Volkswagen e il biometano

Volkswagen Golf TGI BlueMotion

Volkswagen e il biometano. Volkswagen arriva a H2R dopo avere definito con forza e chiarezza che il futuro sarà elettrico, autonomo e connesso. Il 2020 è l’orizzonte per il lancio della Volkswagen elettrica di domani, ovvero la versione definitiva di serie della concept I.D. presentata al Salone di Parigi. La mobilità sostenibile è un tema su cui già oggi Volkswagen è molto avanti e la Golf, protagonista a Rimini, ne è la dimostrazione. La bestseller è infatti l’unica a offrire tutte le principali soluzioni di mobilità, con le sue cinque differenti alimentazioni: accanto agli Euro 6 benzina TSI e Diesel TDI, ci sono le versioni GTE ibrida plug-in, e-Golf 100% elettrica (con 300 km di autonomia) oltre alla TGI a metano. Se è vero che ibrido plug-in prima e 100% elettrico poi rappresenteranno il futuro della mobilità, è altrettanto vero che nell’immediato la soluzione più concreta e credibile per una mobilità sostenibile è il biometano. Il gas prodotto da fonti rinnovabili è infatti in grado di garantire un impatto ambientale molto limitato, può sfruttare le infrastrutture esistenti e fa funzionare perfettamente gli attuali motori a metano. Ipotizzando di alimentare un veicolo con 100% di biometano, si otterrebbero livelli di CO2 well to wheel (cioè dal pozzo alla ruota) analoghi a quelli attribuibili a un veicolo elettrico caricato con energia prodotta secondo il mix italiano 2015 (termoelettrico, nucleare e rinnovabile). Ma già utilizzando una miscela 20%-80% di biometano/metano fossile, si otterrebbero emissioni inferiori a quelle di analoghi veicoli ibridi.

Volkswagen Golf TGI BlueMotion

Anche in base a queste evidenze Volkswagen ha scelto di sostenere il biometano e quindi il suo potenziale ruolo strategico nell’abbattimento delle emissioni. Il supporto sarà indirizzato alla promozione di azioni finalizzate al consolidamento della produzione di biometano e di un quadro normativo stabile che permetta un significativo sviluppo del settore. In quest’ottica si inserisce la collaborazione con CARe (Center for automotive research and evolution) che partirà a gennaio. Volkswagen metterà a disposizione una flotta di cinque Golf (una per tipo di alimentazione e quindi TSI, TDI, TGI, GTE ed e-Golf) per condurre una sperimentazione aperta a eventuali altri partner interessati, che avrà come obiettivo dimostrare l’efficienza dell’impiego di una miscela di metano fossile e biometano in campo automobilistico. A livello internazionale Volkswagen è protagonista di analoghi progetti di sostegno alla diffusione del biometano. In Germania, già dal 2010, in collaborazione con un partner locale, è stata creata la prima stazione di rifornimento di SunGas, come è stato ribattezzato il biometano nell’ambito del progetto. In Svezia, invece, è stato scelto l’ambito del motorsport per promuovere l’uso del gas da fonti rinnovabili. Nel 2008, Volkswagen e la società E.ON SE hanno stretto un accordo e hanno fatto partecipare due Scirocco al Campionato Svedese Turismo (STCC). Infine in Spagna, nel 2014, Volkswagen si è unita al consorzio All-gas il cui progetto ha dimostrato la sostenibilità della produzione su larga scala di biocarburante basato sulla coltivazione a basso costo di microalghe.