Car Sharing: presa in prestito


I primi servizi italiani di car sharing sono stati offerti dalle istituzioni comunali stesse, che, in collaborazione con le aziende per la mobilità, hanno istituito un parco macchine a disposizione per i propri clienti: con un piccolo abbonamento annuale, infatti, era possibile utilizzare una vettura senza avere il fastidio di pagare il parcheggio e riconsegnandola in specifiche aree di sosta una volta che l’utilizzo non era più necessario. A Milano, l’ATM (Azienda Trasporti Milanesi) ha acquisito GuidaMi nel 2007, nato nel 2004 per iniziativa del Comune di Milano: l’abbonamento al servizio costa €60 annuali, a cui vanno aggiunti i costi chilometrici ed i costi orari. Nella fattispecie, ogni ora di noleggio ha un prezzo che parte da €2,20; ed ogni chilometro viene tariffato a partire da una base da 45 centesimi di Euro.

Il vero punto di forza del servizio targato dal comune meneghino era quello di poter circolare liberamente all’interno delle ZTL e delle corsie preferenziali, riducendo quindi i tempi di percorrenza dei tragitti viaggiano su strade virtualmente libere dal traffico; tuttavia, con un’ordinanza emanata a Settembre 2014, quanto detto sopra è stato revocato, fatto salvo il diritto di transitare all’interno della cerchia dei bastioni nei varchi ove siano presenti le telecamere dell’Area C.

 

TAVOLO PER DUE

car2go

Nel 2013, il Comune di Milano ha emesso un bando per poter liberalizzare il servizio di car sharing: la prima società a rispondere all’opportunità è stata Daimler, colosso di cui fanno parte marchi importanti come Mercedes-Benz. L’assessore alla mobilità Pierfrancesco Maran si è detto, all’epoca, fiducioso, soprattutto dal momento in cui era in grado di proporre un’offerta che fosse in linea con tutte le grandi città Europee, per evitare discrepanze di costi. Non si sbagliava: i numeri parlano chiaro, con un business in costante aumento ed un interesse sempre crescente da parte del pubblico, con particolare riferimento a quello giovane.

Il servizio da parte della nota casa di Stoccarda si basa sulle Smart fortwo, dotate di un particolare sistema di gestione che permette di usufruire delle auto mediante l’utilizzo di una tessera: a differenza del servizio comunale, in questo caso l’unica spesa che si chiede è un esborso una tantum di 19 Euro per la scheda magnetica con cui è possibile accedere alle automobili. L’altra differenza è rappresentata dal costo del servizio: in questo caso, infatti, si paga soltanto per il tempo di noleggio dell’auto, che va dal momento in cui le porte vengono sbloccate fino a quello in cui le serrature sono nuovamente in sicurezza e l’automobile può essere noleggiata da un altro utente del servizio.

Per mezzo del sito internet o dell’app disponibile per gli smartphone, le auto possono essere prenotate a distanza e riservate per un certo lasso di tempo, di modo da garantire di avere il veicolo pronto all’uso.

 

LE ALTERNATIVE

enJoy

Non poteva certamente mancare una proposta nostrana, sotto questo punto di vista: FIAT, infatti, in collaborazione con Eni e Trenitalia, ha messo a punto Enjoy, un servizio basato sulla gamma 500 e 500L che permette di adoperare le vetture in modalità molto simile a quella adottata da Car2Go. Le differenze tra i due servizi nascono, invece, già a partire dalla modalità di fruizione: infatti, se per il servizio Tedesco è necessario ritirare fisicamente una tessera mediante presentazione della carta di credito e della patente di guida, nel caso di quello proposto dal costruttore di automobili del Bel Paese è tutto eseguito in maniera telematica.

Sia la registrazione che l’accesso alle vetture, infatti, è eseguito a mezzo di strumenti tecnologici come computer, telefoni, palmari e smartphone. Inoltre, vi sono delle minori differenze in base al tipo di utilizzo, includendo il fatto che Enjoy addebita il noleggio a partire dal secondo minuto in cui le porte sono sbloccate, eliminando quindi quei tempi morti preparatori in cui il fruitore entra nel veicolo.

Assieme a quella di Eni, sono stati presentati anche altri servizi, come e-vai e DriveNow: il primo basato su dei piccoli veicoli elettrici, il secondo sulla proposta di BMW e MINI. e-vai, tuttavia, ha un funzionamento simile a quello di GuidaMi: se l’altro è strutturato in questa maniera per ragioni puramente logistiche, in questo caso l’esigenza nasce dalla necessità di ricaricare le batterie dei veicoli, che, essendo sfruttati nel traffico cittadino, rischierebbero di restare “a secco” se non fossero costantemente connesse alla rete di rifornimento.

 

PARCHEGGI (QUASI) DOVE VUOI

car2go

In ognuno dei casi descritti all’interno dell’articolo, comunque, la sosta all’interno degli stalli riservati a residenti e quelle a pagamento è completamente gratuita: questo sia per rispettare la filosofia di uso del mezzo ed incentivare la diffusione rispetto all’autoveicolo privato, sia perché ciò è descritto all’interno del bando varato dal Comune di Milano.

È il caso, ad ogni modo, di fare una attenzione congrua nella fruizione di veicoli di questo tipo, dal momento che tutte le società caricano dei costi importanti sia per la gestione delle multe, sia per il riposizionamento del veicolo nel caso in cui lo stesso sia stato lasciato in divieto di sosta. Per ognuno di questi casi, si consiglia di verificare le condizioni sul sito internet della società erogatrice del servizio che si intendesse utilizzare.