Mercato Auto 2016: i segreti della ripresa

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Mercato Auto 2016: i segreti della ripresa. Cresce il sentiment positivo tra i privati, ma crescono soprattutto gli investimenti delle società e cambia qualche trend: sempre più noleggio a lungo termine e “km zero”. Si è tenuto a Roma, nel Palazzo Rospigliosi, “La Capitale dell’automobile Cars”, l’ormai tradizionale summit degli operatori della distribuzione automobilistica. Un evento giunto alla sua undicesima edizione, dedicato a tutto il comparto automotive, dove i protagonisti si confrontano su temi, ricerche, analisi e approfondimenti, focalizzati sulle notizie più recenti e sui dati più aggiornati. Per Pier Luigi del Viscovo, moderatore dei dibattiti e Direttore del Centro Studi Fleet&Mobility, promotore dell’incontro, “Il mercato auto ha del tutto superato la crisi degli ultimi anni. Il giro d’affari è tornato sopra al livello del 2009, ed è questo che conta e che paga i conti. Piuttosto, gli operatori dovrebbero occuparsi della migrazione dei clienti dall’acquisto al noleggio, che impone dei cambiamenti notevoli nel business e occorre farsi trovare preparati.” Impellente anche il fenomeno crescente del “km zero”, di sostegno per i Costruttori, pericolosa forma di alterazione della domanda per i concessionari.

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La prima parte dell’Evento si è concentrata, quindi, sul mercato di settore, un’occasione per valutare anche cosa è cambiato in questi anni nei canali di vendita e nei rapporti col cliente, sempre più web based. Al tavolo dei relatori per il focus “Mercati e associazioni”: Francesco Ascani (Federauto), Romano Valente (Unrae), Andrea Cardinali (Aniasa) e Gianluca De Candia (Assilea). Per il focus “Distribuzione”, invece, sono intervenuti Stefania Boldrini (Dekra), Giorgio Sina (Ferriauto), Marco Funari (Funari) e Pierluigi Mauro (Autostar). Fabio Galetto (Google) e Valerio Gridelli (Viasat) hanno esplorato la “Frontiera driver”. La seconda parte dell’evento ha riservato uno sguardo al futuro, quello prossimo della guida assistita, delle auto connesse, green car e nuove forme di mobilità, non classificata più come privata o pubblica, bensì come individuale o collettiva. Per il focus “Le auto, domani” i contributi di Domenico Chianese (Ford), Gianluigi Riccioni (Mercedes), Michele Crisci (Volvo) Daniele Maver (JLR) e Alessandro Grosso (FCA). Oltre alle tavole rotonde, due interviste one-to-one, una ad Angelo Sticchi Daminai, Presidente di ACI, e una a Massimo Nordio, Presidente di Unrae.

IL BACKSTAGE DELLA RIPRESA: SEMPRE PIU’ NOLEGGIO E KM ZERO

La proiezione del mercato di auto nuove per il 2016, elaborata dal Centro Studi Fleet&Mobility (sulla base della stima Unrae di chiusura a 1.850.000 targhe) è pari a 35,4 miliardi di euro: superiore, quindi, ai 35 miliardi tondi tondi del 2009, quando il mercato assorbì, però, 2.150.000 immatricolazioni. L’incremento del giro d’affari è, quindi, più che altro frutto di un aumento del valore medio delle auto acquistate: nel 2009 il valore medio di acquisto stava poco sopra i 16mila euro, mentre nel 2015 era salito a 19.100. Gli italiani, in questi anni, si sono infatti orientati di più verso SUV e Crossover (24% nel 2016 rispetto al 9% del 2009). Del Viscovo sottolinea che “Il mercato ha ampiamente recuperato il livello pre-crisi, sempre che questo business non tragga la sua ricchezza dal numero di libretti di circolazione emessi, invece che dai soldi fatturati”.

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Rispetto ai primi nove mesi del 2015, lo stesso periodo del 2016 ha fatto registrare, comunque, un reale aumento nella domanda di auto nuove, con una crescita di oltre 4 miliardi di euro. Merito dei privati che hanno investito 2,2 miliardi, per Valerio Papale di Agos questo dato dimostra “un ritorno alla progettualità da parte delle famiglie e un’attenzione alla pianificazione di acquisti importanti”. Quei 1,8 miliardi in più di investimenti delle società, poi, dimostrano che il super-ammortamento ha funzionato nell’accelerare il ciclo di rinnovo (+25%). Probabilmente nell’ultimo trimestre 2016 si registrerà un’ulteriore crescita, sia perché la fine d’anno è il periodo in cui si tende a immatricolare per motivi fiscali, sia perché l’incentivo sarà dimezzato da gennaio, passando dal 140 al 120%.

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Il noleggio continua a mostrare un trend molto positivo, sia per il lungo termine sia per il breve termine. Qui, si rileva anche una migrazione di clienti piccoli verso il NLT, tanto che anche i Costruttori si stanno attrezzando. “A livello più strategico stiamo lavorando su tutte le fasi del customer journey degli utenti business, a partire dal primo contatto fino alla fidelizzazione”, conferma Alessandro Grosso, Fleet&Business Sales Director FCA Italy. Oltre alla crescita del business c’è anche una più veloce rotazione di acquisti in buy-back con il sostegno delle Case che si impegnano a riacquistare il veicolo a fine periodo. Tutto questo processo ha forti ripercussioni anche sul mercato dei “km zero”, tanto che da alcuni mesi Federauto denuncia il fenomeno come forma di alterazione della domanda. Il ricorso ai “km zero” oscilla da alcuni anni tra il 7 e il 7,5% delle immatricolazioni, il dato dei primi 9 mesi 2016 (7,6%) non svetta rispetto agli anni precedenti, ma secondo i dati mensili (elaborati da InterAuto News) si osserva una crescita sopra le righe proprio negli ultimi mesi: a maggio oltre 13mila unità vendute in più, a settembre quasi a 8mila. Il problema, quindi, esiste, il dibattito a “La Capitale Automobile” ne ha individuato l’origine nella necessità dei Costruttori di tenere alta l’occupazione degli impianti di produzione, sia per problemi legati alle relazioni industriali e sia perché, con un certo numero di auto prodotte, il costo unitario resta competitivo e lascia spazio per le azioni a sostegno della domanda, senza intaccare troppo il margine della Casa e del concessionario che è costretto, però, a utilizzare la sua capacità finanziaria per fare magazzino di “km zero”.

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