L’auto imparerà da chi guida grazie al cockpit AI di Bosch

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Bosch porta l’intelligenza artificiale nel cockpit auto con una piattaforma AI avanzata che sarà presentata a Las Vegas, al CES 2026 - foto © Bosch

Nel cuore della futura auto intelligente non ci saranno più soltanto schermi panoramici o comandi vocali di base.

Ci sarà un cervello digitale in grado di comprendere chi guida, che cosa desidera e addirittura come si sente.

È la visione che Bosch porta al CES 2026 di Las Vegas, con una proposta concreta di innovazione per il cockpit guidato dall’intelligenza artificiale (AI) che punta a trasformare l’abitacolo da semplice spazio di guida a partner di viaggio intelligente, adattivo e proattivo.

AI nel cockpit, che cos’è e come funziona

Bosch ha annunciato una nuova piattaforma modulare, battezzata “AI extension platform”.

È stata progettata per introdurre funzioni AI avanzate nei sistemi di bordo già esistenti, senza richiedere sostanziali modifiche all’hardware automobilistico.

Questo significa che soluzioni sofisticate di AI possono essere integrate in vetture già in produzione o prossime al lancio, accelerando l’adozione di tecnologie intelligenti su larga scala.

Al centro della piattaforma c’è un unità di calcolo ad alte prestazioni basata sul SoC NVIDIA DRIVE AGX Orin, che eroga tra i 150 e i 200 TOPS (Tera Operations Per Second) di potenza computazionale.

Questo livello di capacità è essenziale per gestire algoritmi complessi di apprendimento, riconoscimento delle scene nell’abitacolo, elaborazione del linguaggio naturale e “reasoning” contestuale.

Specifiche chiave della AI Extension Platform

SoC principale NVIDIA DRIVE AGX Orin
Potenza di calcolo 150–200 TOPS
Framework AI NVIDIA CUDA & NVIDIA NeMo
Interfacce Alimentazione + Ethernet
Raffreddamento Aria attiva o a liquido
Compatibilità Retrofit su sistemi esistenti
Funzionalità core Voice assistant, scene understanding, navigazione intelligente, entertainment AI

AI che ascolta, capisce e reagisce

Questa architettura supporta inoltre modelli di deep learning e agenti AI personalizzati.

Mette così a disposizione degli OEM la libertà di sviluppare funzioni proprietarie o integrate con servizi esterni.

Il cockpit Bosch sfrutta l’intelligenza artificiale per offrire interazioni naturali e rilevanti.

Infatti, il sistema non si limita a rispondere a comandi vocali, ma è in grado di anticipare esigenze.

Per esempio, una frase apparentemente semplice come “ho freddo” può innescare una serie di azioni coordinate (dall’attivazione del riscaldamento dei sedili alla regolazione automatica della climatizzazione) senza ulteriori input da parte dell’utente.

Altre capacità comprendono la comprensione della scena interna: sensori e algoritmi AI monitorano posizioni, movimenti e situazioni nell’abitacolo.

E ancora la navigazione avanzata e personalizzata: l’esperienza di guida diventa più fluida grazie a percorsi ottimizzati.

Infine, un intrattenimento intelligente: suggerimenti multimediali contestuali, basati su gusti, stato d’animo e contesto di utilizzo.

Un ufficio su ruote, senza distrazioni

Una delle collaborazioni più interessanti è quella con Microsoft.

Utilizzando Microsoft Foundry, il cockpit AI può collegarsi alle applicazioni della suite Microsoft 365, consentendo ai conducenti di partecipare a una videoconferenza Teams con un semplice comando vocale.

Il sistema legge in anticipo le condizioni di sicurezza, attivando ad esempio l’Adaptive Cruise Control per mantenere velocità e distanza in autonomia, riducendo la distrazione e aumentando la sicurezza.

Bosch scommette sull’AI in auto

Secondo le più recenti analisi di mercato, il segmento delle soluzioni infotainment basate su AI nei veicoli raggiungerà un valore di circa 17 miliardi di euro entro il 2030.

Bosch ambisce a conquistare una quota significativa di questo mercato, puntando a oltre 2 miliardi di euro di fatturato entro la fine del decennio con le proprie soluzioni.

Questa spinta strategica dimostra come l’industria automobilistica non stia semplicemente aggiungendo funzioni digitali, ma stia ridefinendo l’interazione uomo-macchina in chiave cognitiva e predittiva.

Il futuro dell’abitacolo, oltre il display

Al CES 2026, Bosch mostrerà per la prima volta al pubblico questa visione avanzata di cockpit AI.

In questo modo confermerà un trend ormai chiaro, secondo il quale l’abitacolo non è più solo spazio di controllo, ma un ambiente dinamico, consapevole e proattivo.

La sfida ora è trasformare questa promessa tecnologica in esperienze reali e utili per l’utente finale, bilanciando innovazione con semplicità d’uso: un equilibrio che farà la differenza tra soluzioni di nicchia e tecnologie veramente di massa.

E mentre le auto diventano sempre più intelligenti e connesse, ci ritroveremo a pensare che non sarà l’automobile a portarci verso il futuro, ma il nostro modo di comunicare con lei.

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foto © Bosch