Nonostante gli imprevisti e gli incidenti, che peraltro devono sempre essere messi in conto in una gara come la Dakar, la Audi RS Q e-tron E2 ha ottenuto buoni risultati di tappa.
Alla fine, il 14° posto ottenuto dall’equipaggio Mattias Ekström/Emil Bergkvist è da giudicare tutto sommato positivo, tenendo conto che dei tre equipaggi iscritti era quello con minor esperienza in questa gara.
Lo ha confermato Oliver Hoffmann, Membro del Board per lo sviluppo tecnico di AUDI AG: “Il ritmo in prova speciale di Audi RS Q e-tron E2 è stato degno di nota dall’inizio alla fine della Dakar”.
“Purtroppo, abbiamo avuto sfortuna nel deserto e siamo incappati in molteplici incidenti”.
“Nonostante le battute d’arresto, la squadra ha festeggiato al traguardo, consapevole delle solide performance della vettura”.
“Ora analizzeremo quanto accaduto nei minimi dettagli. Il podio era il nostro obiettivo originale. E resta tale, perché saremo nuovamente della partita nel 2024”.
L’Audi RS Q e-tron E2, l’innovativo prototipo elettrico con range extender, ha conquistato complessivamente 14 podi in 15 giornate di gara, prologo incluso.
“I risultati delle singole tappe dimostrano come Audi RS Q e-tron E2 sia tra le vetture più veloci, oltretutto con emissioni sensibilmente inferiori ai competitor”, ha detto Rolf Michl, Amministratore Delegato di Audi Sport GmbH e Responsabile delle attività sportive internazionali del Brand.
“Tuttavia, forature e problemi alle sospensioni lungo i terreni più accidentati hanno mortificato le ambizioni dei nostri equipaggi. Lavoreremo a fondo su questi aspetti”.
La Audi RS Q e.tron E2 per tre giorni in testa
Per la prima volta gli equipaggi dei quattro anelli hanno detenuto la leadership assoluta per tre giorni.
Dopo il prologo, Mattias Ekström/Emil Bergkvist hanno guidato il rally raid, mentre Carlos Sainz/Lucas Cruz hanno conservato la testa della gara nei due giorni successivi.
Le piste pietrose caratteristiche delle fasi iniziali della Dakar hanno però provocato ben 14 forature in quattro tappe per i tre esemplari di Audi RS Q e-tron E2.
Durante la terza frazione cronometrata, Sainz e Cruz hanno danneggiato una sospensione, mentre nel corso della sesta tappa hanno divelto la ruota anteriore sinistra atterrando da una duna.
La riparazione, lunga e complessa, ha comportato oltre 18 ore di ritardo, relegando nelle retrovie i tre volte vincitori della Dakar.
Parallelamente, nel corso della settima prova speciale, una pietra nascosta dalla sabbia ha provocato la rottura della sospensione posteriore sinistra della vettura di Mattias Ekström/Emil Bergkvist.
Risultati deludenti ma prestazione incoraggiante
Arabia Saudita amara per Stéphane Peterhansel, soprannominato “Mister Dakar” grazie alle 14 vittorie assolute: “Le prime cinque frazioni cronometrate hanno dimostrato quanto fossimo competitivi poi siamo incappati in un incidente, di cui peraltro non ho alcun ricordo tanto è stato violento l’impatto, che ha infranto le nostre speranze”.
Il giorno prima del ritiro, l’equipaggio francese occupava il secondo posto, mentre Carlos Sainz/Lucas Cruz erano in quarta posizione.
“Quest’anno la sorte non era dalla nostra parte”, ha riassunto Sainz.
“Il Team era pronto, la vettura competitiva, ma due incidenti hanno vanificato il lavoro fatto. A volte, il motorsport sa essere crudele”.
Meglio gli ousider che i top team
Alla fine il miglior equipaggio Audi è stato quello di Mattias Ekström/Emil Bergkvist, quello con minor esperienza in questo tipo di gare.
“La gara è stata davvero dura, ma non ci siamo mai arresi, anche dopo molteplici inconvenienti”, ha dichiarato Ekström, due volte campione DTM e vincitore del Mondiale Rallycross.
“Nei primi giorni, quando non avevamo totale fiducia nel roadbook, abbiamo alzato lievemente il piede dall’acceleratore, mentre per tutto il resto della competizione ci siamo misurati con i primi in classifica”.
Complessivamente, l’equipaggio svedese ha conquistato sei podi alla Dakar 2023, chiudendo 14esimo in classifica generale.