Toyota Mirai, tutto pronto per la seconda generazione

La berlina a idrogeno si rinnova e con la seconda generazione diventa ancora più efficiente

Accanto alle soluzioni ibride che vedono l’abbinamento di un motore elettrico ad un più tradizionale propulsore a benzina, Toyota lavora da anni allo sviluppo della mobilità ad idrogeno. Concetto che in casa del costruttore porta il nome di Mirai. La berlina a celle di combustibile di Toyota si appresta ora a debuttare sul mercato nella sua seconda generazione, innalzando notevolmente il livello di efficienza del modello.

Berlinona a impatto zero

Realizzata sulla piattaforma modulare GA-L, la seconda serie della Toyota Mirai è lunga 4,97 metri ed è larga 1,88 metri e grazie al passo di 2,92 metri assicura spazio in abbondanza a passeggeri e bagagli, mentre il peso a secco è di 1.900 kg. A spingerla provvede un motore elettrico sincrono a magneti permanenti capace di sviluppare 182 CV e 300 Nm di coppia, tutti erogati alle sole ruote posteriori, sufficienti a spingere la Mirai da 0 a 100 km/h in 9,2 secondi e di farle raggiungere una velocità massima di 175 km/h.

Ancora più efficiente

Estetica a parte, le principali novità legate alla seconda generazione della Toyota Mirai sono quelle che riguardano il suo powertrain. Ora i serbatoi di idrogeno sono tre, per una capacità massima di 5,6 kg, che assicurano un’autonomia di 650 km, ovvero il 30% in più rispetto alla precedente generazione. Le celle ora sono 330, quaranta in meno di prima, ma grazie alla maggiore densità specifica, che si attesta sui 5,4 kW/l, l’efficienza è comunque aumentata. Inedito per la Mirai, inoltre, è un nuovo semiconduttore al carburo di silicio per l’elettronica di potenza così da ridurre il numero di transistor e ottenere una migliore efficienza.

La Toyota Mirai in pillole

  • Potenza: 182 CV
  • Coppia: 300 Nm
  • Autonomia: 650 km
  • Capacità serbatoi idrogeno: 5,6 kg