2010 – Kia Venga

2010 – Kia Venga. Progetto e realizzazione totalmente europei per la nuova MPV del segmento B. L’ultima arma, con sette anni di garanzia, che ribadisce l’impegno nel Vecchio Continente della Casa coreana.

Quattro metri e pochi millimetri (4.068 mm per l’esattezza) sono sufficienti alla nuova MPV compatta (Multi Purpose Vehicle, cioè monovolume) per offrire ampi spazi di abitabilità e un buon comportamento in tutte le condizioni. Le piccole monovolume di ultima generazione sono vetture un po’ trasversali: grandi dentro ma compatte fuori. È una formula che piace a tutte le età, dai ragazzi che amano spostarsi in gruppo, alle famiglie con i bambini e tanto bagaglio al seguito. Tanti potenziali destinatari, con necessità differenti ma un’unica esigenza comune. Avere una vettura che, senza ingombrare molto, offra tanto spazio interno e tanta versatilità. Che sia ottima tanto per la città e i frenetici spostamenti urbani, quanto per l’extraurbano, per lunghi viaggi, il turismo di pochi giorni o di una vacanza intera. Il tutto correlato da motori parchi e a basso impatto ambientale, tutti Euro 5, che facciano risparmiare alla pompa e che rispettino il più possibile l’ambiente. Ciliegina finale sulla torta, quei sette anni di garanzia che non sono una geniale trovata commerciale, ma il vero “commitment” da parte di KIA, che mette in gioco la sua credibilità impegnandosi per così tanti anni a garantire al cliente un prodotto nel quale crede veramente. Le forme riprendono in gran parte la proposta esposta all’ultimo Salone di Ginevra del 2009 con il nome di “N° 3”, di cui la KIA Venga è la realizzazione concreta. Non si tratta soltanto di una vettura sviluppata in altezza, come per anni sono state le MPV, ma di una nuova concezione di monovolume, meno tozza e ingombrante, ma piacevole e in parte sportiveggiante nell’aspetto, con un pronunciato profilo a cuneo enfatizzato dalle nervature e dall’andamento a salire delle superfici vetrate. Non solo razionalità e volumetrie interne, un po’ a discapito delle forme esterne, come è accaduto finora per queste piccole monovolume, ma proprio una vetturetta simpatica, giovane, razionale sì ma anche “sbarazzina”, per scostarsi un po’ dalle solite forme.

Le motorizzazioni e gli allestimenti sono calibrati per soddisfare tutte le esigenze di prestazioni, costi d’acquisto e d’esercizio. L’allestimento base, che in realtà è già molto ricco, si chiama LX ed è riservato alle due motorizzazioni più piccole e meno potenti entrambe da 1.4 litri, a benzina, tra breve anche Bi-Fuel, e a gasolio. Il benzina eroga 90 cavalli a 6.000 giri/min e 137 Nm a 4.000 giri/min. Il diesel da 1.4 litri è a sua volta declinato su due potenze differenti, che caratterizzano anche l’allestimento. La versione da 77 CV, infatti, sarà disponibile solo nell’allestimento LX, mentre quella più potente da 90 cavalli e 220 Nm equipaggerà la versione intermedia EX. Al top della gamma ci sarà la versione TX, con un 1.6 litri benzina CVVT capace di 125 CV e 156 Nm, oppure la versione turbodiesel common-rail, sempre da 1.6 litri con 115 CV a 4.000 giri/min e 260 Nm a 2.000 giri/min. Cambi manuali a 5 rapporti per tutti i benzina e per il diesel da 77 cavalli, sei marce per il 90 CV e l’1.6 CRDI, mentre è disponibile un automatico a quattro rapporti solo per il 1.600 benzina. A disco i quattro freni, con gli anteriori autoventilanti. Contenute le emissioni di CO2, così come i consumi. Il quattro cilindri da 1.4 litri benzina è anche dotato del dispositivo di arresto e riavviamento automatico (durante le fermate) denominato ISG.

Ma oltre all’aspetto piacevole ed equilibrato delle linee esterne, gli aspetti più positivi si ritrovano all’interno. L’ergonomia e la versatilità sono spinte ai massimi livelli. La posizione di guida è piacevolmente rialzata, si sta seduti con le gambe un po’ piegate, ma si domina il traffico un po’ più dall’alto, con grande beneficio per la sicurezza e la serenità di chi guida. Tanti vani porta oggetti, molto spazio nel bagagliaio, dotato di pianale rialzabile per allinearsi agli schienali del divano abbattuto e creare così anche un doppio fondo ottimo per nascondere la borsa da lavoro. A sua volta il divano posteriore può scorrere longitudinalmente (di 140 mm) per aumentare, a seconda delle necessità, lo spazio per i bagagli o quello per le gambe dei passeggeri. L’elettronica è presente in quantità massiccia anche su questa vettura, benché appartenente al segmento B. L’impianto audio, anche nella versione base, offre una porta USB e quella AUX con mini-Jack per tutti i tipi di MP3 player, iPod compreso. Gli allestimenti più ricchi offrono il sistema “smart key”, per accesso e avviamento senza l’impiego meccanico della chiave, e il chiuse control utile per le tratte autostradali e non solo. Abbiamo provato in anteprima la KIA Venga nel caotico traffico di Roma, apprezzandone il comfort e la leggerezza del pedale della frizione, anche della versione diesel da 90 CV. Nelle strette e tortuose strade dell’entroterra romano, siamo stati piacevolmente stupiti dalle doti dinamiche, non solo di motore e cambio, ma soprattutto del telaio, estremamente bilanciato, che ben ha sopportato i repentini cambi di direzione ai quali abbiamo sottoposto la vettura. In sintesi, un buon prodotto, nato in Europa per l’Europa, in grado di soddisfare l’utenza che saprà apprezzare la freschezza di un progetto che pone la KIA Venga tra le migliori MPV compatte attualmente proposte sul mercato.