Volvo XC40: mettetevi comodi!

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Qualcuno ricorderà con affetto e un po’ di nostalgia la Volvo Polar, icona tra le station wagon e oggetto dallo stile inconfondibile. Una vettura entrata nella leggenda per la sua estrema funzionalità ma anche per la proverbiale robustezza e affidabilità. Un’icona della Svezia, come i mobili IKEA, Santa Lucia e i dolci alla cannella… Ma il tempo passa, l’automobile si è evoluta nella forma e nell’uso e la Volvo ha dovuto adeguarsi, pena la scomparsa dal mercato. Dal 2010 il marchio è parte del gruppo cinese Geely che pur riconoscendo le competenze dei tecnici svedesi cui ha demandato la parte progettativa, ha orientato l’azienda verso una nuova generazione di vetture più adatte a soddisfare le nuove esigenze della clientela. Sono così nati i SUV della serie XC che pur avendo perso quella caratterizzazione estetica che fu parte del successo delle station wagon svedesi, stanno avendo un grande successo di mercato, per la loro capacità di far percepire al cliente un’elevata cura costruttiva e l’attenzione alla dotazione di sicurezza che da sempre caratterizza i veicoli col logo Volvo sulla calandra. Un successo che deriva anche da un’attenta analisi del mercato e una conseguente strategia di marketing che ha saputo coinvolgere la clientela, fidelizzata o proveniente da altri marchi, nella famiglia Volvo, elevando l’automobile a mezzo per entrare in una community esclusiva. E anche il modo di acquistare la propria nuova Volvo è azzeccato: la formula Care by Volvo, introdotta proprio con la XC40, traghetta il cliente nel mondo dell’automobile intesa come servizio, piuttosto che come bene di proprietà. Un canone mensile fisso e chiaro che include, entro un tetto chilometrico definito, polizza RC, furto, incendio, kasco e una lunga serie di garanzie accessorie, oltre ovviamente alla manutenzione ordinaria e al cambio pneumatici stagionale. Un servizio valido per i privati e per le cosiddette ‘partite IVA’ ovvero artigiani, imprenditori e professionisti che utilizzano l’auto anche come mezzo di lavoro. E presto il servizio Care by Volvo arriverà anche sulle vetture usate, allargando l’orizzonte dei potenziali clienti. 

Design e struttura generale
La nuova Volvo XC40 è un C-SUV che ha nel nome una garanzia di veicolo ‘sicuro’, nel senso più ampio del termine, e affidabile. Essa riprende i caratteri stilistici delle sorelle maggiori XC60 e XC90, dalle quali eredita la sensazione di imponenza e robustezza tipiche di veicoli di segmenti superiori, contenendo la lunghezza in 4.430 mm e la larghezza in 1.830 mm, quote che la rendono nel complesso ben proporzionata. Nella vista di tre-quarti anteriore, la grande mascherina radiatore, contraddistinta dalla barra diagonale che richiama il ‘family-feeling’ di Volvo, è l’elemento di spicco; alle sue estremità laterali superiori vi sono i lunghi gruppi ottici, iperdotati nel sistema di illuminazione, che sono rastremati e slanciati da un inserto longitudinale che ne caratterizza il design in modo originale. I fari aggiuntivi inseriti nella parte bassa del frontale, sotto la corposa fascia paracolpi, contribuiscono a rendere il frontale aggressivo ma al tempo stesso stilisticamente più leggero.  Interessante la soluzione del cofano anteriore che, partendo dal taglio della portiera anteriore, avvolge i parafanghi; il filo inferiore si congiunge col bordo superiore dei fari, costituendo una linea che prosegue delimitando sapientemente il volume della mascherina anteriore griffata dal logo Volvo.

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Un bella immagine che mette in evidenza il fanale posteriore dal tipico stile Volvo e il terminale di scarico di forma romboidale.

Proseguendo con lo sguardo lungo il corpo vettura, veniamo alla fiancata che si sviluppa con una linea di cintura parallela al terreno sino alla mezzeria delle portiere posteriori e poi si slancia in alto, creando un elemento trapezoidale, privo di finestratura, che va a definire un C Pillar (il montante posteriore) decisamente corposo. Le superfici della fiancata sono dominante dalle portiere, a loro volta alleggerite stilisticamente da una sagomatura longitudinale che contribuisce al senso di solidità dell’insieme. Proseguendo verso il posteriore, una scalfatura sorge dalla porta posteriore e si slancia verso il C pillar fino a delimitare il gruppo ottico verticalizzato. La finestratura laterale, alleggerita da un A Pillar (il montante anteriore) coraggiosamente sottile – stiamo sempre parlando di un SUV –  comprende due elementi in corrispondenza delle porte.
I passaruote, disegnati in stile SUV col doppio profilo, sono dotati di protezioni antigraffio in plastica.

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Il gioco di luci, mette in evidenza la scalfatura della porta posteriore che partendo dalla porta, alleggerisce il massiccio C Pillar di forma trapezoidale privo di finestratura.
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Il vano di carico ampio, regolare e ben sfruttabile. Il battivaligia è a filo del piano di utilizzo per agevolare il posizionamento di carichi ingombranti.

Il posteriore è una sorpresa: più sinuoso e con meno spigoli, si presenta in sapiente contrasto rispetto al tema stilistico del frontale e della tre-quarti anteriore; ripropone la fanaleria verticalizzata di tutte le più recenti Volvo e la finestratura del portellone si inserisce con equilibrio fra gli alti gruppi ottici e la parte lamierata delimitata in basso dal corposo paraurti in resina. Sotto la struttura paracolpi, gli stilisti di Volvo ripropongono un elemento aggressivo costituito dal doppio terminale di scarico di forma romboidale. Un altro elemento importante che contribuisce ad amplificare l’imponenza dell’aspetto generale è l’altezza globale del veicolo, fra le più elevate del segmento; con un’altezza di ben 1.660 mm, questa nuova Volvo sembra addirittura più voluminosa di quanto sia in realtà…

Le linee tese e il look aggressivo della Volvo XC40 incorniciano una scocca che racchiude in sé il risultato delle prove di aerodinamica e di Passive Safety (Sicurezza Passiva), prestazione cruciale che come nella miglior tradizione del brand, pone la Volvo XC 40 al top delle prestazioni. La struttura del veicolo evidenzia il lavoro di sviluppo della scocca, sia nel comportamento dinamico su strada, di cui parleremo più avanti, sia nelle più semplici (e a volte per questo motivo più severe) prove di utilizzo, come l’apertura/chiusura delle portiere con la vettura posizionata con una ruota su un gradino, condizione che sollecita a torsione l’intera scocca e a cui spesso l’utente è costretto dovendo  parcheggiare la propria auto in zone di montagna-collinari o in centri storici: l’abbiamo verificato e non si avverte nessun disturbo anche con dislivelli obliqui di oltre 120 mm!

Le sospensioni di questo veicolo, che nella versione da noi provata era allestita col motore quattro cilindri turbodiesel di due litri e trasmissione integrale, sono indipendenti sulle quattro ruote.   Progettate all’insegna della semplicità e robustezza, adottano all’asse anteriore uno schema McPherson con bracci trasversali triangolari inferiori ancorati a un telaio aggiuntivo in acciaio che contiene anche il Powertrain (gruppo motore e cambio) con differenziale anteriore. L’assale posteriore adotta anch’esso sospensioni indipendenti, ancorate alla scocca per mezzo di robusti tasselli di gomma a compressibilità calibrata. La molle elicoidali biconiche poggiano sui bracci inferiori; sullo stesso braccio sono allineati trasversalmente gli ammortizzatori idraulici. I due bracci trasversali posteriori sono dotati di un’utile protezione nel caso di uso off- road più impegnativo.

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L’allestimento R-Design della vettura in prova includeva i rivestimenti in pelle e nabuck, ma è disponibile anche l’opzione tutta pelle. Il livello di finitura è alto e il senso di accoglienza ottimo.

Interni
L’abitacolo della XC40 è sicuramente un punto di forza di questo SUV ideato per un uso versatile ed esteso. Ospitale in larghezza grazie alle generose dimensioni del corpo vettura e alle soluzioni tecniche e stilistiche proposte dai designers Volvo, permette ottime condizioni di vivibilità a bordo per quattro passeggeri e anche l’eventuale quinto trova uno spazio adeguato. Nessun problema di accesso sia ai posti anteriori sia al divano posteriore grazie all’ampio angolo di apertura delle portiere. All’interno si percepisce il senso di comfort tipico del prodotto Volvo.
VolvoLa posizione di guida, alta e dominante, consente una visibilità anteriore eccellente, aiutata dai montanti anteriori meno ingombranti rispetto a molte concorrenti. Per persone di statura medio-alta si raggiunge facilmente la corretta postura grazie alle regolazioni dei sedili anteriori, molto curati; qualche limitatezza per i più alti, che dovranno ricorrere a piccoli compromessi per trovare la migliore postura. Dietro al volante si trova la strumentazione principale con cui si controlla lo stato funzionale del veicolo: tachigrafo e contagiri circolari sono disposti in modo perfettamente visibile, così come tutte le spie di verifica.  La plancia, ispirata all’eleganza per scelta dei materiali e gli accoppiamenti dei componenti, è dominata dallo schermo touch-screen da ben 9” disposto verticalmente, da cui è possibile gestire la vita di bordo con le innumerevoli opzioni a disposizione dell’utente e dei passeggeri. La consolle centrale posta fra i sedili anteriori è anch’essa versatile e dotata di vani portaoggetti utili a sistemare i nostri inseparabili dispositivi di comunicazione e tutto ciò che serve, al viaggiatore. Il vano bagagli e la sua accessibilità sono un altro punto forte della XC40: i tecnici della Volvo hanno scelto un portellone posteriore molto ampio che dopo l’apertura lascia il piano di carico a filo del battivaligia posteriore: una soluzione pratica che agevola il caricamento dei bagagli anche ingombranti (quasi inevitabile l’associazione ai kit dei mobili venduti da una nota catena svedese!).  Come abbiamo detto, il veicolo è generoso nelle dimensioni e l’altezza privilegia questa sezione del veicolo. L’abbattimento asimmetrico degli schienali dei sedili posteriori (il volume disponibile passa da 460 a 1.336 litri) aumenta la versatilità del vano di carico, sia perché essi restano a filo del bagagliaio sia per via dei numerosi ganci e anelli di ancoraggio, che sono ben posizionati e consentono un’agevole sistemazione e ritenzione di ciò che si desidera trasportare.

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Sicurezza innanzitutto: Volvo è stata pioniera nella sicurezza attiva per i passeggeri. Questo schema indica le protezioni con gli airbag attivati.

Motorizzazione
L’offerta dei motori predisposti da Volvo per la XC40 comprende due motori a benzina, cui è stato recentemente affiancato il nuovo tre cilindri di 1.5 litri, e due diesel, tutti omologati Euro6; le potenze dei benzina vanno dai 156 CV del T3 tre cilindri ai 247 CV del T5 quattro cilindri sovralimentato passando per l’intermedio T4 da 150 CV. Il T3 è ovviamente il più economico tra i benzina con un consumo medio dichiarato di 5,2 litri/100km. I motori 2.0 litri diesel sono declinati nelle potenze di 150 CV (D3) e 190 CV (D4). Quest’ultimo era quello montato sulla vettura testata, in abbinamento al cambio automatico a 8 rapporti e alla trasmissione AWD.

Qualità costruttiva
La Volvo XC 40 si presenta come nella tradizione del marchio svedese come un prodotto solido, ben assemblato e costruito con materiali di qualità. Solo un’analisi chirurgica rivela qualche lieve imperfezione, ma la qualità percepita esaminando gli esterni è sicuramente di alto livello.  Stiamo parlando di  un veicolo che ascrive alla categoria SUV, quindi un segmento di auto che non ambisce a ‘giochi e profili’ tipici delle berline alte di gamma; a fronte di questa dovuta considerazione, tutto ciò che riguarda i gap & flash (ovvero i ‘giochi e profili’) evidenzia una costanza esemplare in tutti gli elementi mobili;  gli accoppiamenti fra le parti fisse sono anch’essi eseguiti con cura e denotano una progettualità mirata a soddisfare anche i più esigenti fra coloro che acquisteranno questa Volvo.

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Un rendering che evidenzia l’utilizzo di diversi tipi
di materiali a seconda dei valori di stress cui sono sottoposte le varie zone della scocca.

Gli effetti positivi del progetto e il conseguente processo costruttivo attento (abbiamo effettuato anche alcuni semplici rilievi, come la misura delle geometrie di assemblaggio che hanno fornito un riscontro straordinariamente preciso a livello di simmetrie della scocca e dell’autotelaio), si ritrovano anche dall’osservazione delle soluzioni tecniche adottate. A completamento dell’analisi dell’esterno, aggiungiamo che la percezione qualitativa è di notevole impatto. Tutte le guarnizioni delle porte sono realizzate con l’intento di ottenere un’alta resa nell’ambito di due importanti prestazioni, quali l’NVH (Noise, Vibration, Harshness, ovvero l’acronimo con cui identifichiamo la prestazione relativa a rumore, vibrazioni e comfort) e lo Squeck & rattling (ovvero scricchiolii e traballamenti). Ogni porta è dotata di guarnizioni atte a creare, col relativo vano, una doppia camera di isolamento acustico (il che denota attenzione all’NVH) e tutti i perimetri a contatto con le superfici verniciate sono rivestiti in materiale floccato, soluzione costosa ma utile per evitare i fastidiosi scricchiolii causati dai micromovimenti relativi delle parti, specialmente alle basse temperature o a fronte di sollecitazioni della scocca su percorsi acciottolati o pavé. I terminali delle guarnizioni, poi, sono rifiniti in modo quasi maniacale, con inserti estetico-funzionali di ottima fattura.

Se tutto quello che è in vista merita un plauso, altrettanto non ce la sentiamo di dire per quanto riguarda le aree dove lavorano solo i tecnici specializzati. L’engine bay layout (ovvero la sistemazione dei componenti all’interno del vano motore) della versione che abbiamo esaminato, pur rappresentando un esercizio di alto livello progettuale per ottenere la sistemazione di tutti gli organi e gli accessori necessari al funzionamento di un veicolo moderno veicolo, complesso e sofisticato come la XC40, ci ha un po’ deluso. Abbiamo rilevato una certa approssimazione nei dettagli estetico/ingegneristici che costituiscono il contenuto dell’engine bay.

Molti terminali dei cablaggi elettrici risultano non protetti con la nastratura di sicurezza (che dove è presente è sovente lasciata libera e non aderente); stessa critica va mossa ad alcuni connettori che lasciano cavi a vista presso la zona di connessione, essendo corte le guaine predisposte alla loro protezione. Si tratta di aspetti che non pregiudicano la funzionalità a breve del veicolo, ma che richiedono azioni di miglioramento presso i fornitori della componentistica elettrica ed elettronica per allinearli all’alto livello qualitativo del resto del veicolo.

Proseguendo con l’analisi, sotto il grande cofano motore dotato di un rivestimento insonorizzante ben sistemato, si osserva un sofisticato studio per il supporto motore anteriore sinistro che è ancorato meccanicamente a un robusto elemento metallico aggiuntivo sottostante il grosso duomo dell’ammortizzatore. Fra le altre osservazioni rileviamo che il fissaggio della batteria è affidato ad una cinghia in materiale plastico esondante la necessità e che la sigillatura dell’engine-bay rispetto alle intrusioni di agenti atmosferici esterni risulta un po’ carente: infatti la guarnizione sottocofano non è efficace e si osservano infiltrazioni testimoniate dalle tracce presenti sui convogliatori e altre zone del vano motore.

Il layout del sottoscocca è frutto di un attento studio per la sistemazione della meccanica, più complicata nella versione AWD. Molta cura è stata riposta per evitare sporgenze dal livello inferiore del pavimento abitacolo; infatti entro tale limite sono ancorate le sospensioni, sia anteriori sia posteriori, e le robuste boccole in gomma del cinematismo sono protette dalle sagomature della culla anteriore. I bracci inferiori delle sospensioni posteriori sono carenate e protette nella parte inferiore, a tutto beneficio dell’aerodinamica della preservazione del sottoscocca nelle eventuali escursioni off-road. Nel tunnel longitudinale, ben isolato termicamente e progettato tenendo conto delle varie versioni, sono sistemati l’albero di trasmissione che trasmette il moto al differenziale posteriore e la linea di scarico, che si immette nel silenziatore posteriore. Come osservazioni riportiamo che, posizionando il veicolo sul sollevatore per effettuare l’analisi tecnica, con le ruote in massimo rebound (distensione) abbiamo rilevato un lieve tensionamento dei flessibili che portano il liquido agli apparati di frenatura: niente di grave trattandosi di una condizione limite, ma qualche decina di mm in più non guastava.

La prova su strada
L’aggettivo che meglio comunica le caratteristiche di questo SUV è a nostro avviso ‘comodo’. La guida della XC40 è immediatamente assimilabile, grazie alla dolcezza dei comandi e alla rassicurante conduzione del veicolo in tutte le condizioni stradali. Il servosterzo elettronico permette di agire sulla direzionalità con ampi e poco affaticanti angoli si sterzo, facendo quasi dimenticare che siamo al volante di un veicolo importante, con masse in movimento significative e notevole ingombro esterno.
Il motore diesel Euro 6 da 190 CV non crea mai problemi di disimpegno, grazie anche al cambio automatico che, gestito elettronicamente da una mappatura ben calibrata, individua il rapporto utile alla conduzione richiesta dal guidatore. Parlando del cambio automatico e pensando che per la XC40 esso sia stato calibrato per non generare strappi e scuotimenti longitudinali, dobbiamo osservare che i cambi marcia, sia in modalità automatica sia in manuale, denotano una certa ‘pigrizia’ nel passaggio, fenomeno che è solo un poco attenuato dall’utilizzo nella funzione “Sport. Sicuramente queste strategie, studiate per le logiche attuative utili a ottimizzare consumi ed emissioni, saranno apprezzate su fondi stradali a bassa aderenza dove la dolcezza è un requisito fondamentale: noi, comunque, l’abbiamo comunque apprezzata nella conduzione ecologica espressa durante la marcia urbana.

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In questa tipologia di veicoli l’handling (parola che riassume il comportamento dinamico del veicolo) è necessariamente frutto di molti compromessi. Volvo ha compiuto la sintesi dei vari sistemi in modo positivo e il risultato è complessivamente buono. Il comando dello sterzo risulta molto leggero grazie al basso carico di azionamento, e questo induce, come abbiamo già osservato parlando di questo sistema, ad angoli di sterzatura non propriamente ridotti. Il nostro percorso di prova che include ampi tratti di montagna e strade collinari con curve di raggio molto ridotto, se affrontati ad andature brillanti, risente di questa caratteristica. L’ottimo bilanciamento fra avantreno e retrotreno, caratteristica tipica delle Volvo, infonde sicurezza. Nella conduzione delle curve ad ampio e medio raggio, ma anche nelle manovre di tiro/rilascio indotto per individuarne le manifestazioni dinamiche, non si avvertono particolari problemi di sotto o sovrasterzo. La conduzione delle traiettorie volute è buona, ma in uscita, in fase di accelerazione, si percepisce un leggero fenomeno di riallineamento ritardato, una certa isteresi indotta dal rollio del veicolo che ha un baricentro fisico abbastanza alto e distante dal fondo stradale. La maneggevolezza è tale che comunque ci si dimentica in fretta che stiamo guidando un SUV, e questa sensazione di controllo generale ci fa diventare indulgenti dinanzi ai piccoli peccati veniali che abbiamo brevemente cercato di descrivere.

Il comfort del veicolo è di alto livello: le asperità stradali e le rotture sono filtrate molto bene dalle sospensioni anteriori; quelle posteriori filtrano altrettanto bene, ma trasmettono una certa rumorosità, avvertibile  specialmente  da chi siede dietro; si tratta di osservazioni tecniche che non pregiudicano l’ottimo lavoro svolto dagli specialisti di Volvo.

I freni, benché sottoposti a sollecitazioni importanti durante la marcia in discesa, non hanno avuto cedimenti dovuti a surriscaldamenti. Anche per l’impianto frenante ben si aggrada l’aggettivo comodo!  Non abbiamo mai avvertito fischi o sibili e l’efficienza, costante, ci ha rassicurato in tutto l’arco del nostro test, grazie anche a un comportamento percepito di tipo neutro, vale a dire che il feeling della frenata, ben calibrata, è corrispondente alla pressione applicata sul pedale del freno.

Per quanto concerne l’NVH, abbiamo apprezzato il comfort percepito alle andature basse e medie; nella marcia autostradale, la forma del veicolo fa si che si percepisca un fruscio aerodinamico oltre i 100 km/h nella zona degli specchi retrovisori esterni, non fastidioso e tenuto lontano in quanto ben contenuto dalle guarnizioni di tenuta a doppio labbro applicate sulle porte. La presenza del motore in abitacolo è veramente minima; organi a ingranaggi in rotazione quali cambio e differenziali sono completamente impercettibili e non si avverte alcun sibilo durante il funzionamento anche sotto sforzo durante la marcia in salita. Molto buono anche il lavoro di insonorizzazione del rumore provocato dal rotolamento degli penumatici Pirelli Pzero 245/45 R20, avvertibile in forma lieve solo su fondi stradali rugosi e corrugati.