What’s Behind: il ‘dietro le quinte’ di FCA – Episodio 1

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Questa volta la sede per la presentazione del nuovo piano di comunicazione di FCA non è stato il sito di Balocco oppure una località attorno alla quale provare una Fiat, una Lancia o un’Alfa Romeo. E nemmeno una palestra di off-road dove mettere alla frusta le quattro ruote motrici di una Jeep. Più semplicemente ci siamo ritrovati seduti nella platea dello storico cinema Lux di Torino per assistere a una proiezione cinematografica. Si, perché questa volta FCA ha deciso di portare nelle case di tutti, o meglio sui loro apparati digitali, non tanto i propri prodotti ma immagini uniche ed esclusive di come questi sono sviluppati e le prove che devono superare per raggiungere gli standard qualitativi e di sicurezza, affidabilità e comfort necessari per confrontarsi coi più qualificati concorrenti.

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Da appassionati per appassionati
La visione del trailer e delle prime due puntate di una lunga serie articolata su più episodi hanno mostrato come anche aspetti meno ‘commerciali’ possano divenire fortemente attrattivi, specie se, come in questo caso, dalle riprese appare come la grande passione degli addetti ai lavori e l’elevata professionalità di chi ha curato le riprese e il montaggio sia stata in grado di creare un prodotto fruibile e accattivante. Una serie TV dal taglio cinematografico che ha richiesto circa un anno per essere completato, con oltre 60 giorni di riprese e 1500 ore di ‘girato’ che è stato poi riversato in episodi della durata di circa sette minuti ciascuno disponibili in lingua italiana e inglese. Un prodotto destinato agli addetti ai lavori ma soprattutto al pubblico, che grazie al web potrà avere libero accesso a questi contenuti. I primi episodi spazieranno dal Circolo Polare Artico al deserto del Kalahari, dal Safety Center e il Centro Ricerche FIAT di Orbassano al Proving Ground di Balocco, il centro prove di FCA. Un’idea che noi di Auto Tecnica non potevamo che apprezzare e sostenere, poiché va a toccare proprio la materia che distingue la nostra pubblicazione da quarant’anni.

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La cultura di progettazione
Sia chiaro, le procedure di FCA, in generale, non differiscono da quelle delle più dirette concorrenti, pur con le inevitabili sfaccettature derivate dal singolo know-how. Non potrebbe essere altrimenti, in un mercato globale dove il confronto tecnico e commerciale è ai massimi livelli. Ma il pregio di questa iniziativa è quello di rendere queste procedure accessibili a tutti e aiutare a farne capire l’importanza. Un aspetto che ha voluto rimarcare Claudio Demaria responsabile dell’ingegneria di FCA EMEA, in una breve introduzione tecnica a ‘What’s Behind’: “Prima dell’avvento dei programmi di simulazione e della modellazione 3D, la progettazione era fatta al tecnigrafo e la sperimentazione con modelli fisici che riproducevano quanto disegnato. Si trattava quasi di forme d’arte nelle quali contava enormemente l’esperienza maturata negli anni. Oggi, riferendoci ad esempio ai sempre più sofisticati sistemi di sicurezza a bordo veicolo, i software di simulazione consentono di prevedere e risolvere un grande numero di possibili difetti già in fase di progettazione, ma questo non basta”.

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Semplificando e generalizzando per rendere più comprensibile la materia, Demaria ha suddiviso il processo che porta dalla progettazione alla produzione in tre macro fasi. Si inizia con la fase di progettazione e simulazione che al termine origina una sorta di ‘delibera virtuale’. A questa segue il passaggio al mondo fisico, dove si mette sotto stress il veicolo con tutti i suoi sistemi attivi. Un passo necessario  poichè non esiste ancora la formula che sposi perfettamente il mondo virtuale con quello reale. “L’automobile è un sistema talmente complesso e denso di variabili che la completa risoluzione dei potenziali difetti può solo essere fatta attraverso test intensivi effettuati in condizioni climatiche estreme”, prosegue Demaria. “Un processo che termina con la ‘physical validation’ che certifica che il veicolo è pronto per la produzione”. La terza fase, definita ‘final testing’, consiste nelle prove su veicoli di pre-produzione fabbricati col processo definitivo che portano alla definitiva omologazione, ottenuta la quale il veicolo è pronto per essere prodotto. Si tratta di una grande semplificazione, come ha precisato Demaria, poiché ci sono circa 2500 attività che si incrociano fra di loro nello sviluppo di una vettura. “Col trend tecnologico in continua evoluzione, in particolare per quanto riguarda l’elettrificazione, la connettività e la guida autonoma, la complessità delle vetture sta aumentando in modo esponenziale”, aggiunge Demaria. “Oggi una vettura ha dei software di fare fino a 8000 check di controllo istantaneo”. Va da sé che lo sviluppo di una vettura elettrica è profondamente diverso ed FCA punta anche in questo settore all’eccellenza tecnologica, come fatto in passato coi motori endotermici. “E’ quella che chiamiamo la ‘cultura di progettazione’ dove la nostra competenza è l’hardware e la nostra esperienza è il software”, conclude Demaria.
‘What’s Behind’ aiuta dunque a comprendere questo processo e inizia proprio con due brevi film che uniscono il commento alle immagini suggestive girate in luoghi e situazioni ambientali completamente diverse, dai -40°C di Arjeplog, in Svezia, ai 40°C di Upington in Sudafrica.

Primo episodio: il freddo di Arjeplog
Arjeplog è una località della Svezia settentrionale dove è possibile mettere alla prova le vetture in condizioni estreme di freddo glaciale: la latitudine è paragonabile a quella dell’Islanda e la temperatura può scendere sino a -40°C. La morsa del freddo è costante e consente a tecnici specializzati di eseguire ripetutamente le prove di messa a punto dei sistemi di climatizzazione, sbrinamento, disappannamento, oltre alla verifica di mantenimento delle prestazioni dei materiali e dei tempi di reazione dei sistemi presenti all’interno delle vetture. Il freddo, inoltre, crea superfici a bassa aderenza che vengono sfruttate per la messa a punto delle sospensioni, degli pneumatici, dei freni e di tutti i sistemi di controllo e sicurezza.

Secondo episodio: il caldo di Upington
All’opposto, FCA testa le sue vetture in condizioni caldo torrido a Upington, una località nel capo settentrionale del Sudafrica, al confine con Botswana e Namibia, ai bordi del deserto del Kalahari. Upington è infatti una delle città più calde dell’intero Sudafrica e diventa così luogo ideale per valutare i cosiddetti casi limite nonché il corretto equilibrio prestazionale con temperature torride. Per garantire l’affidabilità in ogni condizione, i componenti e i sistemi del veicolo sono sottoposti a condizioni estreme di caldo soffocante: il motore, il climatizzatore, i sistemi di sicurezza devono resistere a tutte le condizioni atmosferiche.
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Tanti episodi per saperne ancora di più
What’s Behind approfondirà poi argomenti più specifici come l’efficienza dei motori, la tecnologia, la cura dei dettagli, il comfort e il piacere di guida, l’aerodinamica, le modalità di trazione. Dopo questa ‘full immersion’ in questo mondo tecnologico chi si metterà al volante di una vettura del Gruppo FCA ne apprezzerà ancor più le caratteristiche. Buona visione sul nostro sito www.autotecnica.org