Dacia Hipster Concept: pronta per l’Europa

Dacia Hipster Concept

Lo abbiamo già scritto più volte. In questi ultimi anni Dacia è cambiata profondamente, creando una nuova immagine di sé stessa senza tuttavia tradire quel ‘best value for money’ che ne ha decretato il successo.

L’utilizzo della tecnologia più avanzata del Gruppo Renault ha contribuito a elevare il livello tecnico delle Dacia; tuttavia, nell’interessante Product Day 2025 tenutosi a Parigi a fine settembre è emerso come la Casa rumena stia percorrendo una sua strada, tecnica e stilistica, e su questo fronte si ponga definitivamente al pari delle altre componenti dell’Alleanza.

Un segnale forte di questo nuovo posizionamento viene proprio dal Concept Hipster, la più radicale tra le novità presentate a Parigi.

La nuova proposta Dacia, ci piace scriverlo, va nella direzione da anni auspicata da Auto Tecnica. Posizione che abbiamo ribadito anche in audizione di fronte alla Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera e ai parlamentari interessati al sostegno dell’industria automotive in Europa.

Ed è positivo che in questi mesi proprio Ursula von der Leyen abbia parlato di ‘auto europea’ come medicina per sostenere questo comparto industriale.

Una posizione che sicuramente favorirà un certo allineamento anche tra le Case Costruttrici.

Dacia Hipster Concept

Dalla parte degli utenti

Dacia Hipster Concept nasce innanzitutto dall’analisi delle reali esigenze degli utenti, delle ormai croniche difficoltà di circolazione e parcheggio nelle grandi città e non ultimo dal rispettare criteri di basse emissioni nel ciclo vita del veicolo, che sappiamo essere una priorità, soprattutto per l’Europa (e non solo per i veicoli a motore), dove l’energia costa cara ed è in buona parte acquistata oltre i confini dell’Unione.

Ovviamente non si può e non si deve negare la lunga tradizione dell’industria europea dell’auto, con i brand storici più blasonati che dovranno continuare a presentare le auto da sogno che li hanno resi famosi nel mondo, ma il reinventare l’auto popolare, accessibile a tutti, è diventato un obbligo non più procrastinabile.

Meno massa, più piccole e poco costose

Nel progettare Dacia Hipster Concept si è posta grande attenzione al peso, ponendosi l’obiettivo, restando in casa Dacia, di renderla il 20% più leggera della Spring.

Meno peso significa utilizzare meno materia prima e meno energia per la produzione, ma anche meno massa da accelerare, fase transitoria che sappiamo essere quella maggiormente energivora, al pari della frenata, che però col recupero energetico per la ricarica delle batterie risolve la dispersione in calore (e in emissioni di polveri sottili) di tutta l’energia cinetica accumulata dal veicolo.

L’obiettivo di Dacia Hipster Concept è anche quello di dimezzare l’impronta di carbonio su tutto il ciclo di vita del veicolo rispetto ai migliori modelli elettrici oggi disponibili.

Dacia Hipster Concept

Pensata per le reali esigenze del cliente

Dacia Hipster Concept non è una semplice piccola auto da città, ma con quattro posti e un bagagliaio vero può essere impiegata anche per piccoli trasferimenti extraurbani.

L’analisi delle reali esigenze di mobilità è illuminante: in Europa la velocità media negli spostamenti è di 56 km/h; in media ogni auto trasporta 1,6 persone; la distanza percorsa quotidianamente è meno di 40 km.

Ovviamente le medie sono sempre da prendere con le pinze, ma molti di noi crediamo possano in qualche modo ritrovarsi in questi numeri.

E poi il prezzo. Le auto oggi sono troppo care.

Anzi, forse le ‘piccole’ sono, in proporzione, più care delle ‘grandi’, cosa che, insieme all’incertezza sul futuro tecnologico della trazione e a una generale recessione, ha portato a un crollo delle vendite delle auto ‘da grandi numeri’.

È sotto gli occhi di tutti come il prezzo medio delle auto nuove sia aumentato in modo esponenziale.

Secondo Dacia, infatti, dal 2010 al 2024 esso è cresciuto, in Europa, del 77%, molto più del potere d’acquisto delle famiglie.

Se con la Spring Dacia ha reso accessibile la mobilità elettrica, con Hipster Concept, vuol fare ancora meglio, creando (o meglio ricreando) un’autentica ‘macchina del popolo’.

Dacia Hipster Concept
L’autore con David Durant

La parola al designer

Che ci sia un cambio di paradigma in atto lo si evince dalle parole di David Durant, direttore dell’exterior design di Dacia. Questa la nostra breve intervista.

David, innanzitutto congratulazioni per questo lavoro. Molto interessante. Come è nata l’idea?

Il brief è stato molto semplice ed è partito dalla considerazione che il prezzo di vendita delle auto, negli ultimi dieci anni, è cresciuto a dismisura, senza un aumento proporzionale dei salari.

E questo ha portato milioni di persone a non poter acquistare un’auto nuova adatta alle proprie esigenze e alle tasche.

Serve un cambio epocale dunque.

Certo. La gente continua ad avere bisogno dell’auto, sia chi vive nelle grandi città, nonostante possa usufruire di mezzi pubblici più o meno efficienti, sia soprattutto chi vive nelle periferie e nelle aree limitrofe e che in città ci deve andare per lavoro.

Pensiamo, ad esempio, a chi lavora negli ospedali o nei servizi, in ore in cui i trasporti pubblici non sono attivi.

Noi abbiamo pensato a queste persone e ragionato sul fatto che l’unica strada per fare un’auto più accessibile è quella di farla il più compatta possibile, ma con quattro posti reali e un bagagliaio, e più leggera, per ridurre i costi del materiale utilizzato e l’energia per produrla.

Teniamo conto che un terzo del costo di un’auto elettrica è nella batteria.

Ridurre la massa significa montare una batteria più piccola e leggera e, in conclusione, tenere il prezzo di vendita più basso.

Quali sono stati i criteri che hanno ispirato il design della Dacia Hipster Concept?

Semplicemente abbiamo disegnato l’auto attorno ai quattro posti, cercando di rimanere entro i tre metri di lunghezza.

Chiaramente la sfida è stata rendere accettabile e attrattiva la forma dal punto di vista del design.

Non potevamo fare una semplice scatola di plastica, il pubblico non l’avrebbe mai accettata. E non potevamo neanche trascurare i criteri minimi di sicurezza.

Da qui siamo arrivati a definire una forma a parallelepipedo, che è l’unica che consente di massimizzare gli interni con minime dimensioni esterne e favorisce una posizione di guida alta, che sappiamo essere molto gradita dall’utenza per il senso di sicurezza e dominio del veicolo che questa trasmette.

Abbozzato il progetto, siamo entrati nei dettagli di ogni parte del veicolo per trovare la miglior soluzione al minor costo, come le maniglie chiudiporta, i vetri scorrevoli, la dashboard semplificata e molto altro, senza trascurare l’ergonomicità e ciò che può rendere più piacevole la vita a bordo.

Abbiamo anche guardato al passato: Renault 4, Fiat Panda e la Mini erano auto semplici, popolari, economiche e si sono guadagnate la reputazione di piccole ‘supercar’ di cui essere orgogliosi utilizzatori. Questo dimostra che è possibile costruire auto semplici e compatte con un buon design senza obbligatoriamente sforzarsi di ridurre in scala le auto più grandi.

Dacia Hipster Concept

Quindi non ‘auto piccole’ ma ‘piccole auto’…

Esattamente. Forma e funzione dedicate all’utilizzo che si deve fare del veicolo, senza emulare, in piccolo, le auto di lusso, ma esprimendo una personalità decisa.

Un’altra fonte di ispirazione sono state le kei-car giapponesi, che formano una categoria a sé con un design più rivolto al prodotto che allo stile.

Da qui nasce la nostra grande cura degli interni, partendo dai sedili, ispirati alle sedie d’ufficio, fatte per essere utilizzate tutto il giorno.

Anche per la struttura abbiamo ipotizzato soluzioni diverse dalla classica monoscocca in metallo, partendo da elementi in tubi d’acciaio integrati da pannellature in plastica composita.

Sarà una sorpresa anche dal punto di vista del processo, tanto che per essere prodotta dovrà essere progettata una linea di assemblaggio dedicata.

Quando vedremo la dacia Hipster Concept in strada?

Bella domanda. Noi abbiamo sviluppato questo concept con l’intento, ovviamente, di dargli seguito con un’auto di serie e per questo abbiamo lavorato su diverse ipotesi.

Il fattore chiave risiede nelle attuali regolamentazioni. L’auto potrebbe essere prodotta come L7 (quadriciclo pesante – ndr) ma questo implica un peso massimo di 450 kg senza batteria, poco compatibile con queste dimensioni.

Se passiamo alla categoria M1, ovvero quella delle auto ‘normali’, le normative ci obbligherebbero a montare una serie di ADAS e dispositivi di sicurezza ed elettronici che complicherebbero il veicolo, lo renderebbero più pesante e farebbero crollare i presupposti che abbiamo citato.

In buona sostanza lo porterebbero fuori dal ‘target price’ che ci siamo imposti. Per questo siamo molto curiosi di vedere cosa farà la UE di Ursula von der Leyen, che qualche settimana fa ha annunciato che in Commissione si sta lavorando a una regolamentazione specifica per un veicolo europeo.

Noi di Dacia siamo pronti a sviluppare il progetto secondo questa nuova regolamentazione. Hipster Concept è nato proprio per poter essere facilmente virato su più soluzioni.

Se nascerà, Dacia vorrà essere pronta a entrare in questo nuovo segmento.

Come pensate si posizionerà questa nuova ipotetica ‘auto europea’?

Credo che sarà a metà strada tra L7 ed M1; non ci aspettiamo grandi prestazioni, 80-90 km/h sono abbastanza per il commuting attorno alla città.

Non sarà un’auto per andare in vacanza ma una compagna di tutti i giorni.

Basse prestazioni significano sistemi di sicurezza adeguati e che non eleveranno troppo il prezzo finale di vendita.

Noi crediamo che un peso massimo di 700-800 kg sia la chiave per mettere nell’auto ciò che serve per renderla vicina a un’auto tradizionale, staccandosi dal quadriciclo.

Un’autonomia di 150 km crediamo possa essere sufficiente per poter utilizzare il mezzo per una sola ricarica settimanale e il sistema di ricarica lo immaginiamo a 220V per utilizzare le prese domestiche con tempi di ricarica di qualche ora, tipicamente nella notte.

Il sistema di ricarica veloce è un altro elemento costoso che va evitato.

Dacia Hipster Concept

Vedo che avete utilizzato vetri piani ovunque. Anche questo per ridurre i costi?

Non proprio. Teniamo conto che i fornitori di vetri oggi non sono attrezzati per produrre in grande serie vetri piatti, poiché la norma è utilizzare vetrature curve.

No, lo scopo non è una riduzione costi ma seguire la forma cubica dei volumi, che, come detto, ottimizzano gli spazi.

Possiamo dire, riprendendo un vecchio slogan, che la Hipster Concept è più grande dentro che fuori!

Dacia Hipster Concept