A Baku vince da fuoriclasse Oscar Piastri (McLaren)

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La quarta pole a Baku non basta a Charles Leclerc per vincere il GP dell’Azerbaijan.

La vittoria va invece a Oscar Piastri – il super ex-baby ex-rookie nuovo-Iceman – che ha dato una favolosa e splendida pennellata di classe all’intera Formula 1, prendendosi di forza (con stile, però) il ruolo che gli spetta.

Davanti a sé ha un futuro tutto da scrivere; senza sorprese negative sentiremo parlare di lui molto, molto a lungo.

Su una pista difficile e dura come quella di Baku è stato di una precisione chirurgica, ha gestito quando doveva (prima del pit stop), ha superato Leclerc (poi secondo) affondando lo stiletto senza pietà, ha gestito la seconda parte di gara con l’esperienza di un pilota navigatissimo (benché ancora non lo sia).

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Al terzo posto, alle spalle del ferrarista, è arrivato George Russell (Mercedes) che s’è trovato il podio tra le mani grazie all’incidente a due giri dalla fine che ha coinvolto Carlos Sainz e Sergio Perez (Red Bull).

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Che botto tra Ferrari e Red Bull

Nelle fasi conclusive della corsa di Baku, stante che Piastri aveva la vittoria in pugno e Leclerc le gomme ormai finite, si è acceso un serrato confronto tra lo stesso Leclerc, Perez e il rientrante Sainz.

Lo spagnolo della Ferrari ha superato il messicano e, cosciente di averne le possibilità, è andato all’attacco del compagno di squadra.

Perez ha reagito al sorpasso e i due sono finiti contro il muro.

Responsabilità? Difficile dirlo, i commissari di gara hanno avuto bisogno di molto tempo per analizzare l’accaduto.

Probabilmente è Perez il più responsabile, perché avrebbe potuto evitare il contatto.

Le due versioni

Spiega Sainz: “Stavo arrivando molto forte e volevo approfittare del duello tra Charles e Perez. Io non ho fatto nulla di sbagliato, né di diverso dal solito. Non so spiegarmi l’incidente, lui aveva spazio per spostarsi a sinistra”.

Opposte, ma senza animosità, le parole di Perez: “Non mi aspettavo che Carlos rientrasse così rapidamente verso il centro della pista. Peccato finire così, è stato un vero disastro per tutti, l’ultima persona con cui vorrei avere un incidente è proprio Sainz”.

Un sorpasso che ha deciso la gara

In ogni caso il momento chiave della corsa, è stato il sorpasso di Piastri su Leclerc al ventesimo giro.

E’ stata la manovra che ha chiuso la gara, anche se il quel momento non lo si poteva sapere.

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Piastri, freddissimo anche dopo la vittoria, lo ha ammesso: “Non so dire se avrei vinto senza quel sorpasso, stare dietro a Leclerc probabilmente sarebbe stato difficile”.

Vista dall’altra parte, è più o meno la stessa versione di Leclerc: “In quel momento avevo ancora le gomme da portare in temperatura, non volevo frenare sullo sporco e comunque pensavo di poter riprendermi la posizione. Invece ho commesso un errore di valutazione. Ho scoperto che la McLaren aveva una velocità straordinaria in rettilineo e anche quando avevo il Drs non riuscivo a passare”.

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Una grande delusione per un pilota che era convinto di poter dare continuità alla vittoria ottenuta a Monza. “La McLaren andava come un fulmine, ma certo dovremo capire per quale ragione il vantaggio che c’era con le gomme gialle prima del pit stop, non c’era più con le bianche dopo. Forse ha pesato il fatto di non aver potuto provare con il pieno venerdì scorso”.

Vasseur e la Ferrari recriminano

Un discorso sul quale si allinea anche Fred Vasseur, il Team Principal della Ferrari. “Le gomme posteriori non hanno aiutato Charles, è probabile che non abbiamo avuto l’approccio giusto in quella fase. Certo che Charles era al primo giro dopo il pit stop, ma penso che sia stato un po’ sorpreso. Ma quel che mi spiace è che avevamo il potenziale per vincere, tanto più che partivamo dalla pole. Credo che tutti avessimo un margine per effettuare un lavoro migliore. Giusto parlare degli sviluppi, ma prima di tutto dobbiamo essere sicuri di fare nel nostro meglio con quel che c’è”.

Ancora Piastri: “In quel momento della gara sapevo di dover attaccare e mi è andata bene. Poi è stata una prova di resistenza. Corsa perfetta? Non lo so, ma credo che sia stata una delle migliori gare della mia carriera”.

La sua capacità di restare lucido sotto pressione è in ogni caso una nota straordinaria.

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Dopo Baku il Mondiale cambia volto

A parte la frustrazione dalla Ferrari, è chiaro che la gara di Baku ha cambiato il volto del Mondiale.

In primis in quello del Mondiale costruttori, con la McLaren che è balzata in testa alla classifica (non accadeva dal 1998): ora la squadra di Woking ha 476 punti contro i 456 della Red Bull.

Un recupero che ha “trascinato” anche la Ferrari (425 punti) che ha un motivo in più per recriminare sui punti persi da Sainz.

In secondo luogo cambia il volto della classifica piloti, quella che più conta;

  1. Verstappen 313 punti,
  2. Norris 254,
  3. Leclerc 235,
  4. Piastri 222.

Tra i due piloti McLaren resta davanti l’inglese, ma con soli 32 punti.

Si è molto parlato in questi giorni delle “Papaya Rules”, ovvero della scelta di garantire a Norris un certo aiuto da parte di Piastri.

Ma adesso, dopo Baku, ovviamente cambia tutto, anche se Norris ha conquistato 13 punti contro i 10 di Verstappen.

Questa la classifica costruttori, che vede in testa McLaren:

  1. McLaren 476,
  2. Red Bull 456,
  3. Ferrari 425. 

 

Verstappen indecifrabile. E nel 2026…

Detto questo è evidente che la prova in Azerbaijan ha certificato la crisi di Verstappen (solo quinto, ma sarebbe finito settimo se non ci fosse stato il botto Sainz-Leclerc).

L’olandese, sempre leader e onestamente principale favorito nella corsa al Mondiale, non vince dal GP di Spagna ed è salito sul podio (sempre da allora) solo nell’appuntamento di casa a Zandvoort.

Ieri si è lamentato via radio per tutto il tempo, ora perché l’auto saltellava, ora perché le gomme non funzionavano, ora perché mancava la frenata…

Cosa stia succedendo all’olandese non si sa.

Sarà interessante scoprirlo nelle prossime gare, a cominciare dal GP di Singapore già domenica prossima.

In questo modo però riprendono vigore le voci che parlano di clausole rescissorie a favore di Max, anche se per il 2025 la sua posizione pare blindata. Ma dal 2026, chi può dirlo…

Baku promuove due giovani

Nella giornata azera vanno segnalati i nomi di due giovanissimi: uno è l’argentino Franco Colapinto, 21 anni, che ha conquistato i primi quattro punti della sua carriera (ma non sarà titolare con la Williams l’anno prossimo).

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Franco Colapinto ©pirelli.com

L’altro è Oliver Bearman (prodotto della scuola Ferrari) che ha sostituito una tantum il danese Kevin Magnussen sulla Haas, ottenendo così a 19 anni il suo secondo piazzamento a punti su due gare (la prima era stata con la Ferrari, quando Sainz era stato operato di appendicite).

La gara di Baku secondo Mario Isola (Pirelli): “Nostre previsioni confermate”

Anche questa volta, come solito (cosa che è un plauso indiscutibile), nessuna squadra e nessun pilota ha avuto problemi con le gomme: gli pneumatici Pirelli sono sempre all’altezza della situazione.

“A quindici giorni di distanza dal Gran Premio d’Italia abbiamo assistito ad un’altra gara davvero entusiasmante, incerta dal primo all’ultimo giro. A Monza avevamo visto due strategie diverse confrontarsi mentre, questa volta quasi tutti hanno scelto di puntare sulla stessa strategia ma ciò non è andato in alcun modo a detrimento dell’azione in pista, come si è visto non soltanto nel lungo “triello” in testa ma anche nei vari duelli che si sono verificati lungo tutto l’arco della corsa. Per questo fine settimana – e anche per il prossimo, peraltro – abbiamo scelto la stessa selezione di mescole da asciutto, che hanno reso secondo le aspettative, adattandosi al meglio alle condizioni e alle caratteristiche della pista. Alla vigilia, la Soft era chiaramente una gomma da qualifica e la Hard la più veloce per la gara, con la Medium come ottimo compromesso per la prima parte della corsa: fra sabato e domenica e oggi, le previsioni sono state confermate”.