
Nel Gp d’Austria, sul circuito di casa ‘stecca’ la Red Bull, con Max Verstappen subito fuori senza colpe.
Ecco le nostre pagelle per i Team e i piloti protagonisti del weekend id Formula 1.

McLaren 10
In Canada ha vinto la Mercedes, ma la McLaren torna a imporre la sua legge nel GP d’Austria.
Nella Formula 1 di questo periodo, quasi fine dell’era effetto-suolo, tra monoposto tecnicamente mature e differenze esigue, molto dipende dalle caratteristiche della pista, dalla qualità dell’asfalto o dal meteo.
Con tanto caldo e superficie meno liscia, la Mercedes non ha ripetuto la bella prova canadese (anzi Russell non è mai stato davvero protagonista) mentre le due auto papaya si sono trovate perfettamente a proprio agio.

Lando Norris (voto 10) sul corto Red Bull Ring è sempre andato forte e questa volta s’è ripetuto; Oscar Piastri (voto 10) ha fatto il massimo, evitando di esasperare un duello che in un paio di casi s’è rivelato troppo acceso e potenzialmente difficile da gestire.
Per Oscar una prova di maturità, che ne consolida la leadership nel Mondiale.
Per Norris punti pesanti e una bella iniezione di fiducia a metà stagione (circa).
La prossima tappa è Silverstone, per Lando è la gara di casa, il pubblico – in passato tutto di fede hamiltoniana – non vede l’ora di trovare in Norris un nuovo profeta.
Ma la pressione psicologica sarà tanta e forte e su un tracciato del tutto differente saranno di nuovo in palla le Mercedes e forse Verstappen.

Non c’è da dormire sugli allori. E chissà quante altre fantasmagoriche sgomitate si daranno quei due prima della fine del campionato.
E LCdM è alla McLaren…
A latere: l’avvocato Luca Cordero di Montezemolo è passato alla McLaren e s’è preso una doppietta.
In realtà l’ex presidente ferrarista è stato ingaggiato dalla Casa inglese come consulente per le auto stradali, non per le corse.
Ma la mossa fa un certo effetto a chi ricorda i confronti del passato sull’asse Maranello-Woking. Ma tant’è, i tempi cambiano. Per tutti.
Ferrari 9
La Ferrari porta finalmente nel GP d’Austria un aggiornamento importante (il fondo) e la Rossa diventa più veloce e concreta.
Tuttavia, su una pista corta (va sempre ricordato) una ventina di secondi a fine gara sono tanti.
Leclerc sale sul podio (quarta volta dell’anno contro nessuna di Hamilton, eccezion fatta per la vittoria nella Sprint di Shanghai).

I piloti attendono altre novità (forse arriveranno a Spa) e non sono del tutto soddisfatti.
Certo, la Ferrari ha ingaggiato Hamilton pensando probabilmente di dargli le chiavi di casa, che invece Leclerc s’è tenute ben strette in tasca.
Il monegasco deve piegarsi alla ragione di stato (tanto “lift and coast” per problemi di temperature ai freni, ormai sarà il suo incubo costante) ma resta concentrato. Voto 9.
L’inglese non è contento, perde costantemente il confronto con Charles, non era questa la vita ferrarista che avrebbe voluto e che ha sognato. Voto 7.

Per inciso: il Team Principal Fred Vasseur ha lasciato la squadra per problemi personali (ma la squadra fa sapere che al muretto del prossimo GP sarà al suo posto) e le responsabilità sono finite nelle mani del suo vice, Jerome D’Ambrosio (che almeno parla italiano a beneficio indubbio dei tifosi).
La verità è che Vasseur ripete sempre che occorre concentrarsi all’esecuzione perfetta, che – nel linguaggio delle corse – significa non perdere per strada nessuna occasione.
E in questo caso, la Ferrari ha eseguito effettivamente un’esecuzione perfetta. Chissà se proseguirà così.
Mercedes-AMG 6
Nel Gp d’Austria ci si aspettava di più dalla squadra che ha vinto a Montreal.
In qualifica la squadra sbaglia il timing dell’uscita in pista di Antonelli, costretto a perdere l’ultimo tentativo, in gara è invece Antonelli a sbagliare nelle primissime fasi (una frenata fuori tempo lo porta a collidere con Verstappen, sono errori che accadono anche a piloti con molta più esperienza di quella di cui dispone lui).
Russell invece massimizza il non troppo a sua disposizione. Per George voto 6,5; per Kimi Andrea voto 5.
Racing Bulls 7
Tanto sprofonda la Red Bull, tanto brilla la cugina italiana.
Questa volta tocca a Liam Lawson svettare (voto 8) bocciato (da non dimenticare mai) nella squadra capofila e alle prese con il compagno Isack Hadjar (voto 7) un vero “cagnaccio” con tanto talento da esprimere.

Aston Martin 7
La “verdona” viene tenuta a galla dal sempiterno Fernando Alonso (voto 8) che ci mette come sempre concentrazione e intatto animus pugnandi. Stroll è sui suoi consueti livelli (voto 5,5).
Sauber 8
Le due Williams fuori gara sono un’occasione ghiotta per chi si batte nel midfield.
La squadra di Mattia Binotto non se la lascia sfuggire.
Sinora era pesato il mestiere di Hulkenberg, in Austria si sono visti sprazzi di classe da parte di Bortoleto, la scommessa di Binotto.
Il brasiliano conquista i suoi primi punti (voto 8) e diventa il brasiliano più giovane ad averne conquistati, il tedesco concorre a un buon bilancio di giornata (voto 7).
Haas 7
Squadra concreta, piloti concreti. Ocon (voto 6.5) chiude davanti a Bearman (voto 6,5).
Alpine 5
La squadra di Enstone sembra incapace di imporre una svolta alla sua stagione incolore.
Certo, Flavio Briatore ha dovuto avvicendare il Team Principal, la struttura è in fase di ristrutturazione, attende il 2026 e il motore Mercedes.
Però da Pierre Gasly (voto 5) ci si aspetta di più, mentre Franco Colapinto (voto 5) per ora non convince.
In più ci si chiede, forse più all’esterno che all’interno del team, se l’addio di Luca de Meo ai vertici di Renault avrà dei riflessi anche nell’attività sportiva del marchio sportivo…
Red Bull 5
Max Verstappen non ha colpe (s.v.) perché viene centrato nelle primissime fasi del GP d’Austria da Antonelli.
I due si chiariscono, Max nemmeno si arrabbia e dice sconsolato: “Il Mondiale? Non ci pensavo più, nemmeno prima”.
Pagina triste.
E Yuki Tsunoda (voto 5)? Paga quel che succede da tempo in Red Bull, dove il secondo pilota non è mai in condizione di dare il meglio.
Vaga nel nulla, prende penalità ed è un peccato.
Williams 5
Sainz (s.v.) di fatto non parte nemmeno, ritirandosi tra fiamme (probabilmente dall’impianto frenate) e fumo.
Albon viene richiamato al box e si ritira pure lui. Però merita qualcosa in più per la qualifica e qualche lampo: voto 5.5.
Pirelli 7
anche nel Gp d’Austria promossa la Casa italiana, come solito.
Spiega Mario Isola, direttore del Motorsport: “Il primo vero e proprio fine settimana estivo ha visto le nostre gomme comportarsi secondo le previsioni, sia in qualifica che in gara”.
“Sui 70 giri disputati in condizioni di temperature molto elevate – quelle dell’asfalto hanno oscillato fra i 52 e i 55 gradi – i degradi delle tre mescole sono stati più elevati, anche se non in maniera significativa, rispetto alle prove libere del venerdì, quando in pista si erano registrate temperature fra i 15 e i 20 gradi inferiori”.
“Tutte e tre le mescole si sono dimostrate in grado di giocare un ruolo, sia in partenza – non a caso cinque piloti hanno scelto la C5 per il primo stint – sia nella fase finale”.
















