![IMG_1474 copia 4](https://www.autotecnica.org/wp-content/uploads/2015/12/IMG_1474-copia-4.jpg)
Snorkel, dall’inglese, è letteralmente “boccaglio”. E’ il tubo di plastica che si usa al mare per fare “snorkeling”, per respirare quando con la maschera si galleggia a pelo d’acqua per ammirare il fondale. Snorkel sui fuoristrada è quel tubo che, come il boccaglio del sub, prolunga la presa d’aria del filtro di aspirazione e gli permette di respirare più in alto.
Non solo acqua
Lo snorkel nel mondo del 4×4 è quindi un accessorio utile, per evitare che l’acqua arrivi al filtro e da qui al motore, danneggiandolo seriamente. E’ indispensabile per affrontare guadi profondi, perché la bocca di aspirazione non è più all’altezza del motore, ma sopra il tetto del 4×4. La capacità di guado cresce quindi da una media di 60-70 centimetri a circa due metri!!! Ma non basta. Lo snorkel non è utile solo per affrontare acqua e fango, ma serve anche sulle piste polverose di casa nostra come sulla sabbia dei deserti. Perché le ruote sollevano la polvere che ristagna proprio ad altezza filtro, dentro e fuori il vano motore. E se è pur vero che esiste un filtro nella scatola di aspirazione, questo è soggetto a sporcarsi e intasarsi precocemente in caso di guida prolungata nella polvere o sulla sabbia. Con lo snorkel si aspira invece in posizione più alta, dove la polvere è assente o molto minore; si mantiene quindi più pulito il filtro e si riduce il rischio di introdurre delle impurità nei condotti d’aspirazione.
Kit di montaggio
Gli snorkel sono venduti dalle principali aziende del settore in kit di montaggio, completi di tutto e compresa la bulloneria. Allora me lo monto io, viene da dire. Niente affatto. E’ sempre meglio rivolgersi a un esperto perché un minimo errore o un’imperfezione nel montaggio vanificano la funzione dello snorkel. Ecco come si monta, ad esempio, su un Land Rover Defender. Contrariamente alla maggioranza dei fuoristrada, il 4×4 inglese ha la presa d’aria esterna al parafango. In questo caso è sufficiente smontare la griglia di protezione per accedere al condotto di aspirazione del filtro dell’aria.
Seguendo le istruzioni del costruttore si posizionano la guarnizione di tenuta e la battuta metallica di fermo sulla base dello snorkel. Poi si avvita la staffa di ancoraggio del tubo e si monta il fungo superiore, da cui entra l’aria. Meglio togliere le slabbrature dello stampaggio plastico con una taglierina, per avere un montaggio più accurato tra il tubo e il coperchio superiore. Adesso lo snorkel è pronto per essere montato.
Lo si posiziona sulla carrozzeria per segnare i punti dove, con un trapano, verranno praticati i fori di ancoraggio. Nel parafango andranno inseriti degli speciali rivetti filettati (ecco perché rivolgersi allo specialista…) mentre sul montante del parabrezza sono sufficienti due fori filettati per viti autofilettanti. Adesso si sigillano con l’apposito mastice tutte le superfici di appoggio tra i vari componenti, così da evitare ogni infiltrazione di acqua o di polvere. Bisogna ricordarsi di sigillare anche l’interno del parafango, tra la lamiera e la bocca di aspirazione di serie, che in genere viene dimenticata. E’ buona norma usare una piccola dose di mastice al silicone anche in corrispondenza del fissaggio al parabrezza. Questo perché ha funzione di guarnizione e perché, evitando il contatto diretto tra metalli differenti, non genera punti di ossidazione.
Bene, ora si può avvitare il tutto fissando, ancora una volta con il silicone, i tappini di chiusura delle viti, che altrimenti si perderebbero al primo sobbalzo. Il lavoro è finito e il nostro 4×4 è diventato “waterproof”!!!!
Occhio allo scarico
E’ vero che dal filtro di aspirazione non entreranno più né acqua né polvere. Ma dallo scarico? Si possono affrontare guadi profondi con lo scarico completamente immerso, ma a una condizione: non spegnere mai il motore. La pressione di uscita dei gas di scarico è infatti superiore a quella dell’acqua che non riesce a risalire lungo lo scarico. Ma se viene meno la pressione del motore, l’acqua risale il condotto di scarico è può arrivare al propulsore. Il consiglio è di guadare tenendo sempre costante l’acceleratore e, nel caso ci si debba fermare in mezzo al guado, tenere sempre il motore acceso, meglio se leggermente accelerato.
Se il propulsore si dovesse malauguratamente spegnere con lo scarico sommerso, non provate a riavviarlo, perché rischiereste di piegare una biella e allora per il portafoglio sarebbero dolori grossi. Meglio farsi trainare fuori dal guado a motore spento e, una volta sulla riva, fare defluire l’acqua dallo scarico e dalle camere di scoppio del motore. Per fare questo sui motori a benzina si tolgono le candele e si avvia il motore, sui Diesel si smontano le candelette o gli iniettori e si avvia il motore, così da espellere l’acqua senza danno.
I consigli dell’esperto
Maurizio Ferri della Ferri Corse (www.ferricorse.it) è specializzato in allestimenti raid, turismo e competizione. Ha una lunga esperienza al riguardo e questi sono i suoi consigli.
- Lo snorkel deve essere dedicato a quel modello di 4×4, ma soprattutto deve essere specifico per quel determinato propulsore. Solo così si ha la certezza che attraverso lo snorkel passi una quantità d’aria sufficiente al fabbisogno del motore, senza perdite di potenza e senza danneggiare la turbina sulle unità sovralimentate.
- Quando si monta lo snorkel bisogna ricordarsi di chiudere lo sfiato che è presente sotto il condotto di aspirazione di serie, tra la bocca di ingresso dell’aria e il filtro, e che serve a scaricare l’acqua o la condensa. Lasciando aperto questo sfiato si vanificherebbe tutto il lavoro dello snorkel.
- Quando ci si reca all’autolavaggio, o in una notte di tempesta nel deserto, è bene chiudere la bocca di apertura dello snorkel con un sacchetto di plastica, per impedire che entri acqua in pressione o sabbia spinta dal vento. Ovvio, ma non è così scontato, bisogna poi ricordarsi di rimuovere il sacchetto prima di ripartire!!!