Sirmax – primo produttore europeo non integrato, tra i primi al mondo di compound di polipropilene, tecnopolimeri, compound da post-consumo e bio-compound, adatti anche all’industria automotive – presenta all’edizione 2023 di Interpack le novità riguardanti due delle sue business unit fortemente in crescita: le plastiche bio e le plastiche riciclate.
Le bioplastiche compostabili, a marchio BioComp, sono materiali totalmente biodegradabili e compostabili (smaltibili quindi nella raccolta della frazione organica).
Hanno caratteristiche fisico-meccaniche che li rendono utilizzabili in diversi ambiti in sostituzione delle plastiche tradizionali come il polietilene (LD-PE, HD-PE), il polipropilene (PP) e il polistirene (PS), e con l’ulteriore vantaggio, vista la loro composizione derivante da biomasse di origine vegetale, di essere per natura anche Bio-Based.
Il compound derivante da post-consumo (raccolta differenziata urbana) è destinato alla produzione di granuli riciclati di HD-PE (polietilene ad alta densità) e di granulati termoplastici di polipropilene riciclato, sempre proveniente dalla raccolta urbana, che vengono poi utilizzati come materia prima ‘nobilitata’ per realizzare compound per beni durevoli.
Packaging rigido per il food, nuove formulazioni per la termoformatura
All’interno della famiglia BioComp, Sirmax ha messo a punto e ottimizzato nuove formulazioni dedicate in modo particolare allo stampaggio a iniezione e all’estrusione, sia di manufatti già pronti per l’uso, sia di lastre da termoformare.
Il granulo, bio-compostabile, è destinato alla realizzazione di piatti, posate, bicchieri, vaschette per l’asporto di cibo, e, più in generale, a tutto ciò che riguarda imballaggio rigido per il food, che andrà quindi smaltito assieme alla frazione organica dell’umido.
Lo stesso materiale, appositamente modificato, è disponibile anche nella versione da stampaggio ad iniezione, adatto, per esempio, alle capsule del caffè.
Questi materiali vengono riconosciuti dal punto di vista commerciale con la sigla “IM”.
Soluzioni complete per le capsule da caffè
Sempre a proposito delle capsule da caffè, anche alla luce delle recenti evoluzioni normative a livello europeo riguardante questa tipologia di manufatti, oggi prodotti per la maggior parte in alluminio o in plastica di tipo tradizionale, il gruppo padovano ha messo a punto una soluzione completa che prevede, oltre al materiale per realizzare la capsula rigida in sé, con caratteristiche meccaniche e termiche adeguate a resistere alle alte temperature, anche la produzione di un materiale apposito per il “film barriera”, ovvero della parte flessibile di copertura della capsula, a contatto con l’alimento.
Più in generale, i prodotti storici della gamma Biocomp, attraverso i codici “BF”, coprono le più svariate applicazioni nel settore del packaging flessibile, e quindi si prestano ad essere lavorati attraverso l’estrusione in bolla per la realizzazione di sacchetti per l’ortofrutta, la raccolta della frazione organica e shoppers di vario genere.
Tutti i prodotti a marchio BioComp sono, inoltre, conformi alla normativa UNI EN 13432 e possono vantare la certificazione OK Compost Industrial e per alcuni gradi anche la più severa “OK Compost HOME”.
Questo significa che il manufatto, una volta smaltito e avviato all’apposito centro di compostaggio, tornerà, assieme alla frazione organica, fertilizzante utile per poter far crescere nuove colture.
Le prove di atossicità confermate dalla certificazione, stabiliscono infatti che il materiale, degradato e diventato compost, non intacca le proprietà del terreno stesso ma contribuisce alla nascita rigogliosa della pianta.
Alberto Zanon, sales director Biocomp di Sirmax Group:
«Anche questo prodotto sarà visibile al nostro stand, e ne consegneremo un campione gratuito a tutti i nostri visitatori grazie ad un kit 100% green creato ad hoc per la manifestazione”.
“Assieme a questa novità, presenteremo una vasta gamma di gradi specifici dedicati al film da imballaggio, con certificazione OK Compost HOME, quindi direttamente smaltibili, sempre con la frazione organica, nei sistemi di compostaggio domestico”.
“La ricerca di Sirmax Group affianca partner e clienti non solo nella ideazione di nuovi prodotti ma anche nella formulazione di plastiche sempre più green e performanti, nell’ottica di riduzione degli sprechi, maggiore riciclabilità e minore immissione di rifiuti nell’ambiente”.
Gabriele Lepri, Ad di BioSave:
“Siamo felici di poter collaborare con il Gruppo Sirmax per la realizzazione di questo nostro prodotto, attualmente unico nel mercato italiano, certificato secondo le più stringenti normative e 100% made in Italy”.
“In questo settore, infatti, abbiamo notato che la concorrenza principale avviene da aziende del Far East che non sono in grado di garantire la stessa qualità e commercializzano per questo motivo dei prodotti dichiarati sostenibili ma privi di qualsivoglia certificazione ufficiale”.
‘Bottle to bottle’: il riciclato Sirmax per la detergenza, 100% da post-consumo
Sirmax Group produce anche il compound riciclato 100% da post-consumo destinato al settore dei detergenti.
Si tratta di granulo destinato al ‘bottle to bottle’, ovvero alla realizzazione di bottiglie, flaconi e tanichette per prodotti per la pulizia della casa, o l’igiene personale o liquidi per l’edilizia, partendo da bottiglie e contenitori di plastica vergine nati con la stessa destinazione.
L’iniziativa di Sirmax parte da una specifica esigenza del mercato: ad oggi il “bottle to bottle” viene realizzato utilizzando prevalentemente blend di plastica riciclata e plastica vergine.
Sirmax punta invece al ‘bottle to bottle’ utilizzando solo plastica 100% da post-consumo, di qualità più elevata, producendo un materiale adatto alla trasformazione attraverso il soffiaggio.
Mauro Zurlo, sales director Recycling di Sirmax Group:
«Sirmax aggiunge un nuovo tassello al settore del packaging, fornendo un materiale sostenibile per il settore della detergenza che può essere una valida alternativa al materiale vergine”.
“Anche questo è upcycling, cioè una sostenibilità che non è solo riciclo, ma diventa riutilizzo degli oggetti per creare un prodotto di maggiore qualità”.