Subaru Impreza: l’era della maturità – La quinta generazione dice completamente addio all’indole sportiva per sposare la causa della sicurezza.
Giunta alla quinta generazione, anche se la quarta non è mai stata importata in Europa per motivi economici e di mercato, la nuova Subaru Impreza, dopo il debutto avvenuto a settembre in occasione del Salone di Francoforte, è finalmente arrivata nella mani della Stampa internazionale per il classico test drive. Una generazione che sa di maturità, un vero e proprio cambiamento da icona sportiva a berlina razionale e sicura con la quale la Casa delle Pleiadi punta ad attrarre non più solamente un pubblico di appassionati e di amanti della sportività ma anche quella parte di pubblico in cerca di un’auto dedita alla vita di tutti i giorni.
Solo hatchback
Lunga 4,46 m, larga 1,78 m, alta 1,48 m e con un passo di 2,67 m, la hatchback delle Pleiadi entra di diritto nell’agguerrito segmento C e lo fa con un linea tutta nuova rispetto alla precedente generazione che strizza l’occhio alla sorella Subaru Levorg. Il frontale massiccio e muscoloso accompagna una fiancata caratterizzata da linee dinamiche e taglienti, un tetto sinuoso e aerodinamico e un posteriore schiacciato e scalfito nella lamiera. Tutta nuova anche la piattaforma (SGP= Subaru Global Platform) che, merito della carreggiata più larga, del passo più lungo, del baricentro più basso di mezzo centimetro, della maggiore rigidità torsionale (+70%) e di quella flessionale laterale (+90%), promette un miglioramento del comportamento stradale, un maggior piacere di guida, un più elevato comfort e una sicurezza senza pari.
Accogliente e ricca
Saliti a bordo si ritrova tutta la filosofia del costruttore giapponese, un mix di design sportivo, morbide plastiche, buone finiture e assemblaggi curati che un po’ si scontrano con il design della strumentazione, ormai leggermente datato e con un sistema di infotainment non proprio all’altezza delle concorrenti. I due schermi, uno da 8 pollici touch-screen corredato di navigatore e uno da 4,2 pollici riportante le maggiori informazioni, sono ben progettati, visibili e rapidi nel cambiare schermata ma tanto nella grafica quanto nelle funzioni non raggiungono ancora il livello delle premium tedesche. Le maggiori dimensioni esterne si traducono tutte in maggiore spazio a bordo. Con un abitacolo che è 2,9 cm più largo all’altezza dei sedili anteriori e 3,4 cm per quelli posteriori, in quattro si viaggia comodi e anche la capacità di carico è tutto sommato buona. Mentre le migliorie introdotto con la nuova piattaforma SGP hanno apportato non pochi benefici sul fronte del comfort contribuendo a ridurre notevolmente i rumori e le vibrazioni prodotte durante la guida.
Grande fratello
Ma l’aspetto sicuramente più importante di questa nuova Subaru Impreza è il forte incremento del livello di sicurezza a bordo, tanto primaria quanto attiva, passiva e preventiva. Un upgrade garantito sia dalla nuova piattaforma SGP, in grado di assicurare maggiore assorbimento degli urti negli impatti frontali, che dal sistema EyeSight installato di serie che, grazie a due telecamere stereo montate sul parabrezza, assiste il guidatore nel mantenimento della corsia, nel cruise control adattivo, nella frenata automatica d’emergenza e nella gestione dell’acceleratore nelle situazioni di precollisione.
Solo benzina e automatica
Sotto il cofano trova posto l’ormai famoso e collaudato motore Boxer che in questo caso si avvale di una unità da 1.6 litri MPI in grado di erogare 114 CV e 150 Nm di coppia massima. La nuova unità risulta più leggera di ben 12 kg, più silenziosa e, grazie al maggior rapporto di compressione, all’incremento del moto di Tumble e al maggior ricircolo EGR, più efficiente rispetto al vecchio motore. Al fianco del motore Boxer gli ingegneri giapponesi hanno optato per il solo cambio automatico Lineartronic, un cambio CVT corredato di convertitore di coppia che da sempre affianca il motore a cilindri contrapposti della Casa giapponese. Anche il cambio Lineartronic, grazie ad alcuni accorgimenti, è stato alleggerito di ben 8 kg incrementando ulteriormente l’efficienza generale della nuova hatchback di segmento C. Chiude il cerchio l’inarrestabile trazione integrale permanente Symmetrical AWD con Active Torque Split (ripartizione attiva della coppia) che, grazie al differenziale centrale autobloccante LSD (Limited Slip Differential) con frizione idraulica multi disco gestita dall’elettronica MPT (Multi Transfer Plate), regola la distribuzione della coppia alle ruote anteriori e posteriori, di base 60:40, valutando istante per istante le condizioni di marcia della vettura.
Cosa chiedere di più?
La quinta generazione della hatchback delle Pleiadi è già ordinabile ma arriverà nelle concessionarie italiane solamente nel mese di gennaio 2018. Disponibile unicamente in versione hatchback e declinata in tre diversi allestimenti: Pure, Style e Style Navi, vanta un ricco equipaggiamento fin dalla versione entry level, se così si può chiamare. Grazie, infatti, al motore Boxer, alla trazione integrale Symmatrical AWD, al cambio automatico Lineartronic e al sistema di sicurezza EyeSight, può tranquillamente fregiarsi del titolo di vettura di segmento C con la più ricca dotazione di serie. Nonostante però la generosa dotazione disponibile di serie la nuova Subaru Impreza attacca il listino con un prezzo base di 19.990 euro per la 1.6i in allestimento Pure, cifra che sale a 24.490 euro, optando per la più ricca variante Style, e a 26.490 euro,selezionando la completa versione Style Navi.
Sicura e confortevole
Fin dai primi chilometri percorsi la nuova Impreza si conferma in tutto e per tutto un’autentica Subaru. L’ottimo bilanciamento delle masse in gioco, il motore con configurazione Boxer, la trazione integrale permanente Symmetrical AWD e la simmetrica dislocazione della meccanica garantiscono a questa berlina giapponese una quasi totale assenza di rollio, beccheggio, deriva e instabilità. La hatchback di segmento C avanza in totale disinvoltura in tutte le condizioni restituendo un ottimo feeling di guida, un comfort acustico e vibrazionale davvero degno di nota, una trazione impeccabile su tutti i terreni e una sicurezza da prima della classe.
Il motore, seppur non di generosa cubatura, porta a spasso senza problemi la 4×4 delle Pleiadi anche su percorsi accidentati o su una ripida e panoramica strada di montagna. Certo, non aspettatevi performance da sportiva con accelerazioni brucianti ai semafori o sorpassi fulminei, ma semplicemente un motore che assolve senza problemi il proprio compito coadiuvato dall’ormai ben noto cambio Lineartronic (CVT) che fa il possibile per sopperire alla mancanza di coppia del piccolo propulsore benzina. Peccato per la risposta troppo nervosa al pedale del gas in ambito cittadino, specie nelle ripartenze da fermo, per l’indole a mantenere i giri del motore sempre troppo alti e per la percezione di alcuni piccoli strappi nella continua variazione del rapporto.
Lo sterzo, servoassistito elettricamente, ci è parso invece leggermente troppo filtrato ed eccessivamente pesante nelle manovre in ambito cittadino mentre promosso a pieni voti l’impianto frenante con un buon feedback al pedale del freno in tutte le situazioni. Infine, la posizione di guida è molto buona, la visibilità sia all’anteriore che al posteriore è davvero elevata, il comfort garantito dalle sospensioni non è niente male e l’insonorizzazione dell’abitacolo e da prima della classe. Peccato solo peri consumi che, complice la trazione integrale, on si sono rivelati poi così tanto bassi (12,0 km/l).