Quando si parla di Fiat 500, oggi, si parla sia della 500 termica, quella presentata nell’ormai lontano 2007, sia di quella elettrica, una delle best seller a zero emissioni del nostro Paese, che ha debuttato nel 2020. In futuro non sarà più così.
Perché Fiat sta pensando di realizzare una variante ibrida della 500 prendendo come base il modello che a oggi è offerto con propulsione esclusivamente a batteria. Ma che succede? A spiegare quali sono i piani per la riorganizzazione della gamma della famosa citycar torinese è Olivier Francois in persona, che ha parlato di quello che accadrà alla 500 in una recente intervista al Corriere della Sera.
Il fatto è questo. La Fiat 500 “termica”, che nasce a Tichy, in Polonia, smetterà di essere prodotta (e con lei la Lancia Ypsilon) a partire dall’estate. Lo stop lascerà un buco non indifferente nell’offerta del brand, che su Panda (anch’essa pronta a rinascere elettrica) e Fiat 500 sta costruendo buona parte dei volumi.
Serve anche per valorizzare Mirafiori
Ed ecco allora la trovata. Sfruttare le linee di produzione della Fiat 500 elettrica, che sono a Mirafiori, per dare vita a una variante ibrida, dotata di motore a benzina. L’operazione risolverebbe molti problemi. Darebbe nuova linfa allo storico stabilimento torinese, che rischia di assumere un ruolo sempre più marginale nelle strategie di Stellantis, immettere sul mercato un modello che potrebbe fare gola a una grossa fetta di automobilisti e accompagnare il gruppo verso una gamma esclusivamente elettrica con una certa progressività.
Tecnicamente l’operazione richiederà qualche sforzo e un investimento significativo, ma non è impossibile. La Fiat 500 elettrica nasce su una piattaforma che, rispetto a quella della 500 termica, cambia nel 90% dei componenti. Costata 600 milioni di euro, è stata ampiamente modificata al fine di fare spazio alle batterie e a tutti i diversi organi meccanici.
Ma nell’impostazione generale, come confermano anche le somiglianze estetiche tra i due modelli, non cambia affatto. Insomma, un motore a benzina sotto il cofano può trovare posto e, considerando anche che su un’ibrida la batteria è molto meno ingombrante, anche spostare tutti i componenti accessori è ipotizzabile.
Sarà davvero così? Non è la prima volta che si parla di questo tipo di operazione e il fatto che Francois ne parli apertamente fa pensare che in realtà sia tutto deciso. C’è anche una data di debutto: il 2026.