
Che i social (ma talvolta anche i più blasonati quotidiani) siano pieni delle cosiddette ‘fake news’ è cosa purtroppo nota.
La contraffazione di prodotti industriali è una pratica che da anni affligge le industrie che investono in nuove tecnologie e brevetti e vedono il proprio know-how usurpato da spesso abili ‘copiatori’.
UFI Filters, azienda leader nella filtrazione e nel thermal management, è da tempo impegnata nella lotta alla contraffazione ricambi.

Per operare in modo organico ha inasprito le misure di sorveglianza e ha esteso a livello globale l’attività di Internet Business Intelligence insieme a CONVEY, società torinese leader nei servizi di Internet e Brand Protection.
L’attività di monitoraggio messa in atto con CONVEY ha portato all’intercettazione di oltre 2,5 milioni di transazioni illegali sui principali marketplace a livello globale, ottenendo la rimozione di oltre 8 mila inserzioni commerciali, pubblicate su 33 piattaforme e-commerce e scongiurato un fatturato potenziale di oltre 5 milioni di euro in merce contraffatta.
I prodotti UFI Filters della famiglia ONE sono scelti dal 95% dei Costruttori a livello mondiale come OEM per la loro elevata capacità di proteggere il motore dai residui di acqua presenti nel carburante e sono sono disponibili anche sul mercato dell’Aftermarket, dove offrono la stessa qualità dell’Original Equipment.
Per proteggersi e informare il consumatore sui rischi di un incauto acquisto, UFI Filters ha preparato una scheda tecnica che evidenzia le differenze tra un filtro gasolio UFI Filters 24.ONE.01 e filtri contraffatti presenti sul mercato per applicazioni su motori Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Fiat, Ford, Lancia, Opel, Peugeot, Vauxhall.

La presenza di acqua nel gasolio è tollerata fino a 200 ppm dalla normativa europea EN 590, per un valore massimo di 200 ppm, e affidarsi a un produttore come UFI garantisce la separazione dell’acqua anche in condizioni più severe rispetto al previsto.
Oltre a questo, i materiali utilizzati funzionano anche sui combustibili alternativi come ad esempio il biodiesel B30 PME, contenenti fino al 30% di olio di palma, recentemente introdotti nel Sud Est Asiatico.
Speculare sul prezzo di questi componenti che sorvegliano l’efficienza del delicato sistema di iniezione è un errore che ogni utente e imprenditore dovrebbero evitare.