
Testato con successo il sistema di aderenza “Downforce-on Demand” che rappresenta il sogno di David McMurtry, ingegnere e miliardario irlandese appassionato di auto e meccanica
Sir David McMurtry aveva un sogno: costruire auto che diano emozione a tutti, non solo a chi della guida ha fatto un mestiere. Progettista della Rolls-Royce per 17 anni, mette la propria firma su 47 brevetti quando ne esce è un miliardario e inventore che non disdegna la politica. Nel 1973 fonda la “Renishaw” con John Deer, collega ingegnere alla RR, e insieme si dedicano alla progettazione di macchine per officine meccaniche.
IL SOGNO DELL’ADERENZA
Non contento, nel 2016, a 76 anni suonati, crea dal nulla la “McMurtry Automotive” con l’idea di realizzare la “Spéirling” – temporale, in irlandese – un’hypercar elettrica monoposto che serve come palestra per il “Downforce-on Demand”, un sistema di aderenza brevettato e basato su ventole in grado di creare l’effetto sottovuoto al di sotto della vettura, consentendole di rimanere letteralmente incollata al terreno.
McMurtry se ne va nel dicembre del 2024, e riesce a vedere la sua Spéirling infrangere diversi record su pista, ma non fa in tempo ad assistere alla dimostrazione pratica del motivo stesso per cui è nata.
IMMOBILE A TESTA IN GIÙ
Pochi giorni fa, la McMurtry Spéirling, è riuscita nell’impresa che ha impegnato per anni decine di tecnici e ingegneri: vincere la forza di gravità. Per diversi minuti, l’hypercar è rimasta a testa in giù, riuscendo anche a coprire una breve distanza sottosopra. Sfruttando una speciale piattaforma rotante montata all’interno della sede dell’azienda nel Gloucestershire, in Inghilterra, Thomas Yates, cofondatore della società e per l’occasione pilota, ha dato massima potenza alle due grosse ventole sul fondo che agiscono come una ventosa, generando un carico verticale a velocità zero pari a 2.000 kg. Un sistema che in pista incolla la Spéirling al suolo aprendo le porte ad accelerazioni, decelerazioni e carico in curva finora fisicamente impossibili.
“Questa dimostrazione è stata un’entusiasmante prova realizzata utilizzando un piccolo impianto appositamente costruito, ma è solo l’inizio di ciò che è possibile fare. Con un tracciato rovesciato più lungo o un tunnel adatto, potremmo essere in grado di andare ancora più lontano”.
L’hypercar utilizzata nel test, una McMurtry Spéirling PURE Validation Prototype 1 (VP1), è stata presentata con una livrea mimetica Falcon nera lucida su una base nera opaca: un omaggio alla fan car originale di McMurtry, presentata nel 2021 al Goodwood Festival of Speed, dove il pubblico si chiese per la prima volta se fosse davvero arrivato il momento di poter guidare anche a testa in giù.
In realtà, quella delle ventole che diano deportanza alla vettura non è in realtà un’idea inedita: nel 1978, la Brabham-Alfa Romeo di Niki Lauda aveva testato una tecnologia simile nel corso del GP di Svezia, ma la Federazione vietò quella che a tutti sembrava una soluzione efficace da adottare in F1.
NATA PER INFRANGERE RECORD
Per la McMurtry Spéirling, quello appena infranto è uno dei tanti record conquistati, a cominciare dalla distanza 0-100 km/h coperta in 1,5 secondi, o ancora il miglior tempo in salita al “Goodwood Festival of Speed”, stesso titolo agguantato sul complicato percorso di “Laguna Seca Hillclimb”.
La Spéirling è destinata ad essere prodotta in 100 esemplari, con consegne a partire dal prossimo anno: ospita una batteria da 100 kWh con 20 minuti di autonomia calcolati sui tempi delle competizioni GT3. I prezzi partono da 820.000 sterline, quasi un milione di euro, ma è meglio affrettarsi, perché pare che l’idea di poter viaggiare a testa in giù piaccia a molti.