
L’italia è il Paese che ha ottenuto il maggior numero di punti nella storia del motociclismo internazionale.
Lo dimostra una recente statistica diffusa dalla Federazione Internazionale di Motociclismo (FIM)in cui vengono evidenziati i punti conquistati, anno per anno, da tutte le nazioni nei Campionati e nelle Coppe del Mondo.
In 110 anni, l’Italia risulta essere in testa con 304.982 punti, davanti alla Francia (278.144), alla Gran Bretagna (237.740) e alla Spagna (207.543).
Secondo l’infografica pubblicata dalla FIM, i primi punti azzurri a livello internazionale arrivarono all’inizio degli anni ’30 ma furono gli anni ‘50 e ’60 a segnare un deciso passo avanti.
Iniziatore di questi successi fu senza dubbio Carlo Ubbiali, vincitore di nove titoli iridati nelle classi 125 cc e 250 cc con la MV Agusta.
Ovviamente Giacomo Agostini, con i suoi 15 Mondiali, ebbe un peso determinante negli abbi ’60 e ’70, ma tnon bisogna dimenticare i nostri campioni degli anni ’50, come Ruffo e Masetti.
E neanche dimenticare che negli anni ’70 e ’80 ha dominato le piccole cilindrate, come Lazzarini, Pileri, Bianchi, Gresini e tanti altri.
Dagli anni ’80 in poi i successi di Valentino Rossi, Tony Cairoli, Kiara Fontanesi, Max Biaggi e di tutti i piloti capaci di vincere allori internazionali hanno conermato l’Italia come la più vincente.
E oggi abbiamo Pecco Bagnaia nel Motomondiale, Andrea Adamo nel cross e Andrea Verona nell’Enduro che proseguono la tradizione.
Negli ultimi anni l’Italia si confrontata principalmente con la Spagna, tanto che nel 2023 solo una manciata di punti ha separato le due nazioni, con la Spagna a quota 13.583 e l’Italia a 13.550.
Sul lungo periodo, come ribadito da FIM ed FMI, è il nostro Paese che al momento, è inavvicinabile.
Giovanni Copioli, Presidente FMI :
“Le statistiche diffuse dalla Federazione Internazionale di Motociclismo rendono evidente il ruolo di assoluta protagonista dell’Italia nella storia del nostro sport”.
“Ritengo che questa posizione sia il frutto di una cultura, di un lavoro e di una passione profondamente radicate nel nostro Paese e che, soprattutto, tutte le parti coinvolte portano avanti. Mi riferisco ai piloti, certo, ma anche alle Case, ai team, alle aziende che con il loro impegno ci hanno consentito e ci consentono di essere un punto di riferimento”.
“La FMI è parte integrante di questo sistema: il nostro obiettivo è garantire al motociclismo azzurro un futuro che sia all’altezza del suo passato e del suo presente”.
“Relativamente allo sport il progetto Pata Talenti Azzurri è un esempio concreto e, allo stesso tempo, la parte più evidente di un grande lavoro volto alla ricerca del talento e allo sviluppo di tutto il motociclismo italiano”.