni, più giovane australiano a conquistare una vittoria, cresciuto a Melbourne con il mito di Fernando Alonso che oggi – strano, ma vero – è un suo avversario.

Dietro a Piastri è arrivato Lando Norris: i due hanno così ottenuto una splendida doppietta per la squadra di Woking.

Mercedes, ottimo Hamilton

Ottimo Hamilton con la Mercerdes terzo, mentre Leclerc – dopo le difficoltà di venerdì e sabato – ha concluso al quarto posto, mettendo una toppa sul momento poco brillante della Ferrari.

Ma che giallo in McLaren! E il colore papaya delle auto non c’entra nulla…

C’entra che al via del Gran Premio d’Ungheria il giovane australiano ha preso la testa della gara e l’ha mantenuta con autorevolezza sino a quando – momento del secondo pit stop – la McLaren ha deciso un’incomprensibile ‘undercut’ che ha permesso a Norris di passare in testa.

Norris accetta gli ordini di squadra

In teoria, si è intuito dalle varie conversazioni via radio, la squadra voleva ‘coprire’ Hamilton, forse per un eccesso di prudenza.

Piastri s’è trovato come scippato della vittoria (in genere tocca al leader cambiare per primo, poi si passa al pilota in quel momento più indietro) e la squadra ha chiesto a Norris di ridare la posizione.

Peraltro Piastri si era conquistato la leadership della corsa con una partenza perfetta, ai danni sia di Norris sia di Verstappen.

Dal quel momento in radio s’è scatenato un flusso di contrattazioni, di frasi dette con chiarezza e altre pronunciate ambiguamente.

Ci saranno strascichi?

Diciamolo: un grandissimo pasticcio, che potrebbe avere strascichi (anche pesanti) nei rapporti interni tra Piastri e Norris e che si sarebbe dovuto prevenire (o evitare), visto che l’onda montante della McLaren adesso è una minaccia concreta per la Red Bull e per Max Verstappen.

Andrea Stella, il Team principal della McLaren, mostra self control: “Conosco i grandi piloti per la loro attitudine a voler sempre vincere, è un bene che sia così”.

Come a dire, è tutto sotto controllo.

Ma qualche dubbio è lecito averlo.

Lando Norris, visibilmente contrariato, ha evitato di infierire: “La squadra mi ha chiesto di dare strada a Oscar e io l’ho fatto. Non c’è altro da aggiungere”.

“Il mio sogno da bambino”

Piastri la pensa al contrario (“E’ stata la scelta giusta da parte della squadra”) mentre commenta con molta misura la sua prima vittoria venuta nel Gran Premio d’Ungheria:

“Una giornata speciale, la sognavo da quando ero bambino. E’ molto divertente correre con la McLaren, non li potrò mai ringraziare abbastanza. Sì, al momento questa macchina è una bestia”.

Max, tensione e toni sopra le righe

In ogni caso, i due della McLaren hanno rifilato una sonora legnata a Verstappen.

In pista l’olandese non aveva la consueta super monoposto (nonostante gli aggiornamenti) e forse la squadra non è stata perfetta nella strategia (accade anche a chi vince spesso), ma i dialoghi via radio hanno offerto lo spaccato di un’atmosfera per niente idilliaca.

Verstappen ha accusato il muretto box senza giri di parole e con una certa presunzione (“Adesso tocca a me rimediare ai vostri errori”).

Gran Premio d'Ungheria
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“Non fare il bambino”

Dal muretto è arrivata una risposta seccata, specie quando Max ha rischiato di finire fuori pista urtando inutilmente Lewis Hamilton: “Non comportanti come un bambino”.

Frase pesante se rivolta a un tre volte campione del mondo, per di più noto per il carattere fumantino.

Però, certo, lanciare accuse di fuoco a una squadra che per anni gli ha fornito un’auto pressoché imbattibile non è stato un comportamento elegante da parte del pilota olandese.

Il quale, nelle dichiarazioni dopo la gara, non ha ritenuto di dover chiedere scusa a nessuno:

“A chi crede che io abbia esagerato e mancato di rispetto alla squadra dico di andare farsi fot****”.

“Io sono più arrabbiato per la strategia di gara sbagliata che per la mancanza di competitività dell’auto”.

“Lo scontro con Lewis? In Austria mi sono preso un sacco di accuse perché mi sarei mosso in frenata, qui lo ha fatto lui ed è stata questa la causa del contatto”.

Forse ha inciso la mancanza di sonno, visto che Max è stato al simulatore sino alle tre della notte precedente per correre una 24 Ore virtuale (passatempo che ama da sempre…).

Hamilton, nel Gran Premio d’Ungheria podio numero 200

Ora la situazione vede la crescita costante della McLaren, ma adesso con due galli nel pollaio.

La Red Bull che riesce comunque a difendersi con un piazzamento onorevole e la Ferrari che a tratti è stata anche veloce, sebbene non abbastanza per ottenere un risultato scintillante.

Gran Premio d'Ungheria
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Meglio, molto meglio Hamilton (duecentesimo podio per lui), anche se pure la Mercedes ha sprecato qualche possibilità (per esempio quando Russell è rimasto senza benzina in qualifica).

Di certo c’è che questa Formula 1 di metà estate ha proposto 4 vincitori differenti negli ultimi 4 GP, con 6 piloti a segno degli ultimi 8, 7 in stagione. Altro che Formula Noia…

Leclerc: “Meno peggio del previsto”

La Ferrari, come detto, ha salvato il salvabile. Leclerc commenta laconico: “Tutto sommato è andata meglio del previsto, il secondo stint è andato molto bene ed ero molto veloce”.

“La gara in sé è stata difficile, ma il ritmo c’era. Però è chiaro che il quarto posto no basta per soddisfarmi”.

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“Ci manca ancora molto in qualifica e su pista come questa ne paghiamo il prezzo”.

“A Spa, domenica, mi aspetto che i nostri problemi tornino a manifestarsi, per noi sarà un vero banco di prova”.

A Maranello si cambia

Vasseur, il Team Principal, si dice ottimista: “Penso che la gara sia stata buona, siamo già in grado di lottare per il podio. E subito dopo la pausa estiva verrà annunciata la nuova organizzazione. Ma non abbiamo problemi in tal senso”.

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Isola (Pirelli) sul Gran Premio d’Ungheria: “Bene le strategie diverse”

“Credo che i 310.000 spettatori che hanno seguito questo fine settimana in pista all’Hungaroring e i milioni che lo hanno fatto davanti agli schermi  in tutto il mondo si siano divertiti”.

“Con temperature abbastanza in linea con quelle registrate nella seconda sessione di prove libere del venerdì, la gomma  Medium è probabilmente risultata la mescola complessivamente più efficace: se non fosse stato per il contatto con Hamilton, Verstappen avrebbe quasi certamente chiuso al terzo posto”.

“Ma anche la Hard, che in definitiva è stata la mescola più usata, è stata competitiva, non soltanto sulle due Mercedes – che, fra i team di vertice, era l’unica ad averne due set disponibili – ma anche su altre vetture”.

“In definitiva, penso che questa corsa abbia dimostrato una volta di più quanto sia importante per le squadre studiare bene quali siano le mescole più efficaci per le loro vetture e che l’attuale range di gomme consenta di vedere in pista il confronto fra strategie diverse”.

“Del resto, questo è l’obiettivo principale che ogni anno ci viene dato dalla FIA, da Formula 1 e dagli altri soggetti coinvolti in questo dello sport”.