Se è un luogo comune ritenere che ogni epoca ha i suoi cambiamenti, sovente quelli di cui siamo protagonisti ci sfuggono nella percezione della loro complessità. Tuttavia forse mai come in questi anni si può dire che stiamo vivendo trasformazioni epocali, e in questo clima di variazioni se c’è una cosa che è emersa dopo il BMW Group Technology Workshop cui abbiamo partecipato è che a Monaco hanno le idee chiare! Sappiamo che da oltre vent’anni l’High-Tech si è affacciato prepotentemente nel mondo dell’automobile, ma è dopo l’evoluzione della microelettronica e l’arrivo di nuove tecnologie digitali fornite da aziende specializzate che la sfida sul ‘prodotto automobile’ è sempre più difficile e competitiva. Mai come in questi ultimi anni si è assistito alla realizzazione di idee che sembravano appartenere solo al mondo di Blade Runner oppure Odissea nello Spazio. Ebbene in questo scenario, dopo aver festeggiato nel 2016 i primi cento anni di presenza nel mondo dei costruttori di automobili, BMW si pone come driver per la mobilità premium, e guardando ai ‘prossimi cento anni’, ha impostato un progetto ambizioso, comunicando la sua strategia per costruire la futura mobilità. Ma cosa intendiamo per idee chiare? Ce lo ha illustrato, nel suo intervento introduttivo al Workshop, Sergio Solero, CEO di BMW Italia. Si tratta sostanzialmente della ‘Strategia number one – Next’ nella quale vengono identificate le quattro aree fondamentali per sviluppare la mobilità del futuro. Solero, nell’affidarci ai tecnici che ci hanno portato nel mondo High Tech di BMW Group, ci ha ricordato il significato delle quattro lettere dell’acronimo ACES, ovvero i quattro cardini del futuro del brand bavarese, in cui A sta per Autonomous driving (Guida autonoma), C sta per Connectivity (Auto connessa), E sta per Electricity vehicle (Veicolo elettrificato) e infine S sta per Shared/Services (Condivisione e Servizi) per il cliente.
E’ evidente che siamo dinanzi a scelte strategiche fondamentali per lo sviluppo futuro della mobilità privata, esempio di connubio fra rigore nel perseguire gli obiettivi e flessibilità dei prodotti per adattarsi alle esigenze degli scenari che si andranno a costruire.
A come Guida autonoma
Il comunicato stampa di BMW in materia di Guida Autonoma, riporta che “solo l’intelligenza artificiale rende possibile la guida autonoma. È apparso evidente in una fase iniziale che la guida autonoma non può essere ottenuta utilizzando solo approcci basati su regole. Invece, le macchine adattive sono ciò che è necessario per trasformare la visione della guida autonoma in realtà. È solo con l’aiuto dell’intelligenza artificiale che il sistema nel veicolo può derivare un’interpretazione intelligente di una data situazione e può essere determinata una strategia di guida ideale.” E per portare a compimento questo ambizioso progetto, lo scorso 11 aprile 2018, BMW Group ha inaugurato ad Unterschleißheim, nelle vicinanze di Monaco, un nuovo e prestigioso centro di eccellenza dedicato allo sviluppo della guida autonoma.
Nuovi spazi architettonici e nuovo metodo di lavoro renderanno possibile quello che pochi decenni fa era fantascienza. Il BMW Group è del parere che i necessari progressi tecnologici nei settori dell’assistenza al guidatore e della guida altamente o completamente automatizzata possono essere realizzati solo utilizzando metodi di sviluppo agili come l’approccio LeSS (Large Scale Scrum), che prevede l’assegnazione di attività secondarie a un massimo di 80 team di esperti, in spazi di lavoro adeguati, creati appositamente per questo scopo nel nuovo Campus.
Le strutture organizzative e il ruolo dei manager sono parte integrante del nuovo metodo di lavoro; valori come la fiducia e la trasparenza sono alla base delle unità operative che condividono integralmente l’attività, sia che si tratti di una visione strategica, sia che si deliberi un semplice codice software. Come è noto, la filosofia di BMW prevede l’inclusione del massimo livello di know-how all’interno dell’azienda, e anche nel settore della guida autonoma si è concretizzata con l’acquisizione di una partecipazione di altri partner. Entro il 2021, la BMW iNext sarà il primo veicolo del BMW Group ad offrire sul mercato un’automobile di produzione con guida autonoma e sicura durante la guida su autostrade, con funzionalità di livello 3.
Per capire cosa rappresenta il livello 3 che BMW ha programmato di raggiungere nel 2021, facciamo ricorso alla classificazione rappresentata dai 5 livelli di guida Assistita/Autonoma:
Livello 1: si riferisce ai primi sistemi di assistenza che aiutano a guidare in modo sicuro e confortevole, con funzioni come il controllo della velocità di crociera, che mantiene il veicolo in movimento a una velocità prestabilita.
Livello 2: sono veicoli dotati di sistemi che aiutano nella guida, ma che richiedono ancora la presenza attiva del conducente, come ad esempio la condizione di avere le mani sul volante. Attualmente BMW produce automobili che si collocano in questo livello.
Il livello 3, che dal 2021 col programma iNext BMW ha previsto di introdurre in produzione, permette la condivisione della guida fra conducente e veicolo, a condizione che il traffico in movimento sia nella medesima direzione e separato dal traffico incrociante. Il guidatore affidando ai sistemi di controllo la guida della propria automobile, potrà rilassarsi o svolgere attività secondarie mentre il veicolo si muove nel traffico ordinario.
Il livello 4 (dal 2021 con iNext, potranno essere presenti alcune funzioni, ma con restrizioni tecniche), rappresenta la guida completamente autonoma nel traffico urbano e – in una versione con funzionalità estese – nel traffico autostradale. Il guidatore può dormire nei viaggi a lunga distanza se necessario. La differenza sostanziale con il livello 3 è che il tempo di “assenza del guidatore” (mind off) è più lungo.
Livello 5, guida totalmente autonoma dei veicoli, volante e pedali non saranno necessari (saranno optional) e addirittura non sarà richiesta la patente di guida (driver off).
Fra pochi anni, dal 2021, potremmo quindi disporre di un veicolo BMW dotato di alcune di queste innovazioni (corrispondenti al Livello 3 e 4). Ma come faremo a riprendere il dominio della nostra automobile in caso di necessità? Ci è stato spiegato che se entro 7 secondi dopo il ‘warning’ il conducente non riprende il controllo, il veicolo va in condizione di ‘stand-by’ e si accosta in attesa di nuove istruzioni che possono provenire dal conducente o dalla stazione remota. Fantascienza? No, quasi… realtà, senza dimenticare la cybersecurity, su cui BMW non abbassa la guardia !
C come Connettività
BMW festeggia nel 2018 il ventesimo anniversario della propria offerta di servizi digitali per i propri prodotti. Un’iniziativa che ha avuto inizio nel 1998 con l’optional ‘BMW Assist’, quali la chiamata d’emergenza e la gestione della manutenzione programmata. Dal 2018 è disponibile il nuovo sistema operativo, che prevede oltre ad avere il software dell’auto costantemente aggiornato, su richiesta del cliente il controllo a distanza se le porte sono aperte o chiuse, e funzioni che attivano in remoto la ventilazione o il riscaldamento. Con la Digital Key, si può aprire e avviare l’auto condividendo la chiave sino a 5 persone diverse, il tutto attraverso il proprio smartphone, semplicemente e in totale sicurezza. Insomma, una serie di servizi che verranno ampliati nei prossimi anni e che consentirà la connessione interattiva e multimediale al sistema, spaziando dalla sicurezza, al riconoscimento vocale evoluto, sino all’entertainment (streaming musicale Online Entertainment e Preparazione Apple CarPlay) per finire alla produttività in vettura (integrazione Microsoft Office 365 e Skype for Business).
Questa gamma di servizi mirati alla connettività è estesa anche al brand Mini e per le aree specifiche di competenza, anche alle due ruote.
Per capire quanto sia importante per la clientela la Connectivity in automobile ci vengono in soccorso i dati emersi da due indagini da cui si rileva che in Europa dal 2014 al 2015 i clienti che sarebbe disposti a cambiare brand a fronte di un’offerta migliore di prodotti legati alla connectivity è passata dal 20% del 2014 al 37% nel 2015, ovvero quasi raddoppiata in un anno! Questa tendenza è messa ancor più in risalto dallo stesso tipo di indagine svolta su clienti BMW nel 2017: cambierebbero la propria automobile per un altro brand con una offerta migliore di accesso alle app e ai social preferiti il 59% dei clienti in Germania e addirittura il 73% negli USA!
La Connectivity è pertanto un’altra delle scommesse di BMW verso l’ideazione e la realizzazione dei servizi digitali e delle tecnologie presenti sui propri veicoli e non è più possibile trascurare questo aspetto: anche in questo caso sembra che ci sono le idee chiare, evidenziando una nuova visione del prodotto automobile, in particolare l’automobile BMW come estensione della propria sfera privata dove ‘vivere bene’ il tempo trascorso in modo proattivo e intelligente!
E come elettrificazione
BMW è pioniera in questo settore e da oltre dieci anni si è affacciata all’elettrificazione dei veicoli. Per dare un’idea del volume di veicoli che riguardano questa motorizzazione (che ha già lanciato la sfida alla mobilità con i soli con motori endotermici), la Casa bavarese nel 2017 ha consegnato ai suoi clienti più di 100 mila veicoli elettrificati. Il modello di base di questa gamma è la BMW i3 (veicolo che abbiamo anche provato in occasione del Workshop). Si tratta di un modello che dal lancio avvenuto nel 2013 è stato prodotto in oltre 200 mila esemplari e che attualmente rappresenta il 15% del mercato delle medie compatte premium con motorizzazione full electric, risultando il veicolo più venduto in paesi come la Norvegia e la Germania.
Ma questo risultato non è arrivato per caso e BMW si è preparata da tempo alla sfida dell’elettrificazione, sia sul piano commerciale sia su quello tecnico. Nel 2018 abbiamo assistito al lancio della prestigiosa BMW i8 Roadster, una sportiva che, con enfasi e orgoglio BMW presenta come ‘senza rivali’ nel suo segmento; sarà seguita nel 2019 da una Mini completamente elettrica, nel 2020, dalla BMW iX3 e nel 2021 dalla nuova ammiraglia del marchio per quanto riguarda la tecnologia specifica, la BMW iNext, un veicolo che unirà la mobilità elettrica alla guida autonoma di Livello 3, oltre a nuove opzioni di connettività interne per la prima volta su un modello di serie.
Ma è sul piano tecnico/tecnologico che si hanno le novità più interessanti, infatti in estrema sintesi la visione strategica prevede: 1) Tutti i veicoli ibridi elettrificati saranno “plug-in”, (altre naturalmente a quelli Full Electric) questo per accedere a ricariche da luoghi diversi con attenzione alle fonti di energia rinnovabili. 2) Batterie di produzione propria, 3) Centri R&Dallocati in Germania per rafforzare il know-how e condivisione delle competenze nelle sedi nel mondo per una visione globale e razionalizzata del network produttivo.
Batterie: le farà la BMW
BMW Group inaugurerà nel 2019 un nuovo centro di competenza per la produzione di batterie, al fine di attuare la propria strategia di mobilità elettrica e diventare un punto di riferimento e di eccellenza per l’industria. BMW punta molto su questo polo tecnologico in cui vi faranno parte esperti internazionali e l’intenzione è di individuare gli elementi che stanno alla base del miglioramento delle prestazioni della batteria in termini di durata, sicurezza, mantenimento della carica e contenimento dei costi.
Parallelamente si vedrà lo sviluppo della quinta generazione di propulsione elettrica, costituta da un macrosistema integrato del motopropulsore comprendente motore elettrico modulare, trasmissione e apparato di potenza elettronico. Dinanzi alle nuove esigenze produttive, la riduzione dei sistemi, è un evidente vantaggio in termini qualitativi e di riduzione dei pesi. Un macrosistema compatto di tale configurazione, occupa uno spazio inferiore dei singoli componenti e inoltre, utilizzando un numero inferiore di componenti, consente una sensibile riduzione dei costi e un miglioramento dell’affidabilità. Il concetto costruttivo modulare permette a questa unità di essere flessibile all’installazione in diverse tipologie di veicolo; assemblato sull’assale anteriore o posteriore a seconda dell’architettura del veicolo, potrà disporre di ogni tipo di trazione: anteriore, posteriore o integrale mirando a soddisfare la domanda di migliaia di veicoli elettrificati di cui nel 2025 si prevede una richiesta di oltre 500.000 unità. Nella quinta generazione di propulsione elettrica saranno utilizzate, inoltre, batterie più potenti che permetteranno ai veicoli puri elettrici di raggiungere autonomie fino a 700 km e nei veicoli ibridi plug-in percorrenze in modalità elettrica di 100 km.
Un network di produzione internazionale
BMW Group nel mondo, dispone di un network produttivo molto flessibile. Già oggi, infatti tutti i veicoli ibridi plug-in sono integrati nel sistema di produzione e vengono costruiti in dieci differenti stabilimenti; per quanto riguarda le batterie, si approvvigionano dai tre stabilimenti produttivi di Dingolfing (D) dove tra l’altro attualmente risiede il centro di competenza del ‘sistema di propulsione elettrica’, Spartanburg (USA) e Shenyang (Cina). Prima di concludere riteniamo importante un richiamo alle due ruote. BMW costituisce tradizionalmente un importante riferimento per il mondo motociclistico e, per tale motivo, non poteva mancare nella produzione di un veicolo a due ruote elettrico ideale per la mobilità urbana classe premium. Si tratta di un importante orientamento del prodotto offerto alla clientela che sta apprezzando questa tipologia di mobilità se pensiamo che solo nel 2017 sono stati vendute oltre 1500 unità elettriche su due ruote.
S come Servizi
Non poteva mancare l’attenzione ai servizi finanziari: BMW Bank e Financial Services compiono 40 anni. Anche in quest’area non difetta la continua innovazione, uno dei pilastri fondamentali della strategia del BMW Group. Innovazione (leasing a privati e aziende), Flessibilità e Facilità d’uso, sono strumenti che consentono alla clientela di BMW di accedere ai prodotti caratterizzati dall’alto livello tecnico.
(Testo a cura di Francesco Forleo)