Volvo mantiene le promesse: tutta la gamma è elettrificata!

Volvo Italia ha presentato nei giorni scorsi a Bologna, il suo programma di elettrificazione. Nonostante il lusinghiero successo di vendite del brand rappresentato dal cuscinetto a sfere che evoca le sue origini, questo processo è frutto di una presa di coscienza e una sensibilità sempre più accentuata verso il rispetto dell’ambiente, parte di una filosofia che va dalla produzione di almeno il  25% delle parti in plastica riciclata, fino all’adesione all’iniziativa ”Cleans Seas” delle Nazioni Unite e al recente progetto “Pasticless” insieme a Life Gate.

Il freno rigenerativo del motore T5.

Un impegno preso e mantenuto da Volvo e ricordato da Michele Crisci, presidente di Volvo Italia nel corso della sua conferenza stampa relativa all’evento: “L’elettrificazione secondo Volvo nasce da una promessa, una promessa che facemmo l’anno scorso: quella di elettrificare mano a mano tutta la nostra gamma a partire dal 2019. Siamo arrivati al momento in cui tutto questo sta diventando una realtà”. Parole che confermano e rafforzano le dichiarazioni di  Håkan Samuelsson, presidente e Ceo di Volvo Cars per l’elettrificazione in vista di una transizione verso un’era in cui il motore endotermico sarà superato.

 

Volvo Plug-in hybrid.
Volvo
La videata che permette di scegliere il tipo di trazione nelle Volvo Plug-in hybrid.

Lo scopo è quello di abbattere in modo consistente le emissioni di inquinanti nell’atmosfera e rendere più sostenibile la mobilità.  Ma in che modo si manifesta questo impegno da parte di Volvo? A partire dal 2019 per ogni modello lanciato saranno disponibili le versioni nelle tre declinazioni più diffuse ed efficienti presenti sul mercato, vale dire la Mild-Hybrid, Full-Hybrid Plug-in ed Elettrica 100%, un impegno tecnico ed etico di ampio respiro con cui Volvo punta a produrre entro il 2025 oltre il 50% dei suoi prodotti nella configurazione elettrica 100%. AutoTecnica ha provato la nuova XC90 Mild-hybrid e la V60 Hybrid Plug-in, in attesa di vedere sul mercato le versioni elettriche 100% previste nel 2020. Per i più esigenti saranno disponibili anche le versioni elettrificate della gamma La motorizzazione Mild-hybrid, abbinabile sia ai motori a gasolio che a benzina, rappresenta un significativo abbattimento di emissioni del motore endotermico, specialmente nelle fasi di accelerazioni e ripresa. La versione Hybrid Plug-in invece punta a consentire al conducente la possibilità di utilizzare il veicolo in tutte le condizioni: grazie ai motori endotermico all’anteriore e elettrico all’asse posteriore, abbinabili o meno, permette di guidare sia con la trazione integrale, sia con la trazione anteriore col motore endotermico e infine, anche se con percorrenze limitate a circa 50 km, solo in elettrico con emissioni zero.

La batteria della XC40 Plug-in hybrid assemblata nell’impianto di Ghent.

Non va dimenticato il vantaggio, importante specie per la nuova versione Mild-hybrid, di ricaricare le batterie in fase di decelerazione e frenata, un sistema “brake-by-wire” come nelle F.1 che si traduce in un risparmio di carburante fino al 15%. L’identificazione delle versioni è affidata alla lettera “B” per le mild-hybrid con ricupero di energia in frenata (B sta per Brake-regeneration), le Hybrid Plug-in  saranno riconoscibili con la lettera “T” (Twin engine, motore gemellato), mentre le prossime 100% elettriche saranno riconoscibili con la lettera “P” (Pure electric). Uno sforzo considerevole da parte di Volvo che produrrà veicoli con emissioni anche di 40 grammi  di CO2/km con due piattaforme di sviluppo CMA per le compatte e SPA per elettrificate: un reale miglioramento dell’ambiente.

Lo chassis della Volvo S60 T8 Plug-in Hybrid.