
Trazione integrale: 4WD o AWD – Le auto a quattro ruote motrici sono sempre più diffuse, ma le trazioni integrali non sono tutte uguali. E a volte, non conoscere la differenza tra una e l’altra può indurre un uso errato del veicolo. In quest’ultimo caso, a farne le spese sarà il vostro portafogli
Non è questa la sede per fare la storia della trazione integrale, ma é fuor di dubbio che alcuni marchi europei, americani e giapponesi siano indissolubilmente legati all’argomento. Audi, AMC, Toyota, Subaru, Nissan, GM e Ford, conoscono senz’altro molto bene il problema. Qui, però, ci interessa ben altro: capire le differenze che passano tra una trazione integrale e l’altra. La ripartizione della coppia motrice su quattro ruote anziché su due consente, a parità di tutti gli altri parametri, di avere maggiore trazione. Questo é evidente se si pensa, ad esempio, ai pneumatici. Il grip che ogni ruota é in grado di garantire dipende da moltissime grandezze, ma è evidente che, a prescindere dai singoli valori di performance, aggiungere due ruote attive al sistema di trazione significa, a grandi linee, dimezzare lo sforzo che ogni pneumatico deve sopportare. Il discorso sin qui fatto é molto grossolano, ma serve a rendere l’idea della filosofia che si cela dietro al concetto di trazione integrale. Ma, come anticipato, le trazioni integrali non sono tutte uguali.
Trazione integrale: 4WD o AWD
Due sigle molto simili che però fanno riferimento a due sistemi molto differenti. La trazione 4WD é tipicamente impiegata su alcuni veicoli commerciali, su alcuni SUV americani e su quasi la totalità dei pickup. Si tratta di un sistema che prevede una scatola di trasferimento con almeno una riduzione del rapporto per la generazione delle famose marce ridotte. Il sistema 4WD, però, non é dotato di differenziale centrale e proprio per questo viene definito un sistema part-time. Usare un veicolo con trazione 4WD su strada asfaltata, in condizioni di perfetta aderenza e in presenza di traiettorie curve é un grave errore. La mancanza del differenziale centrale imporrebbe costantemente la medesima velocità tra avantreno e retrotreno, cosa che ovviamente non può essere a meno di marcia su traiettoria perfettamente rettilinea con strada priva di qualsiasi avvallamento. Situazione ideale che si verifica ben poche volte. Il sistema AWD, invece, presenta sempre un ripartitore di coppia centrale. Questo significa che la trazione integrale può lavorare in qualsiasi condizione di marcia. Tipicamente, si tratta di un sistema utilizzato su automobili, crossover e SUV di ultima generazione. I sistemi AWD hanno il grande vantaggio di non richiedere l’intervento del conducente.
Il loro funzionamento é totalmente automatico e, a seconda delle condizioni di aderenza, gestiscono in modo autonomo i trasferimenti di coppia alle singole ruote o tra un assale e l’altro. Hanno lo svantaggio di essere più complicati, e quindi più costosi, e nei casi in cui i due assali siano perennemente collegati al motore hanno anche il grande svantaggio di elevare i consumi di combustibile del veicolo a causa delle maggiori perdite meccaniche. Ne esistono di moderni che sono in grado di far funzionare un solo asse e che all’occorrenza prevedono l’inserimento dell’altra coppia di ruote. È quanto mai evidente che un differenziale centrale privo di controllo dello slittamento non porta grandi benefici se non la sola possibilità di viaggiare sempre con le quattro ruote motrici. Se però un intero assale si trova su superficie a bassa aderenza e pattina, il differenziale aperto non consentirà di trasferire la coppia all’assale con maggiore aderenza e quindi ci si troverebbe più o meno nella situazione di quando si ha una ruota che slitta e l’altra che sta ferma. Generalmente i sistemi AWD sono dotati di un differenziale centrale autobloccante oppure di un giunto viscoso capace di gestire i trasferimenti di coppia tra un assale e l’altro. Non sono gli unici sistemi. Al posto del differenziale centrale si potrebbe pensare anche un giunto elettromagnetico, tanto per citare un altro esempio. É fondamentale però ricordare che tra un sistema 4WD e un AWD c’è una grande differenza. Utilizzare un sistema 4WD come se fosse un AWD significa sottoporre le ruote dentate, e quindi gli ingranaggi, a sollecitazioni che superano in direzione, verso e modulo, quelle nominali stabilite in sede di progetto. Significa buttare al macero interi differenziali, scatole di trasferimento e giunti del sistema di trasmissione.
Trazione integrale: 4WD o AWD – Le vere trazioni integrali
A differenza di quello che si può pensare, e di pochi casi reali, tutti i veicoli a trazione integrale sono, bene o male, delle estensioni dei loro fratelli o delle loro sorelle a trazione interiore o posteriore. Se infatti si osservasse la parte inferiore di un veicolo a trazione integrale, si scoprirebbe che la configurazione é quella tipica di una FWD o di una RWD, al quale é stato aggiunto un secondo assale di trazione e, nel caso delle AWD, un giunto centrale capace di gestire la coppia tra i due assali. Subaru rimane sicuramente uno dei pochi costruttori che ha fatto suo, fino in fondo, il concetto di AWD. In Subaru lo chiamano il sistema di trasmissione simmetrico, a dimostrazione di quanto questo sistema sia stato pensato all’origine che vero e proprio AWD. Il vantaggio in questo caso é una distribuzione dei pesi ottimale, e una lunghezza identica, o quasi, per alberi e semiassi.
Non dimentichiamo però che il sistema 4WD rimane il più semplice, quello che garantisce una migliore fuel economy e, in definitiva, quello che ha il miglior differenziale centrale autobloccante che si può immaginare: nessuno. In altre parole, se la necessità di avere la trazione integrale si presenta raramente nell’intera vita del veicolo, il sistema 4WD é quello da preferirsi.