Rivian: un pick-up e un suv dalle grandi ambizioni

Rivian

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Quella di RJ Scaringe non è una startup come tutte le altre: ha diverse sedi negli Stati Uniti, dà lavoro a circa mezzo migliaio di persone e, in previsione di mettere in produzione i suoi modelli, rigorosamente elettrici plug-in, ha acquistato lo stabilimento che era stato della Mitsubishi Motors nell’Illinois.

La stampa specializzata, pur dando spazio a ogni innovazione meritevole di interesse, non perde occasione per ricordare come nel campo dell’automobile sia particolarmente realistico il detto “uno su mille ce la fa”: se si escludono i prodotti artigianali dai prezzi vertiginosi, praticamente realizzati su ordinazione, per fare un’auto che si imponga su un mercato generalista bisogna affrontare spese enormi per l’omologazione, la produzione, la distribuzione, l’assistenza, le tutele legali ed altro ancora. Oggi persino alcune delle majors hanno il fiato corto e quando si vedono delle startup create da un gruppo di studenti che ha sviluppato “un’ideona” e cerca finanziamenti ricorrendo al crowdfunding non può non venire alla mente come andò a finire, molti anni fa, a Tucker e DeLorean. Tuttavia, non tutte le startup sono uguali e, poi, questo è un momento particolare: anche se non tutti sono d’accordo su come e perché ciò stia accadendo, sembra che il fenomeno dell’elettrificazione sia destinato a diventare irreversibile. Ciò significa che la situazione si è ribaltata: le case automobilistiche che hanno alle spalle decenni di produzione di auto con motori a combustione interna si trovano di fronte a situazioni nuove. Al contrario, chi è nato attorno al concetto di auto elettrica, se ha la necessaria solidità finanziaria, può sperare di riuscire a sfondare. Certamente è ciò che ha pensato l’ing. Robert “RJ” Scaringe, di 35 anni, che già molti hanno definito “il nuovo Elon Musk”.

Scaringe ha costituito la sua impresa nel 2009, dopo essersi laureato all’Automotive Laboratory del prestigioso MIT, il politecnico del Massachusetts. Inizialmente l’azienda, nata per attività di consulenza e ricerca a Plymouth, nel Michigan, si chiamava Mainstream Motors ma subito dopo è diventata Avera Motors, con sede a Rockledge, in Florida. Il 10 marzo 2011 la denominazione societaria è stata nuovamente mutata in Rivian Automotive; la mossa è stata suggerita dal rischio che Hyundai sollevasse delle opposizione per possibile confusione con la sua Azera. Scaringe ha spiegato che Rivian ha il significato di “abitante del fiume” e fa riferimento alla Indian River Lagoon non lontana dalla sede in Florida.

In ottobre 2010 Scaringe aveva mostrato (quasi completamente coperta da un telone) una concept che aveva definito “con il comportamento da supercar ed un look aggressivo” ma con costi paragonabili a quelli di una Prius e in grado di percorrere 100 km con 3,9 litri di carburante, lasciando così intendere un motore ICE (Internal Combustion Engine). Quest’auto avrebbe dovuto vedere la luce nel 2013 ed essere seguita nel 2014 da nuovi modelli ma non se ne fece nulla.

La Rivian nel 2013 trasferì la sua sede direzionale a Livonia, nel Michigan e, in vista di nuovi sviluppi, nel 2017 acquistò lo stabilimento che era stato della Mitsubishi, a Normal, nell’Illinois, per 16 milioni di dollari, grazie ad un finanziamento statale di un milione e a crediti d’imposta per 49,5 milioni, con la condizione che entro i prossimi cinque anni investa in quest’attività almeno 215,5 milioni. Non sappiamo se la Rivian sarà in grado di rispettare queste richieste ma, in ogni caso, siamo di fronte a cifre che indicano grandi ambizioni. Sappiamo che allo sforzo contribuiscono Sumitomo, Abdul Latif Jameel e la Standard Charter Bank di Londra (da quest’ultima sono giunti 200 milioni) mentre i dipendenti nei siti di Plymouth, San José, Irvine e Normal arrivavano a 410. Nel dicembre 2017, infine, Scaringe ha annunciato l’intenzione di produrre un pick-up e, utilizzando lo stesso pianale, un SUV a sette posti con propulsione elettrica e guida assistita avanzata.

Il pick-up

Nel maggio 2018 i veicoli annunciati sono stati indicati come A1T e A1C e, in occasione dell’auto show di Los Angeles, il 26 novembre vi è stata la presentazione del pick-up, nel frattempo ridesignato R1T; poche ore dopo è stato presentato anche il SUV, a sua volta ribattezzato R1S.

I due veicoli hanno essenzialmente lo stesso pianale, chiamato “skateboard” per la sua forma piatta, anche se quello dell’auto è leggermente più corto. Il pick-up Rivian ha un look gradevole e si presenta con una cabina a quattro porte e cinque posti. Si tratta di una macchina indirizzata verso un fuoristrada di gamma alta, con prestazioni brucianti e certamente non economica (il prezzo-base per i primi acquirenti è di 61.500 dollari).

Il costruttore non è stato prodigo di informazioni sulla motorizzazione: ci ha parlato di tre differenti battery pack che inizialmente saranno prodotti da terzi ma in seguito saranno fatti in casa. Le prenotazioni sono aperte già da ora (con deposito di 1.000 dollari) ma le consegne sono previste a partire dall’ultimo trimestre del 2020. Inizialmente saranno disponibili i battery pack da 135 kW/h e 180 kW/h, ai quali dopo circa sei mesi se ne aggiungerà uno più economico da 105 kW. I motori elettrici sono quattro, uno per ruota, con una potenza nominale di 147 kW (197 HP) ciascuno. La taratura per le più alte prestazioni è riservata, stando ai dati del costruttore, alla versione con batterie da 135 kW/h, con un’erogazione di 562 kW (754 HP) e 1.120 Nm di coppia. La versione da 180 kW/h ha una taratura più… moderata per privilegiare l’autonomia ed offre 522 kW (700 HP) e la stessa coppia. Il modello meno potente, invece (quello da 105 kW/h) prevede una potenza di 300 kW(402 HP) ed una coppia di 560 Nm.

Per tutti questi pick-up sono previste prestazioni tali da far impallidire qualsiasi  veicolo convenzionale: tutte le versioni prevedono una velocità massima di 201 km/h, mentre l’accelerazione da 0 a 97 km (valore determinato dalla misura in miglia ma con una differenza irrilevante rispetto ai 100 km/h) è di 3 sec per la motorizzazione da 754 HP, 3,2 secondi per quella da 700 HP e 4,9 per quella da  402 HP. L’autonomia massima è compresa tra 370 e 644 km, secondo le versioni. Le prestazioni sono da fuoristrada robusto, con possibilità di diverse regolazioni delle sospensioni, guado fino a un metro e pendenza massima superabile di 45°; il peso rimorchiabile è di 5 tonnellate. Dal punto di vista delle dimensioni e della massa, l’R1T è l’ungo 5,475 m, largo 2,015 m (con specchietti ripiegati), alto 1,815 m, ha un passo di 3,450 m e la sua carreggiata è di 1,710 m. A vuoto pesa 2.670 kg che salgono a 3.470 a pieno carico.

Il SUV

Il SUV R1S riprende dal pick-up quanto più possibile: è una macchina a sette posti che, in pratica, alla cabina dell’altro mezzo aggiunge una coppia di sedili sopra le ruote posteriori. Ha le stesse dimensioni del Ford Explorer e può ricordare, nelle linee generali, la Range Rover. Le motorizzazioni previste sono le stesse rispetto a quelle del “fratello maggiore” ma per ogni versione sono previsti circa 16 km in più di autonomia. Il peso a vuoto è di 20 kg in meno e ciò comporta un aumento equivalente del carico utile (820 kg); il peso trainato scende a 3.500 kg. Le dimensioni sono simili: l’R1S è lungo 5,040 m, largo 2,015 m (con specchietti ripiegati), alto 1,820 m, ha un passo di 3,075  m e la sua carreggiata è di 1,710 m. Il pick-up ed il SUV hanno entrambi la possibilità di una ricarica rapida parziale con la quale in 30 minuti accumulano energia sufficiente a percorrere 320-336 km, sono dotati di un grande schermo per infotainment ed hanno possibilità di guida assistita “senza mani” sui percorsi extraurbani. Il SUV avrà un prezzo di lancio di 65.000-66.000 dollari e a regime sarà venduto tra 70.000 e 90.000 dollari, secondo gli allestimenti.

E dopo?

Scaringe, che in quest’impresa è coadiuvato da progettisti esperti come Mark Vinnels (che proviene dalla McLaren) e Jeff Hammoud , ha annunciate di avere già in cantiere una nuova idea che, usando lo stesso “skateboard”, con il battery pack da 105 kW/h, darà vita a un’auto più piccola, con passo più corto ma con le stesse prestazioni fuoristradistiche. Ha anche detto di essere aperto alla collaborazione con altri costruttori  offrendo il suo pianale. In proposito sulla stampa internazionale si è parlato di contatti già in corso con Pininfarina per un nuovo “super SUV” italiano.