
Manca un minuto alla fine del 2024, ma basta per ricordare i quarant’anni di un’icona tra le auto sportive, la Peugeot 205 GTi.
Era infatti il 1984 quando fu lanciata la versione più sportiva di una delle auto di maggior successo di sempre nella gamma del Leone.
Alle versioni con motore da 1.6 litri e 105 e 115 CV, successivamente si aggiunse la 1.9 litri da 130 CV.
La gamma si completò in breve con la versione cabriolet disegnata e realizzata da Pininfarina.
Sarà però la versione 205 T16, prodotta in 200 esemplari stradali col suo motore turbo e le quattro ruote motrici, a far sognare molti della generazione dei giovani del tempo.
I dettagli inconfondibili della Peugeot 205 GTi
La Peugeot 205 GTi era disponibile con la sola carrozzeria a tre porte, avvolta in larghe modanature con inserti rossi che correvano tutto intorno inglobando anche paraurti e fiancate.
I parafanghi allargati donavano a questa versione il giusto look sportivo, aiutati dal poco appariscente spoiler posteriore, dallo spoiler anteriore con i fari supplementari integrati, dallo specchietto retrovisore affusolato, diverso da quello delle versioni a cinque porte e dai cerchi in lega larghi e sportivi che richiamavano quelli della più estrema Turbo 16.
Le modanature nere e lisce sul montante posteriore con le scritte GTi e 1.6 o 1.9 identificavano oltremodo il modello.
Estetica e tecnica
La gamma colori prevedeva tre tinte pastello, bianco Meije, nero e rosso Vallelunga, e due metallizzate, grigio Grafite e grigio Futura.
Sotto il cofano, la GTi nasceva con un 1.6 cm3 da 105 CV, affiancata già nel 1986 dalla versione da 115 CV: unica differenza il fondoscala del tachimetro, che indicava 220 kmh anziché 200.
La Peugeot 205 era una vettura azzeccata dal punto di vista telaistico, tanto che sopportava senza problemi potenze ben maggiori di queste.
Per questo, al Salone di Parigi del 1986, debuttò la nuova Peugeot 205 GTi 1.9 da 130 CV, capace di 0 – 100 km/h in 7,8 secondi, 400 metri in 29,2 secondi e una punta massima di ben 206 km/h.
Interessante il fatto che i consumi restavano pressoché invariati, grazie all’aumento di cilindrata, all’ottimizzazione della coppia motrice e all’iniezione elettronica Bosch LE 2 Jetronic.
Esternamente la ‘130’ cambiava poco o nulla:
- i cerchi in lega maggiorati da 15 pollici,
- la scritta 1.9 sui fregi dei montanti posteriori,
- la scritta 130 CV in argento sui parafanghi anteriori.
Invariate pure la gamma colori e l’esigua lista degli optional.
Su alcuni mercati si pagavano separatamente i fianchetti dei sedili in cuoio, che in Italia però erano di serie, al pari di volante rivestito in pelle, chiusura centralizzata e alzacristalli elettrici.
Sotto la pelle invece l’aumento di cilindrata e cavalleria richiese modifiche ai rapporti del cambio, alla trasmissione, all’impianto frenante – con l’adozione dei dischi anche sull’asse posteriore – e l’aumento delle carreggiate di 11 mm.
Maggiorati anche i cuscinetti dei mozzi delle ruote e gli ammortizzatori, adeguati ai nuovi carichi ed alla maggiore potenza.
Le prime Peugeot 205 GTI 1.9 130 CV montarono solo per poche settimane la plancia squadrata delle 205 prima serie: a metà del 1987 arrivò, infatti, il restyling interno di tutta la gamma.