Ferrari 250 GTO, il mito “fatto a mano” rivive grazie a ModenArt e ASI

L’Automotoclub Storico Italiano (ASI) ha un ruolo non secondario nel calendario delle iniziative che hanno accompagnato il Salone Auto Torino. Ha collaborato alla parte espositiva mettendo a disposizione dieci pezzi unici della Collezione Bertone, e in concomitanza con l’evento ha organizzato una affasciante mostra dedicata auna delle icone per eccellenza della storia dell’auto.

Dal 13 settembre fino a fine anno, nell’ingresso della sede ASI di Villa Rey, sulla collina torinese, è aperta la mostra “Gli scultori della velocità”, organizzata da ModenArt e dedicata alla leggendaria Ferrari 250 GTO del 1962 e alla sua costruzione artigianale.

Tondino di ferro e lamiera d’alluminio

Carrozzeria leggera dalle forme inconfondibili su un telaio tubolare: la berlinetta da competizione Ferrari è un esempio di genialità progettuale, eccellenza stilistica e manualità, ben rappresentate dalla mostra che mette insieme tre carrozzerie in alluminio grezzo e uno dei manichini in tondino di ferro utilizzati per dar forma alla sottile lamiera.

Le carrozzerie, ricreate dagli ultimi maestri della carrozzeria per il progetto ModenArt, sono quelle delle tre varianti conosciute della Ferrari 250 GTO, ai tempi realizzate dalla Carrozzeria Scaglietti per vestire il telaio progettato da Giotto Bizzarrini. Dunque, il prototipo “sperimentale” del 1961, la versione definitiva del 1962 e la variante del 1964.

Il tutto è accompagnato da un serbatoio originale in lamiera saldata e rivettata e da una riproduzione in scala 1/3 del manichino su il maestro Ravera ha modellato con sapienti colpi di martello il tetto della berlinetta Ferrari nel corso di una breve dimostrazione.

Due premi dedicati alla storia

Nel corso della conferenza stampa di apertura sono stati lanciati anche due concorsi, uno giornalistico e uno di design. Il secondo in particolare ha l’obiettivo di far rivivere i fasti del premio Grifo d’Oro istituito da Bertone nel 1965 per premiare i giovani talenti e interrotto dopo sole due edizioni.