Il recente calo del prezzo del petrolio ha sensibilmente allentato la morsa del costo del carburante sugli automobilisti, ma è molto probabile che i prezzi torneranno a correre, posizionandosi rapidamente sui livelli precedenti al crollo, prepariamoci dunque a limitare i consumi, senza però sacrificare il piacere di guida.
CUT-OFF
Si parte dal concetto maggiormente sbagliato dagli automobilisti, cioè come agire quando si deve effettuare un rallentamento blando, ad esempio prima di un semaforo.
La messa in folle è una manovra sbagliata per diverse ragioni, infatti, oltre a mettere potenzialmente a rischio la tenuta di strada dell’auto, che senza motricità risulta meno stabile, porta comunque ad un consumo di carburante, visto che, per rimanere acceso, il motore consuma mediamente 1-2 litri all’ora. (a seconda della tipologia e delle dimensioni).
La cosa migliore da fare è quella invece di utilizzare il più possibile il rilascio dell’acceleratore con la marcia inserita. Rilasciando il gas infatti, qualsiasi centralina comanda il cut-off, ovvero la sospensione dell’apporto di carburante in camera di combustione, risultando così azzerato il consumo nel tratto percorso in rilascio.
Inoltre, l’automobile risulterà molto più stabile e meno pericolosa rispetto alla guida con la marcia neutra.
FRENATA, STERZO E SCORREVOLEZZA
Se il rilascio dell’acceleratore è sufficiente per un rallentamento poco intenso, il corretto utilizzo dei freni non va sottovalutato, soprattutto se il ritmo di guida è più sportivo.
E’ preferibile effettuare frenate brevi ma intense poco prima della curva, rispetto a frenate prolungate (o peggio ancora in più tempi), in quanto si riduce il riscaldamento del disco e della pastiglia e quindi l’usura degli stessi.
Inoltre ne beneficia anche la sicurezza, rallentando il veicolo a sufficienza prima della curva a ruote dritte e privilegiando un’uscita di curva con meno sterzo.
Proprio lo sterzo è nemico dei consumi, perché sterzando si introduce nell’equazione del moto una componente di forza contraria alla direzione di marcia.
E’ quindi da preferire una guida fluida, che premia la scorrevolezza e che utilizza poco l’angolo del volante nelle curve (basta allargare leggermente la traiettoria in ingresso, ritardando l’inserimento) riducendo così il consumo di carburante e l’usura degli pneumatici.
SCELTA DEL RAPPORTO DI MARCIA
Le caratteristiche del motore a combustione interna, fanno sì che con regimi di rotazione medio-bassi (e quindi bassa velocità del pistone) si possa avere un riempimento più completo e omogeneo della camera di combustione da parte della miscela aria-combustibile e una migliore combustione, dato che il fronte di fiamma ha il tempo di raggiungere le pareti della camera e completare il suo processo di combustione, prima che le valvole di scarico si aprano e avvenga l’esplulsione della carica.
Inoltre un regime più basso significa meno cicli di apertura e chiusura degli iniettori, quindi meno immissione di carburante in un dato lasso di tempo.
Questi fattori fanno sì che un utilizzo di marce basse con più acceleratore, sia da preferire rispetto a sfruttare regimi alti con meno apertura della farfalla.
PNEUMATICI: SCELTA E PRESSIONI
Gli pneumatici contribuiscono fino al 20% del consumo complessivo di combustibile per un’automobile.
Se la pressione degli pneumatici è più bassa rispetto a quella indicata dal costruttore, aumenta l’area di contatto con il manto stradale e la deformazione della gomma durante il rotolamento.
E’ di conseguenza maggiore la richiesta di energia per deformarsi e aumenterà la “rolling resistance” (resistenza al rotolamento), cioè la forza che agisce in direzione contraria al senso di marcia, facendo lievitare i consumi di carburante.
I costruttori informano che ogni trenta giorni lo pneumatico perde all’incirca 0,06 bar. Il gonfiaggio va effettuato entro questo intervallo di tempo e deve avvenire a freddo, dopo almeno 2 ore dall’arresto della vettura.
Oltre alla manutenzione, anche la scelta degli pneumatici in fase di acquisto è molto importante: dal 1 novembre 2012 è stata introdotta nel regolamento UE l’etichetta del pneumatico che agevola la scelta della copertura riportando, oltre alla tenuta sul bagnato e alla rumorosità di rotolamento, l’indice di rolling resistance.
La resistenza al rotolamento è espressa in classi, che vanno dalla A (miglior performance) a G. La differenza tra ciascuna classe significa una riduzione o un aumento del consumo di carburante tra il 5% e l’8%, quindi vi è circa il 40% di differenza tra la migliore gomma e quella più scadente sul mercato, un valore considerevole.
Un pneumatico invernale avrà normalmente una resistenza al rotolamento più alta rispetto a uno estivo, a causa della tassellatura più alta e quindi più deformabile.
Anche l’usura dello pneumatico influisce, si stima che nel corso della vita di una gomma ci sia un aumento della rolling resistance fino al 20%.
AERODINAMICA
L’influenza dell’aerodinamica di un veicolo non è più trascurabile oltre gli 80 km/h. Per velocità superiori infatti, la resistenza aerodinamica prende il sopravvento sulle altre resistenze meccaniche.
In autostrada, per alcune auto che consentono la variazione di altezza di marcia (come le SUV), è buona regola selezionare l’assetto più basso, che comporta la riduzione dell’area frontale (fattore determinante dell’equazione della resistenza aerodinamica) e la minore esposizione degli pneumatici, che con il loro rotolamento sono fonte primaria di turbolenze nel sottoscocca.
Da evitare se possibile le barre portatutto sul tetto, che disturbano in modo sensibile il flusso nella parte alta del veicolo, trasformando il moto lineare dell’aria in moto turbolento, aumentando considerevolmente il drag, cioè la resistenza all’avanzamento. Discorso analogo per i finestrini laterali, da tenere chiusi con le velocità autostradali.
START AND STOP
Diversi test hanno dimostrato che i dispositivi elettronici di Start & Stop sono in grado di ridurre i consumi dal 3% al 10% in un percorso cittadino.
E’ però consigliabile disinserire il sistema quando le fermate sono inferiori ai 10 secondi, ad esempio in caso di una coda abbastanza scorrevole, infatti il consumo per rimettere in moto il motore può essere superiore a quello risparmiato nel lasso di tempo a motore spento.
Inoltre, le continue ripartenze ravvicinate possono generare uno stress termico eccessivo per la batteria e il motorino di avviamento.
MANUTENZIONE MOTORE
La manutenzione puntuale dei componenti del motore è fondamentale per mantenere ai livelli di fabbrica i consumi di carburante: le parti che più influiscono sul consumo sono il filtro dell’aria, il filtro del carburante e le candele di accensione per i motori a benzina. Questi tre elementi sono determinanti per la qualità della miscela aria-combustibile introdotta e per la qualità della combustione.
CARBURANTE
Esistono in commercio carburanti che, oltre a contenere additivi specifici per la pulizia del sistema di alimentazione, possono vantare un numero di ottani (o di cetani per il diesel) maggiore dello standard. (In Italia 95 ottani per la benzina e 51 cetani per il Diesel).
Sono stati condotti diversi studi e test sulla correlazione tra consumo e qualità del carburante: secondo uno studio pubblicato su SAE nel 2013 (“Impact of Octane Number on Fuel Efficiency of Modern Vehicles,” Shuai, S., Wang, Y., Li, X., Fu, H. et al., SAE Int. J. Fuels Lubr), la riduzione di consumo è quantificabile nell’ordine dell’1% per ogni ottano in più.
Pare quindi una riduzione marginale, che difficilmente compensa l’incremento di prezzo del carburante speciale. La nostra raccomandazione è quella di rispettare il valore minimo di ottano indicato dalla casa auto, in modo che non ci siano anomalie nella combustione.
CARICHI
Attenzione al peso superfluo che si carica a bordo: ogni 50 kg in più corrispondono in media a un aumento del consumo di circa 1-2%, in maggior misura nella guida cittadina, dove sono frequenti le ripartenze da fermo.
CONCLUSIONI
Applicare una serie di accortezze nel modo di condurre l’auto, nella scelta degli pneumatici e nella manutenzione del veicolo permette di ridurre il consumo di carburante potenzialmente fino al 30%, con notevoli risparmi sull’economia complessiva del veicolo.
Nonostante negli ultimi anni siano stati introdotti molti dispositivi elettronici che aiutano il guidatore alla riduzione dei consumi, ad esempio il computer di bordo o il suggeritore del rapporto ottimale di marcia, la conoscenza tecnica del proprio veicolo e il buon senso rimangono i migliori strumenti per ottenere dei buoni risultati.