Ci sono prodotti giusti, pressoché perfetti, che escono nel momento sbagliato. È il caso del Dodge Ramcharger, troppo bello, troppo americano, ma con una tempistica di commercializzazione del tutto sbagliata.  Dire che è un vero peccato significa utilizzare un understatement di quelli pesanti. Guardatelo bene, fate mente locale e pensate anche a uno dei tanti movie americani che avete visto di recente e scoprirete che un Ramcharger facilmente avrà fatto la sua grandiosa comparsa.
Tutto inizia nel 1974 con la prima generazione del Dodge Ramcharger e come potete ben capire i tempi non erano proprio quelli più adatti (in questo articolo ci limitiamo a parlare della prima generazione, quella che fu venduta in Nord America). Per tanti motivi, tra cui la concorrenza e l’embargo sul petrolio e quindi la crisi che mandò in panico più di un americano. Per quanto riguarda la concorrenza, il Ramcharger aveva a che fare con ossi veramente duri: Chevy Blazer, Ford Bronco, Jeep Wrangler, International Scout. Ford, Chevrolet, Jeep e International avevano da tempo scoperto che gli americani amavano questo genere di fuoristrada derivati direttamente dalle piattaforme dei truck, o se volete dei pick-up. Ma poi, a fare la vera differenza fu la crisi petrolifera della metà degli anni ’70, crisi che fermò temporaneamente l’acquisto di veicoli con cubature elevate capaci di succhiare valangate di combustibile, anche per fare poche miglia. L’America stava scoprendo la faccia opposta del boom economico e gli americani si trovavano a fare i conti con una realtà che non volevano accettare, ma che furono costretti a prendere in considerazione.
Sta di fatto che Dodge riuscì comunque a mettere sul mercato quasi 110.000 pezzi di questo SUV che rappresenta il fuoristrada americano come poche volte ci è capitato di vedere nella produzione più moderna. Alla pari dei propri concorrenti, il Ramcharger venne proposto anche nella versione scoperta, molto simile ad un pick-up scoperto. Eppure, come accadde per i veicoli del concorrenza, fatta eccezione per il Bronco, che inizialmente venne parecchio apprezzato in versione pick-up, la maggior parte dei clienti scelse il Ramcharger con top rigido, rimovibile. E come accadde per il Blazer, rimuovere questo top pesante non era certo affare per una persona sola. Senza dimenticare che la precisione degli accoppiamenti tra top e resto della scocca non era certo delle migliori. Poi, c’erano i motori, americani fino all’osso, a partire dall’indistruttibile 440ci V8, il 7.2 litri che era in grado di raggiungere i 235HP con una coppia massima di 350lbxft. Questo mega V8, purtroppo, non riusciva a fare meglio delle 11 miglia per gallone, un numero che in tempi di crisi petrolifera faceva veramente paura.
A decrescere con i livelli di potenza c’erano altri tre V8, un 6.6 litri (400ci, 185HP, 305lbxft), un 360ci pari a 5.9 litri (210HP, 290lbxft) e un 318ci pari a 5.2 litri (160HP, 255lbxft). Come unità entry level, invece, i clienti potevano scegliere un 3.7 litri a sei cilindri in linea che però non era in grado di andare oltre i 115HP e le 175lbxft. Tra l’altro, delle 109.073 unità , circa 1/3 era rappresentato dalla sorella marchiata Plymouth, la Trail Duster e comunque, quasi la totalità dei veicoli costruiti, fu scelta in configurazione 4×4. Ovviamente era disponibile anche la tradizionale 2WD. Per quanto riguardava l’offerta dei cambi, si poteva scegliere tra tre soluzioni: un manuale a tre rapporti, uno a quattro e infine un automatico a 3. Il Ramcharger americano ebbe una vita breve, solo sei anni, dal 1974 al 1980. Il gruppo Dodge fece un grave errore sui tempi di commercializzazione e portare sul mercato agli inizi degli anni ’70, un SUV di questo genere capace di scendere anche sotto le 8mpg su percorsi impegnativi, non fu una scelta felice. Un peccato veniale che però non impedì al Ramcharger di diventare un mito dell’automobilismo americano. Infine, non dimenticate il suo valore attuale. Non è dei più elevati e se ne state cercando uno della prima generazione lo potrete trovare negli States a prezzi variabili tra i $3.000 e i $10.000. Il Ramcharger fu prodotto fino al 1993 e in realtà ce ne fu pure una versione completamente ridisegnata dopo il 1993, ma che non fu mai venduta sul mercato Nord Americano. Quello della prima generazione rimane comunque il più ricercato.