BYD, ovvero Costruire i Vostri Sogni: questa l’altisonante dichiarazione d’intenti (ma in fondo è una tradizione delle aziende orientali utilizzare nomi che sintetizzano un concetto o una filosofia) dell’ultima Casa cinese che si affaccia sul mercato europeo.
Ultima in ordine di tempo, poiché state certi che oltre a quelle già operative altre ne arriveranno e fra pochissimo tempo.
Chi ancora si scandalizza di fronte a un prodotto smaccatamente ‘made in China’ se ne dovrà fare una ragione: le ‘fabbriche cacciavite’, così care a chi ha cavalcato la globalizzazione per ‘mantenere la competitività e affacciarsi a nuovi mercati’, come si diceva trent’anni fa, si sono trasformate.
In questi anni da mere esecutrici hanno piano piano iniziato a ‘pensare’, a creare delle tecnologie proprie (prima fra tutte quella delle batterie) e ora da complemento passivo per alimentare l’economia occidentale camminano energicamente con le loro gambe.
Chi è BYD
Per capire meglio il concetto appena esposto basta leggere come è nata e cresciuta la BYD: fondata nel febbraio 1995 a Shenzhen, in Cina, per produrre batterie al Ni-Cd, BYD Company Ltd è divenuta una multinazionale high-tech.
Dopo 27 anni di sviluppo, l’azienda è passata da 20 dipendenti a circa 290.000 addetti, con oltre 30 siti industriali e più di 40 filiali in tutto il mondo.
Il business di BYD copre un ambito diversificato che va dall’automotive (che include auto, veicoli commerciali e carrelli elevatori) al trasporto ferroviario, dalle nuove energie all’elettronica. Attività per le quali BYD a tutt’oggi possiede 28.000 brevetti.
L’azienda è quotata in borsa sia a Shenzhen sia a Hong Kong, con tre società in Cina: BYD, BYD Company e BYD Electronics.
Non vi basta? Beh, allora possiamo aggiungere che nell’agosto 2019 BYD si è classificata terza nella ‘Change the World List’ della rivista Fortune, scelta per aver “ampliato l’universo delle auto elettriche” e guidato lo sviluppo del mercato globale dei veicoli elettrici.
Nel settembre 2020 la tecnologia della Blade Battery di BYD vince il ‘Global New Energy Vehicle Innovation Technology Award’ al World New Energy Vehicle Congress e nel 2022 è entrata nella lista Fortune Global 500.
Infine, BYD ha finora prodotto oltre 4 milioni di veicoli a batteria e nel solo 2022 BYD ha immatricolato oltre 1.860.000 veicoli.
Tecnologia: la Blade Battery
“Comprerò un’auto elettrica quando le batterie non si incendieranno più”.
Questa è una delle lapidarie frasi che abbondano sui social quando si parla di auto elettriche.
Non che sia un’affermazione gratuita, ma la tecnologia in continuo sviluppo sta dando una risposta anche a questo problema.
BYD ci sta pensando da tempo e dispone ora della tecnologia che ha chiamato Blade su batterie che utilizzano come materiale catodico il litio-ferro-fosfato (LFP), che offre un livello di sicurezza molto più elevato rispetto alle batterie agli ioni di litio tradizionali.
Questo ha una eccellente stabilità termica e non contiene cobalto, le cui criticità d’utilizzo sono ben note. LFP è anche un materiale molto resistente.
Queste caratteristiche hanno contribuito, insieme alla progettazione del contenitore che protegge i moduli, a elevare gli standard di sicurezza, unendo valori di resistenza (grazie alla struttura in alluminio ispirata al ‘nido d’ape’), autonomia, longevità e densità di potenza eccellenti.
La Blade Battery ha superato il severo test del Nail Penetration Test, ovvero la penetrazione con una punta acuminata, che simula in modo estremamente invasivo gli effetti di una deformazione o rottura del contenitore della batteria a seguito di un grave urto ed è considerato il più difficile da superare.
Durante il test, la batteria non ha emesso fumo o fuoco e la temperatura superficiale è rimasta tra i 30°C e i 60°C.
Ha superato anche altre condizioni di prova estreme, come lo schiacciamento, la piegatura, il riscaldamento in una fornace a 300°C e una sovraccarica del 260%.
In nessuna di queste condizioni è stato rilevato un incendio o un’esplosione.
Piattaforma
e-Platform 3.0 è il nome scelto da BYD per la sua piattaforma integrata dedicata ai BEV.
È stata concepita per essere adattata a veicoli di segmento diverso mantenendo le sue peculiarità , grazie alla modularità della Blade Battery e alla scelta tra due powetrain in configurazione 3-in-1 oppure 8-in-1, vale a dire che integrano 3 oppure 8 funzioni in una singola unità . In particolare, l’8-in-1, il primo al mondo prodotto in serie, include la VCU (l’unità di controllo del veicolo), il sistema di gestione della batteria, l’inverter, l’unità di distribuzione dell’energia, il motore di trazione, la trasmissione, il convertitore DC-DC (che adatta la tensione della batteria a quella richiesta ai morsetti del motore) e il caricabatteria di bordo. Il 3-in-1 include invece motore, inverter e riduttore.
L’integrazione 8-in-1 consente una razionalizzazione del layout, con meno cablaggi che corrono nel veicolo, un più efficace controllo delle temperature dei vari componenti tramite l’impianto di condizionamento e in definitiva un maggiore rendimento complessivo, che BYD dichiara essere dell’89%.
La e-Platform 3.0 è inoltre dotata del primo sistema di raffreddamento e riscaldamento diretto per le batterie di potenza, che aumenta l’efficienza termica fino al 20% in inverno, attenuando l’influenza della temperatura ambiente sull’autonomia.
Ad aumentare l’efficienza complessiva del veicolo contribuisce anche la pompa di calore ad alta efficienza per il condizionamento termico dell’abitacolo.
Powertrain
La e-Platform 3.0 può adottare la trazione anteriore o AWD. Nel primo caso il powertrain montato anteriormente è del tipo 8-in-1; nel secondo, il gruppo 8-in-1 è sull’asse posteriore mentre davanti c’è il più semplice 3-in-1 che integra solo motore, trasmissione e inverter.
La Atto 3, che è a trazione anteriore, monta un gruppo 8-in-1 che eroga 150 kW (201 CV) e 310 Nm. La batteria ha una capacità di 60,48 kWh.
La Han eroga una potenza di sistema di 380 kW (510 CV) e con uno 0-100 in 3,9 sec si pone con la più sportiva tra le BYD che vedremo nel nostro Paese.
Monta una una batteria da 85,4 kWh. Autonomie WLTP combinato: 420 km per la Atto 3 e 521 km per la Han.
Sospensioni intelligenti
BYD è la prima Casa cinese a proporre un sistema di controllo dei movimenti del corpo vettura sviluppato in autonomia.
Denominato DiSus Intelligent Body Control System, consente di controllare l’altezza del veicolo, alzandolo per favorire l’accesso oppure per la marcia su terreni accidentati e abbassandolo per migliorare l’aerodinamica, oltre a contenere rollio e beccheggio operando sulla rigidezza (DiSus-A) e la lunghezza (DiSus-C) degli elementi elastici ad aria e sullo smorzamento degli ammortizzatori (DiSus-P).
A livello di comfort un sistema automatico di insufflaggio aria nei fianchi dei sedili consente di contrastare le spinte laterali in curva.
Sistemi non certo inediti ma finora apparsi su veicoli europei di alta gamma e che significativamente arrivano sui modelli cinesi che puntanno al segmento premium.
Sfruttando l’aggiornamento o il caricamento di software OTA sarà possibile implementare le funzioni DiSus sui veicoli che siano già predisposti con l’opportuno hardware.
Delle auto provate brevemente sulle strade delle Langhe, la Han dispone delle sospensioni intelligenti BYD, del sistema frenante integrato prodotto da Bosch e pinze freno Brembo, segno di un’integrazione con le eccellenze europee dove questa possono essere determinanti per garantire la qualità complessiva del prodotto.
Design
Per non sbagliare, BYD ha assunto come guida del suo reparto stile Wolfganf Egger, nome noto in Europa e in Italia per essere stato a capo del design Audi e aver lavorato su alcune Alfa Romeo di successo, oltre a essere cresciuto al fianco del maestro Walter De Silva.
Egger è andato nel 2016 ad arricchire la schiera di designer europei che hanno ceduto alla chiamata delle Case cinesi, in cerca di un’identità stilistica di gradimento per il difficile pubblico europeo.
Tratto comune delle BYD l’ispirazione alle sembianze del drago cinese, che Egger ha definito ‘Dragon Face Design’, di cui trasferisce, idealizzandoli sulla carrozzeria, baffi e occhi.
Al di là di questo, l’esperienza passata di Egger è ben riconoscibile e questo è sicuramente motivo di gradimento per il pubblico europeo.
Interessanti gli interni, con quelli della Atto 3 che per certi tratti paiono perfino troppo audaci ma che rientrano nei canoni estetici del pubblico giovane al quale questa auto si rivolge.
Due modelli subito e due a fine anno
Alla Atto 3, un Suv di segmento C e la Han, berlina premium con trazione AWD, si affiancheranno la Dolphin, un hatchback di segmento C dall’eccellente rapporto qualità /prezzo, e la Seal, una berlina di segmento D che si porrà come alternativa cinese alla Tesla Model 3.Â
BYD garantisce i suoi veicoli per 6 anni o 150.000 km.
In particolare, dà 8 anni o 200.000 km di garanzia per la batteria (con un decadimento prestazionale a fine vita previsto del 70%), 8 anni o 150.000 km per motore e sistema di controllo e 12 anni sulla perforazione anticorrosione della carrozzeria.