
Due volte Mahindra nei test ufficiali di Valencia.
Sono le prove che hanno aperto la stagione 12 della Formula E, l’ultima dell’era delle monposto Gen3: a Monteblanco fra pochi giorni saranno in pista le prime Gen4.
Il team indiano non ha ancora confermato l’impegno come costruttore (lo è dal primo campionato) per il quadriennio Gen4.

Ciò non gli ha impedito di primeggiare con l’italo svizzero da 111 ePrix disputati Edoardo Mortara (1:21.493) nelle 18 ore di test dei piloti ufficiali. E anche con la pilota Chloe Chambers, 21enne con doppia nazionalità (Cina e Usa), che in un terzo del tempo in pista ha contabilizzato un eccellente 1:22.767.
Rispetto al ventesimo tempo dei piloti maschi il ritardo è di poco più di 4 decimi.
Millisecondi elettrici da brivido
I quattro più veloci in assoluto hanno archiviato i test in appena 9 millesimi.
Si tratta di Mortara, il campione del mondo Oliver Rowland (Nissan), il giovanissimo Taylor Barnard (DS Penske) e Norman Nato (Nissan).
In 9 decimi hanno invece chiuso tutti i venti piloti ufficiali, incluso Pepe Martì, il debuttante catalano ingaggiato dalla Cupra Kiro, che è stato anche l’ultimo pilota a venire nominato.

E incluso Felipe Drugovich, il promettente brasiliano che per quasi tre anni ha fatto il “panchinaro” in Formula 1 e al quale la Andretti ha offerto di guidare una Formula E.
Citroën entra in gioco
In questa stagione debutta anche la Citroën, subentrata a Maserati.

Completa così il mosaico delle 10 scuderie al via, due in meno di quelle possibili.
Il Team Principal Cyril Blais dispone di una coppia di piloti di assoluto valore: Jean Eric Vergne, il solo che si è aggiudicato due volte il mondiale, e Nick Cassidy, che ha vinto le ultime tre gare di fila dell’ultimo campionato.
Il calendario sarà di 17 gare (mai così tante prima d’ora) che si correranno in 11 località.
In entrambi i casi una in meno di quelle immaginate inizialmente perché Jakarta è saltata.
Si comincia il 6 dicembre a San Paolo, in Brasile, e si finisce in agosto a Londra.
Porsche, che corre con sei monoposto, resta tra le favorite, così come la Jaguar, ma a parte la Lola Yamah Abt che sembra avere ancora un certo gap da colmare, tutti gli altri costruttori (e le squadre clienti) sono in grado di vincere un e Prix.

















