COIM: innovazione nelle cariche per compositi

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COIM S.p.A., multinazionale italiana che produce specialità chimiche dal 1962, ha avviato un piano di investimenti dedicato alla ricerca e sviluppo della gamma FILCO, ovvero gli appretti utilizzati nel trattamento delle fibre di rinforzo utilizzate nei materiali compositi di largo impiego nell’automotive.

Scopo di questi appretti è quello di rendere le fibre, siano esse di vetro, di carbonio, di basalto o di altri materiali, ben integrabili nella matrice per poter svolgere al meglio la funzione di rinforzo.

“I driver che guidano lo sviluppo del mercato, e quindi della gamma FILCO, sono la richiesta di leggerezza e resistenza alle alte temperature, la riduzione dei Composti Organici Volatili (VOC) e il ricorso a materie prime rinnovabili e riciclate”, ha spiegato l’ingegner Mariaenrica Cesano, Technical & Business Manager FILCO.

 

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“COIM, nell’ottica di anticipare e interpretare con risposte efficaci gli sviluppi del mercato automotive, ha avviato un ampio programma di ricerca dedicato alla gamma FILCO, basato su quattro progetti principali”.

Più in dettaglio questi possono essere così riassunti:

  • Sviluppo di appretti per rinforzo di poliammide (PA) con altissima resistenza all’idrolisi. Per i componenti del radiatore, l’industria automobilistica richiede valori di resistenza all’idrolisi dei compositi vetro e PA sempre maggiori.
    COIM sta sviluppando una dispersione poliuretanica reticolabile, in grado di mantenere elevate proprietà meccaniche anche dopo il trattamento con miscela di acqua e glicole a 120/125°C per 3.000 ore.
  • Sviluppo di appretti e leganti basati su materie prime di origine biologica. Dopo gli importanti progressi già compiuti eliminando i nonilfenoli etossilati, riducendo i VOC, sviluppando prodotti all’acqua e tecnologie di emulsionamento che minimizzino l’uso di co-solventi e consentono il recupero e riutilizzo della frazione più fine delle resine in polvere, COIM sta sviluppando prodotti FILCO basati su materie prime di origine biologica.
    Grazie alla ricerca, COIM ha formulato un legante per fibra di vetro con componenti da fonte bio che possono arrivare al 100%, e un primo appretto – attualmente in fase di messa a punto in laboratorio – con componenti da fonte bio fino al 75%. Una delle applicazioni più rilevanti di queste soluzioni riguarda il mondo dell’automotive.
  • Sviluppo di appretti dissipativi. Uno dei maggiori problemi nella lavorazione della fibra di vetro è l’accumulo di cariche elettrostatiche che ne rende difficoltoso il trasporto e il taglio.
    A questo inconveniente si è storicamente ovviato in modo non ottimale mediante l’aggiunta di antistatici.
    Attualmente COIM sta sviluppando appretti per fibra di vetro intrinsecamente dissipativi, che permettano la dispersione della carica elettrostatica superficiale mediante l’utilizzo di nanocomponenti in carbonio e grafite, ottimizzando la lavorabilità della fibra e la performance del composito. L’applicazione finale è in ambito automotive.
  • Sviluppo di leganti eco-friendly. Sono in fase di sperimentazione presso i clienti di COIM dei leganti in polvere – per produzione di mat a filo tagliato – basati su materie prime riciclate, completamente esenti da BisfenoloA, e con caratteristiche di bassa viscosità alle alte temperature.
    L’utilizzo di materie prime riciclate derivate da bottiglie in PET permette di inserirsi in un percorso virtuoso di sostenibilità. La bassa viscosità del fuso permette poi ai produttori di mat di vetro di poter lavorare a temperature più basse, con un notevole beneficio dal punto di vista energetico.

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