L’ “elettrificazione” degli autoveicoli sembra un processo inarrestabile, certamente meritevole di essere studiato in modo approfondito e non certo nello spazio di un breve articolo. Gli scettici fanno notare come l’introduzione di una tecnologia così nuova richieda fortissimi investimenti, certamente non facili per una startup; gli ottimisti, invece, si dichiarano convinti che proprio le startup abbiano la carica di dinamismo e spirito innovatore necessari ad imporre sul mercato un prodotto che non è evolutivo ma rivoluzionario. Uno degli ultimi esempi di questo processo viene da una sconosciuta impresa di Hobart, frazione della cittadina di Stamford, nello stato di New York, la Bollinger Motors.
L’esperimento è stato voluto da Robert Bollinger e dal suo socio Simon Martinez che hanno reclutato su Linkedin una squadra di ingegneri. Bollinger non aveva una pregressa esperienza automotive (e, a quanto ci è dato sapere, neppure Martinez): aveva avuto un’agenzia di pubblicità e nel 2010 aveva acquistato una fattoria, la Flaca Vaca Farm, nella Delaware County (New York State) per allevare mucche. Nel 2014 pensò che in attività come la sua potesse essere utile un pick-up elettrico e acquistò un ampio garage da adibire a centro sperimentale. L’idea era costruire un prototipo, con un motore elettrico da 40 kW (soluzione non definitiva) da completare in febbraio, in tempo per presentarlo in aprile all’auto show di New York ma non è stato possibile: il 10 aprile è stato presentato solo il pianale con la meccanica mentre il prototipo completo è uscito di fabbrica alla fine di luglio.
Il progetto è stato diretto da Karl Hacken, con C. J. Winegar per la meccanica e John Hutchison (esperto in alimentazione elettrica e fuel cell, proveniente dalla General Motors) e Luc Pham impegnati sulle batterie. Il risultato, il Bollinger B-1, è stato definito sport utility truck e, secondo i punti di vista, può essere considerato un pick-up o un fuoristrada. Il suo aspetto può apparire sconcertante per la sua essenzialità e ricorda da vicino le classiche Land Rover, delle quali riprende anche la costruzione completamente in alluminio.
Il B-1 si dimostra spartano ed anche un po’ vintage ma promette funzionalità e alte prestazioni. Il telaio pesa 134 kg e tutto il veicolo a vuoto arriva a 1.815 kg, con una massa a pieno carico di oltre 4.540 kg; la capacità di traino è di 2.770 kg. La carrozzeria è studiata in modo che tutti i vani siano comunicanti e, ad esempio, è possibile trasportare pali o listelli che ne attraversano tutta la lunghezza. La motorizzazione prevede due motori elettrici asincroni per 360 HP complessivi (268 kW), uno per asse, con trazione 4×4 permanente; la coppia totale è di 640 Nm. L’alimentazione è fornita, a scelta, da un battery pack a ioni di litio da 60 kW/h o da 100 kW/h. Le capacità fuoristrada sono garantire da quattro sospensioni idropneumatiche indipendenti autolivellanti, con escursione di 25 cm, e gli sbalzi limitati consentono un angolo d’attacco di 56° e d’uscita di 53°; l’altezza minima dal suolo è di 39 cm. Le ruote hanno dischi d’alluminio da 17 pollici e montano pneumatici BF Goodrich LT285/7017 Mud Terrain. La carreggiata, per entrambi gli assi, è di 1,72 m ed il passo è di 2,67 m.
La velocità massima è indicata in 204 km/h e l’accelerazione sfiora i 100 km/h raggiunti in 4 secondi e mezzo, valori certamente alti per un veicolo di questo genere, mentre l’autonomia dipende dal tipo di batteria. Con il battery pack da 60 kW/h il B-1 può arrivare a percorrere 193 km, con un tempo di ricarica di 7 ore 18 min o 45 min con presa DC Fast Level 3, mentre con le batterie da 100 kW/h potrà arrivare a percorrere 320 km, con tempi di ricarica, nelle stesse condizioni, di 12 ore 6 min o 75 min.
A pochi giorni dalla presentazione, in agosto, Bollinger aveva avuto quasi 6.000 prenotazioni e dall’anno prossimo chi sarà realmente interessato all’acquisto potrà versare una caparra di 1.000 dollari per ordinare il B-1; l’inizio delle consegne – subordinato all’accordo con un costruttore che abbia adeguate capacità industriali – è previsto tra dicembre 2018 e gennaio 2019.