Smart #2, ritorno alle origini… ma in elettrico

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Smart #2 elettrica, primi test con estetica della precedente fortwo e ritorno al DNA delle origini – foto © smart

Ci sono vetture che possono evolvere senza tradire sé stesse.

Sembra essere il caso di smart fortwo, auto che come poche altre ha definito il concetto stesso di city car moderna.

Oggi, a quasi trent’anni dalla sua nascita, i progettisti del brand stanno lavorando per far rinascere quello spirito sotto una nuova forma.

Infatti, sta per arrivarfe smart #2, completamente elettrica, compatta come è giusto che sua e decisamente fedele al DNA originale. Alcune immagini dei test e indiscrezioni non lasciano dubbi, la smart è tornata piccola!

Prototipi camuffati, ma idee chiarissime

Per validare la nuova Electric Compact Architecture (ECA), smart ha scelto la strada di utilizzare le carrozzerie della precedente versione della fortwo come “guscio” per nascondere la piattaforma completamente nuova.

Per carità, una soluzione già vista nel mondo automotive, ma che in questo caso ha un valore simbolico.

È come se la fortwo muti la sua veste esterna, e sotto la sua pelle batta già il cuore della smart #2.

I prototipi sembrano confermare alcuni punti fermi che gli appassionati del modello speravano di ritrovare.

Per esempio, le dimensioni ultracompatte, perfette per l’ambiente urbano, con due posti e due porte, la trazione posteriore e le ruote agli angoli della carrozzeria, marchio di fabbrica dell’agilità smart.

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foto © smart

Non è nostalgia, in fondo è coerenza progettuale perché in città, certe soluzioni funzionano ancora meglio oggi di ieri.

Electric Compact Architecture, alla base di una nuova generazione

La piattaforma ECA non è un telaio elettrico adattato, ma un’architettura pensata fin dall’inizio per le city car di nuova generazione.

L’obiettivo è massimizzare l’efficienza nello spazio minimo, senza rinunciare a sicurezza, dinamica di guida e qualità percepita.

Dal punto di vista tecnico, la ECA punta su un powertrain elettrico di ultima generazione con motore posteriore, su batterie ottimizzate per l’uso urbano con gestione termica evoluta, su una struttura rinforzata per la sicurezza passiva nonostante le dimensioni ridotte, e su una architettura software avanzata pronta per ADAS e aggiornamenti OTA.

Un equilibrio complesso, che smart sta validando attraverso una campagna di test globale.

Dai circuiti cinesi alle prove di resistenza globali

In Cina, su circuiti di prova dedicati, gli ingegneri smart stanno lavorando sulla dinamica di guida.

Studiano assetto, maneggevolezza, risposta dello sterzo e comportamento dell’impianto frenante con l’obiettivo di rendere smart #2 la city car più agile e intuitiva del segmento, capace di muoversi nel traffico con naturalezza quasi istintiva.

Nello stesso tempo, altri centri di sviluppo stanno affrontando test fondamentali per l’industrializzazione.

Si tratta dei crash test e della sicurezza in caso di collisione, dell’affidabilità delle sospensioni e dei sistemi software, delle prestazioni e della longevità delle batterie, dell’efficienza della climatizzazione in condizioni climatiche estreme.

Tutti passaggi obbligati per un’auto che, pur piccola, ambisce a standard premium.

Il futuro prende forma con il design Mercedes-Benz

Se la tecnica guarda alla razionalità, il design vuole promettere nuove emozioni.

Smart #2 sarà infatti completamente ridisegnata dal team Mercedes-Benz, dentro e fuori.

Le proporzioni compatte restano, ma l’identità stilistica sarà proiettata nel futuro, con superfici più pulite, firme luminose evolute e un abitacolo digitale pensato per una mobilità urbana sempre più connessa.

È qui che la nuova smart gioca una partita importante. Vorrà dimostrare che una city car può essere non solo pratica, ma anche desiderabile.

Un’icona che si reinventa

La world premiere di smart #2 è confermata per la fine del 2026, e l’attesa cresce.

In un mercato che spesso confonde la mobilità urbana con compromessi al ribasso, smart sceglie invece un’altra strada, quella del ritorno al principio, reinterpretando il progetto con la tecnologia di oggi.

Forse è proprio questo il messaggio più interessante di smart #2.

Il futuro dell’auto urbana non sta nel diventare più grande o più complessa, ma nel fare meglio ciò per cui è nata. Muoversi in città, con intelligenza, efficienza e un pizzico di carattere.

Come trent’anni fa, ma a emissioni zero.

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foto © smart