Veicoli Storici: restano i benefici fiscali per quelli ventennali

veicoli storici

Dopo che ASI, Automotoclub Storico Italiano, aveva alzato gli scudi contro la proposta di abolire le agevolazioni fiscali per i veicoli storici (auto e moto in primis) certificati e registrati di interesse storico e collezionistico con età compresa fra 20 e 29 anni, nella tarda serata di martedì 30 novembre è stato ritirato l’emendamento 7.0.20 proposto nell’ambito del Decreto Legge Fiscale.

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Alberto Scuro, Presidente ASI.

“ASI e tutti gli appassionati ringraziano i parlamentari che hanno ascoltato e compreso le nostre tesi”, ha evidenziato Alberto Scuro, presidente della Federazione italiana di riferimento per il motorismo storico.

“Sicuramente sono prevalsi il buon senso e l’importanza di tutelare il settore. Avevamo ottenuto un abbassamento della pressione fiscale nella Finanziaria 2019, dopo che tra il 2015 e 2018 erano state eliminate le tutele per le ‘youngtimer’ causando la dispersione di parte del patrimonio motoristico nazionale e l’indebolimento dell’indotto legato alla filiera professionale”.

Veicoli Storici: fanno parte della nostra storia

Scuro ha poi aggiunto: “I veicoli ventennali che godono oggi di questa agevolazione sono lo 0,15% del parco veicolare totale e l’1,14% del parco veicolare ventennale (dati della Motorizzazione al 2 novembre 2021): numeri che non giustificano azioni penalizzanti a fronte di ciò che essi sono in grado di produrre in termini di sviluppo culturale, turistico ed economico, generando scenari occupazionali importantissimi per le future generazioni”.

“Tutelarli è un nostro preciso dovere e non incide minimamente sul necessario rinnovamento del parco veicolare circolante”.

Ovviamente l’ASI, come ente certificatore della storicità e del valore collezionistico dei veicoli storici, punta sulla qualità del parco piuttosto che sulla quantità.

Questo ribadisce il carattere fortemente culturale del suo operato, che va ben al di là di azioni volte a far cassa (quali gli inasprimenti fiscali) o a risolvere problemi di inquinamento per i quali i contributi dei veicoli storici certificati sono pressoché nulli.