
Porsche raddoppia il proprio impegno diretto in Formula E.
Il costruttore tedesco, che ha debuttato nella stagione 6 del mondiale a zero emissioni, ha rilevato l’ultima licenza attualmente disponibile, la dodicesima.
E dal primo campionato della Gen4 (2026/2027) – le monoposto elettriche che correranno sempre a trazione integrale – schiererà due squadre ufficiali.
Quelle che la casa di Stoccarda non ha naturalmente ancora reso note sono le modalità della sua partecipazione.
Se, ad esempio, deciderà di puntare su piloti giovanissimi, o su pilote donne o se su marchi “paralleli” per evitare semplicemente di sovrapporre le squadre.
Il futuro elettrico di Stoccarda
“Il motorsport plasma il nostro marchio – ha dichiarato Thomas Laudenbach, il vice presidente di Porsche che ha la delega al motorsport – La nostra tradizione nel motorsport è unica e si riflette in ogni Porsche. In futuro, vogliamo poter dire lo stesso del motorsport elettrico”.
A giudizio di Laudenbach, al quale riporta Florian Modlinger, il responsabile delle operazioni di Porsche in Formula E che da dirigente ha già vinto tre mondiali in specialità diverse, rispetto ad altre competizioni, il mondiale elettrico garantisce ‘un equilibrio molto interessante tra impegno e rendimento’.
“Ci offre anche l’opportunità di sviluppare ulteriormente soluzioni tecniche rilevanti per le nostre auto sportive di serie” ha sottolineato, pur senza menzionare per esempio il trasferimento tecnologico avvenuto per la nuova Cayenne electric della quale abbiamo scritto recentemente.
Licenze e investimenti
Con questa operazione, il costruttore che sta attraversando un momento difficile con una redditività in forte calo anche per via della non troppo elevata richiesta (un eufemismo) delle elettriche, ha così ridotto il costo di ingresso in Formula E.
Perché per la licenza rilevata dalla Formula E ha probabilmente sborsato molto meno di quanto aveva pagato la prima, ricollocando probabilmente anche una parte delle risorse che erano state finora destinate al Wec, dal quale si ritira.
Per il mondiale è anche una iniezione di fiducia, visto che significa quasi certamente un ritorno a 12 squadre (il massimo possibile) nella stagione 13: l’ultima volta era stato nella numero 8.
La nuova geografia del mondiale elettrico
A meno che non ci siano dei ritiri, per il momento “fuori programma”, ecco come sarà composto lo schieramento Gen4.
Jaguar correrà con la propria licenza e fornirà i bolidi alla Envision (proprietaria di una licenza).
Porsche schiererà quattro auto con le due licenze di cui dispone continuando a fornirne due alla Cupra Kiro (il team ha il proprio “permesso”).
Stellantis è impegnata con due marchi e, finalmente, avrà anche una propria licenza, in capo a Opel – l’altro brand è Citroën, che debutta in questo campionato.
La Lola Yamaha Abt ha la propria licenza e un impegno con la Formula E, così come la Nissan, che oltre alla scuderia ufficiale dovrebbe supportare con il powertrain la Andretti (altra licenza di proprietà).
Poi ci sono la Penske, che possiede una licenza e che attualmente “fa la spesa” da Stellantis e corre con la DS, e la Mahindra, che è in formula E fin dall’inizio, che non si è ancora impegnata sulla Gen4, ma che ha garantito un impegno minimo almeno con un team cliente.
Porsche è il solo marchio ad aver finto tutti e tre i titoli iridati: piloti (con Pascal Wehrlein), squadre e costruttore. Con la doppia scuderia ufficiale sarà ancora di più la casa automobilistica di riferimento.
Di sicuro in Formula E.

















