Consumare e inquinare meno si può, al di là della normativa Euro

consumare e inquinare meno

Consumare e inquinare meno senza dover cambiare auto? Si può!

Uno studio pubblicato sulla rivista internazionale Scientific Reports relativo a un nuovo sistema di monitoraggio, sviluppato dal Politecnico di Milano offre una risposta concreta.

Un modo per rendere tutti partecipi della mobilità sostenibile senza grandi spese.

La metodologia proposta utilizza un sistema di virtual sensing per stimare le emissioni di CO₂ (il climalterante) e degli NOx (gli inquinanti), con precisione e con una strumentazione molto semplice, superando i limiti della sola classificazione Euro.

Grazie all’uso di piccoli dispositivi telematici, dotati di GPS per la localizzazione e di unità inerziale per la misura di accelerazioni, il sistema rileva le emissioni basandosi sul reale comportamento di guida.

Utilizzando un’ampia base di dati raccolti da oltre 8.000 veicoli privati dotati di black box in Italia e analizzati per oltre 11 milioni di viaggi, gli algoritmi calcolano l’impatto ambientale reale di ogni veicolo.

UnipolTech, ramo telematico del Gruppo Unipol, ha fornito un dataset unico per accuratezza e ampiezza, con informazioni su velocità, distanze percorse e stile di guida, che hanno permesso di validare gli algoritmi proposti.

Professoressa Silvia Strada, prima autrice dello studio:

La metodologia offre una risposta concreta a chi vuole fare la propria parte nella sostenibilità senza dover cambiare immediatamente veicolo”.

“Questo significa mobilità sostenibile per tutti”.

“Dare ai guidatori la possibilità di gestire, conoscere e migliorare il proprio impatto ambientale apre a una transizione inclusiva verso la sostenibilità”.

Strumentazione e metodologia

Il sistema utilizza tre indicatori di performance (KPI) principali:

  • il consumo di carburante,
  • le emissioni di CO₂,
  • le emissioni di NOx.

Questi KPI mostrano che le emissioni e il consumo non dipendono solo dalla tecnologia del veicolo, ma anche dal comportamento di guida, consentendo una stima personalizzata dell’impatto ambientale.

Ad esempio esiste una ‘green speed’, ossia una fascia ottimale di velocità tra 50-75 km/h, che risulta più efficiente sia per il consumo sia per le emissioni.

Questo sistema di monitoraggio ha numerose applicazioni potenziali per le città: le amministrazioni possono utilizzarlo per gestire le emissioni nelle aree a traffico limitato, regolando accessi e tariffe di parcheggio in base all’impatto ambientale effettivo dei veicoli, senza a priori vietare la circolazione a nessuno.

Inoltre, gli indicatori potrebbero supportare incentivi per chi adotta stili di guida virtuosi, nel rispetto tuttavia della neutralità tecnologica dell’auto.

Una sfida all’attuale paradigma basato sulle sole classi Euro

In un contesto di transizione sostenibile, l’Unione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi: ridurre le emissioni dei trasporti del 90% entro il 2050, come previsto dal Green Deal.

Il monitoraggio accessibile ed equo anche per chi, al momento, non può investire in veicoli a emissioni zero può contribuire a rendere un veicolo più vecchio comunque sostenibile, se guidato con attenzione e per distanze limitate.

Questo sistema è oggi uno strumento concreto per chi desidera guidare in modo più responsabile e per le città che mirano a ridurre le emissioni.

Istogramma delle emissioni annue di CO2 in kg di 1000 auto Euro 4 e 1000 auto Euro 6 (sottocampioni del dataset completo).

Dalle figure si nota come diversi veicoli Euro 4 abbiano emissioni cumulate di CO2 inferiori ad un corrispettivo veicolo Euro 6

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Lo studio: Strada, S.C., Pagliaroli, A. & Savaresi, S.M. An innovative virtual sensing system for the vehicle-centric evaluation of emissions in the sustainable mobility transition.

Sci Rep 14, 24258 (2024). https://doi.org/10.1038/s41598-024-76103-8