
“Omoda & Jaecoo”, per cominciare dal doppio nome che non significa due marchi ma un solo brand equamente diviso in due “car-line” parallele, creato all’interno del colosso “Chery” con l’idea precisa di distinguere i target di destinazione: il primo più lanciato verso l’avanguardia dello stile, il secondo dalle forme classicheggianti.
Un tasso di crescita vertiginoso
Un percorso binario perfettamente digerito dai 55 mercati in cui è presente e soprattutto dai 600mila pezzi venduti dopo due soli anni di attività in Occidente.
Una crescita esponenziale dovuta anche ad una peculiarità che fra i brand cinesi è pressoché unica: la scelta di privilegiare l’offerta sulle soluzioni ibride e non sull’elettrico puro che in gamma c’è, esiste, ma non è spinto come succede in casa d’altri.
SHS, la nuova dimensione dell’ibrido

A dimostrazione dell’anima doppia arriva in Italia la Omoda 5 SHS-H che ha proprio nella sigla una delle novità più significative: la tecnologia Super Hybrid Solution che finora era riservata a modelli di fascia più alta come Omoda 7 e Jaecoo 7.
In realtà, SHS non vuol essere soltanto una trovata di marketing per distinguere un ibrido dalla pletora in circolazione, ma una sorta di brand che copre le due declinazioni dell’accoppiata termico-elettrico, disponibile tanto per l’ibrido puro quanto sulla versione plug-in.
In pratica, secondo la definizione dei vertici italiani di Omoda & Jaecoo, significa l’ingresso in una nuova era per la mobilità ibrida.
Performance, efficienza, percorrenza
Una tecnologia creata per superare i difetti congeniti di tutte le altre motorizzazioni esistenti, come consumi ed emissioni alti per i motori termici, le scarse prestazioni degli HEV (l’ibrido tradizionale), l’efficienza latitante dei PHEV (i plug-in) e l’autonomia limitata dei BEV (gli elettrici puri).
La via alternativa, ormai pronta da servire, è quella dei Super Power, sistemi ibridi capaci di donare in un colpo solo performance, efficienza e percorrenza.
Ciò che promette il nuovo SHS, testato sulla strada per più di 100mila km in 16 diversi Paesi fino a dimostrare un’autonomia che secondo quanto dichiarato supera senza problemi la soglia (anche psicologica) dei 1.000 km.
Un benzina e due unità elettriche
Il merito va al 1.5 TGDi, motore turbo benzina a ciclo Miller con 143 CV appositamente progettato per la tecnologia SHS, insieme al lavoro di due unità elettriche da 204 CV alimentate da una batteria da 1,8 kWh, a cui aggiungere il cambio automatico DHT 150, altrettanto esclusivo, e le sospensioni indipendenti sulle quattro ruote.
Tradotto nei numeri come sempre più attesi significa da 0 a 100 in 7,9” e 175 km/h di velocità massima.
Finezze che rappresentano il succo del nuovo Omoda 5 SHS-H, crossover di segmento C full hybrid realizzato sulla piattaforma T1X, una delle più note all’interno del gruppo Chery, utilizzata dal 2022 per SUV e crossover da 5 a 7 posti.
Scolpita dal vento

Su una lunghezza di 4,4 metri, una larghezza di 1,83 e un’altezza di 1,59, si sviluppa un look aggressivo con un frontale è deciso e affilato, che culmina nella griglia “Seamles Grille” con fari LED Sharp Blade DRL a falce, anticipazione di un’immagine laterale che alterna superfici scolpite a concavi e convessi di grande impatto, con il colpo finale di un posteriore altrettanto rastremato da cui emergono con forza la fascia che racchiude i gruppi ottici tridimensionali e lo spoiler integrato.
Il mondo messo al silenzio

La stessa cura applicata agli interni, dove uno dei vanti del nuovo Omoda 5 è l’insonorizzazione dell’abitacolo, con il rumore del mondo esterno contenuto a 63,4 dB raggiunto grazie a vetri acustici a doppio strato e i silenziatori inseriti nel cruscotto.
A dominare la scena è il doppio display da 12,3” compatibile con Apple CarPlay e Android Auto, e la piastra wireless dotata di una fessura laterale che dissipa il calore eccessivo sprigionato dagli smartphone in fase di ricarica.
Completano il quadro del confort plastiche, tessuti ed ecopelle di buona qualità e certificata come atossica per gli animali, a cui aggiungere i 35 fra vani e pertugi vari e i 442 litri del bagagliaio, ampliabili fino a 1.142 abbattendo i sedili posteriori.
Il grande lavoro degli ADAS
Notevole anche il salto di qualità dei 20 sistemi ADAS di bordo raggiunto dalla terza generazione della “Bosch. Multifunctional Camera EVO”, forte di un aumento del +333% di potenza di elaborazione dell’IA che si traduce in una pronta reattività dei sistemi.
Tra le chicche anche i sette airbag disseminati lungo l’abitacolo, dotati di un temporizzatore che in caso di incidente non esauriscono il loro compito appena usciti, ma al contrario li tiene gonfi per sei secondi in più a scanso di urti in seconda battuta, in effetti non così rari.
Predilige la città, anche se…
Se l’immagine è sportiva e la trazione anteriore, l’assetto è volutamente morbido e lo sterzo morbido e piacevole perché la missione non è correre, ma rendere confortevole il viaggio agli occupanti.
Tutto cambia declinando la modalità “Sport” (una delle tre, insieme a “Normal” ed “Eco”), che rende tutto di colpo più rigido, ma sempre senza esagerare perché vale quanto detto qualche riga fa.
Prezzi per aggredire il mercato
In compenso, ad essere semplificata al massimo è la gamma, limitata due sole versioni: “Pure” e “Premium”.
La prima (con doppio display 12,3”, Apple CarPlay e Android Auto wireless, climatizzatore bi-zona, sistemi ADAS avanzati e cerchi da 17”) a 28.500 euro, la seconda (che aggiunge cerchi da 18”, interni in ecopelle, sedili riscaldati e ventilati, impianto audio Sony, tetto apribile, ricarica wireless e telecamere a 540° con effetto auto trasparente), a 31.500.
La garanzia, al pari di tutti i modelli Omoda & Jaecoo, è di 7 anni o 150mila km, portata a 8 (o 160mila km), per i componenti ad alto voltaggio.
















