![AT 2025 10 21 Formula E griglia [Eccheli] 1 Formula E](https://www.autotecnica.org/wp-content/uploads/2025/10/AT-2025-10-21-Formula-E-griglia-Eccheli-1-696x440.jpg)
Il Regno Unito (e non è certo una novità) è il bacino principale di piloti dal quale attinge la Formula E.
Il mondiale elettrico a 17 gare – una in meno di quelle previste inizialmente – riparte il 6 dicembre a San Paolo, in Brasile, per la stagione 12.
La colonia britannica si assottiglia, ma resta al comando
Nel prossimo campionato (a dieci squadre, due in meno rispetto alle licenze disponibili: in quello numero 13 entrerà la Opel) saranno quattro i Britannici al via e nessuno è un debuttante.
Sono due in meno rispetto alla passata stagione perché né Jake Hughes né Sam Bird sono riusciti a salvare il posto – così come non ce l’hanno fatta l’ex campione il belga Stoffel Vandoorne, l’olandese Robin Frijns e il tedesco David Beckmann.
Confermati invece Jake Dennis (Andretti), Taylor Barnard (ingaggiato dalla DS Penske), Dan Ticktum (Cupra Kiro) e, naturalmente, il campione uscente Oliver Rowland (Nissan).
Addirittura tre gli svizzeri, pure loro “navigati”. Sono Nico Müller, passato dalla Andretti alla Porsche, che lo aveva peraltro già sotto contratto, Edoardo Mortara (Mahindra) e Sébastien Buemi (Envision), già iridato, a squadre e individuale.
Svizzera, terra di esperti elettrici
Sempre due i neozelandesi, ma non più compagni di scuderia: Mitch Evans è rimasto alla Jaguar Tcs, mentre Nich Cassidy ha traslocato alla esordiente Citroën.
E due anche i brasiliani: a Lucas di Grassi (Lola Yamaha Abt), un altro che ha già vinto titoli, si è aggiunto Felipe Drugovich.
Chiamato dalla Andretti, non è un esordiente assoluto perché non solo aveva fatto diversi “rookie test”, ma era anche già andato a punti a Berlino la scorsa estate quando era stato chiamato a rimpiazzare Nyck de Vries alla Mahindra.
Il ritorno verdeoro con Drugovich che rientra in scena
Pure i francesi sono due, come i tedeschi.
Jean Eric Vergne, rimasto nell’orbita Stellantis, ma passato dalla DS Penske alla Citroën, e Norman Nato, sempre alla corte di Tommaso Volpe alla Nissan.
A rappresentare la Germania sono rimasti Pascal Wehrlein (Porsche) e Maximilian Günther (DS Penske).
Il solo esordiente assoluto, finora mai salito ufficialmente su una monoposto elettrica, è Pepe Martì, classe 2005, pescato dalla Cupra Kiro in Formula 2 e seguito dalla A14 Management co-fondata da Fernando Alonso.
Pepe Martì, baby talento spagnolo
È il quinto spagnolo a correre nel mondiale elettrico e può praticamente solo fare una figura migliore rispetto ai colleghi che lo hanno preceduto.
Tra l’altro è anche il più giovane pilota nella griglia di quest’anno, perché Barnard è del 2004.
A rappresentare il Portogallo Antonio Felix da Costa, passato dalla Porsche alla Jaguar Tcs, la Svezia rientra nel mondiale con Joel Eriksson (Envision) e i Paesi Bassi e Barbados ci restano con il già campione del mondo Nyck de Vries (Mahindra) e con Zane Maloney (Lola Yamaha Abt).
Attack Mode, meno caos e più strategia
Dopo l’ultima seduta, il World Motor Sport Council ha varato il prossimo calendario, che non prevede più una delle due date che restavano da confermare.
Sanya è rimasta, portando così a due le località cinesi che ospiteranno un ePrix nella stagione 12 e a tre le gare (due si terranno a Shanghai), mentre Jakarta è stata esclusa.
Sono anche state apportate modifiche al regolamento.
La principale prevede che nelle gare con il Pit Boost (la ricarica obbligatoria), l’Attack Mode (la potenza aggiuntiva) si dovrà attivare una volta soltanto e non più due.
Inoltre, è stata eliminata la penalità per chi non dovesse riuscire a esaurire il tempo residuo dell’Attack Mode prima dell’arrivo.















