Tra le vetture vendute oggi, una su cinque è un SUV di segmento B. Questo non deve sorprendere, poiché si tratta di quella tipologia di vetture una volta definite utilitarie che si sono nobilitate non solo nel nome ma anche nelle dimensioni e nella dotazione.
Un’evoluzione trasversale che però in questa fascia di prezzo, dove le Case fanno i volumi, rende il confronto quanto mai aperto. Volkswagen, che ha inventato la ‘vettura del popolo’ non può uscire dalla mischia e col T-Cross va a porsi dimensionalmente appena sotto il già noto crossover T-Roc (top seller nel segmento B-SUV con quasi l’11% di share) con un modello che condivide con la Polo la piattaforma modulare MQB A0 con le sospensioni MacPherson davanti e il ponte torcente dietro.
La Volkswagen T-Cross strizza l’occhio a un impiego ancora più versatile e cittadino a cominciare dalla seduta rialzata a quasi 600 millimetri da terra che farà felice quel pubblico, specialmente femminile, che cerca nella propria vettura una sensazione di dominio e sicurezza che solo questo tipo di posizione di guida è in grado di dare. E farà pure felici coloro che utilizzano il bagagliaio fino all’ultimo angolino, visto che con 455 litri (espandibili fino a 1.281 litri) il T- Cross si confronta con vetture di categoria superiore.
In generale
Che le moderne utilitarie si siano fortemente evolute è dimostrato dal fatto che anche su questo segmento Volkswagen T-Cross offra 11 diversi colori, alcuni piuttosto brillanti, un allestimento esterno sportivo (l’R-Line), una terna di Design Pack che abbina alcuni dettagli esterni agli interni e la scelta tra tre set di copricerchi da 16”, sei cerchi in lega da 17” e due da 18”. Roba da grandi! Passando alle dotazioni più tecnologiche, ovvero quelle dedicate alla sicurezza, la T-Cross si distingue per avere il Lane Assist attivo, il Blind Spot e il Front Assist su tutta la gamma, che ricordiamo si estende su tre allestimenti, Urban, Style e Advanced. Il Cruise Control Adattivo (che regola velocità e distanza dal veicolo che precede) è invece di serie a partire dall’allestimento Style. Una dotazione che rende il T-Cross l’unica vettura nel suo segmento con guida autonoma di 2° livello. Ma oggi le auto si vendono anche e, se pensiamo ai più giovani, soprattutto con un ‘pacchetto’ di infotainment avanzato. E la Volkswagen T-Cross non delude: touchscreen da 8” di serie (da 11,7” con possibilità di esporre la mappa a tutto schermo per l’allestimento Advanced), App Connect, radio DAB ed e-Call di serie su tutta la gamma rendono la T-Cross appetibile anche ai più ‘informatici’. Il navigatore standard, invece, è optional e sicuramente a qualche utente di stampo più antico doverlo pagare a parte sarà un piccolo dispiacere.
I motori
Per quanto riguarda le motorizzazioni Volkswagen propone il tre cilindri 1.0 TSI turbo a benzina e l’1.6 TDI a gasolio. Il primo è declinato in due livelli di potenza, 95 CV col cambio a 5 marce, e 115 CV col cambio a 6 marce o automatico DSG a 7 rapporti. Una sola versione da 95 CV per il diesel che può montare il 5 marce manuale o il DSG. La comodità dell’automatico si paga con un sovrapprezzo di 1.500 euro, ma nonostante questo l’opzione è sempre più richiesta anche dall’utenza del segmento B-SUV compatto (di lunghezza sotto i 4,2 metri per intenderci) che dall’8% del 2014 e salita fino al 16% attuale (20% per i B-SUV in generale).
Come va
Nel corso del nostro test abbiamo provato entrambe le motorizzazioni: il diesel fa sentire i suoi 250 Nm di coppia (contro i 185 o 200 Nm del benzina), espressa già a partire da un regime di poco superiore a quello del minimo. Ma il tre cilindri che conosciamo sulla Polo e altre piccole vetture del Gruppo, non delude anche su vetture di massa superiore come la T-Cross. Spinge bene, consuma poco ed è silenzioso ai regimi di normale utilizzo ed esprime una certa grinta, anche acustica, se si sale di giri. Buona l’abitabilità e la visibilità, di livello standard tedesco gli interni, votati alla sobria funzionalità e alla robustezza ma privi di spunti originali o azzardi stilistici. Eccellente l’insonorizzazione ma un po’ brusca, soprattutto sulle forti irregolarità, la risposta delle sospensioni, peraltro ineccepibili nei percorsi guidati. Non rapidissima la cambiata il DSG, ma solo se si ha particolarmente fretta, condizione che peraltro non si confà a questa tipologia di vetture. Col cambio manuale, di eccellente manovrabilità, si ha l’impressione di sfruttare meglio le doti di coppia e allungo del piccolo TSI.
Quanto costa la Volkswagen T-Cross
Prezzi di listino a partire da 19.000 euro (in offerta lancio a 17.900 euro) per l’1.0 TSI 95 CV 5M Urban e 21.950 euro (in offerta lancio a 20.900 euro) per l’1.6 TDI 95 CV 5M Urban. L’offerta di lancio è comunque valida su tutti i modelli in gamma che vede al top la 1.6 TDI 95 CV DSG Advanced a 26.350 euro (in offerta lancio a 25.300 euro). In generale si passa dall’allestimento Urban allo Style con 1.300 euro e dallo Style all’Advanced con 1.600 euro. Il Tech-Pack, che aggiunge ulteriori optional a prezzo inferiore rispetto alla somma dei singoli, vale 700 euro per l’Urban, 900 euro per lo Style e 1.000 euro per l’Advanced. Sul nostro mercato la versione più gradita al pubblico sarà probabilmente la 1.0 TSI 95 CV Style, che messa a listino a 20.300 euro (al lancio 19.200 euro) ha un buon posizionamento nel segmento. Della Volkswagen T-Cross non è prevista una versione alimentata a metano e neppure una 4×4. Peccato.