Testadoro: il ritorno dopo oltre mezzo secolo

Torna in vita il marchio Testadoro. Il nuovo modello Essenziale nascerà all'interno del Mauto, grazie a tecniche produttive tradizionali

Nel 1949 chiudeva i battenti Testadoro, un piccolo produttore Torinese che proprio sul finire degli anni Quaranta divenne celebre per la produzione di vetture da corsa e per la modifica di motori di serie. Proprio il nome Testadoro lo si deve ad una di queste elaborazioni, nello specifico una testata a valvole radiali in grado di portare la potenza della Fiat Topolino da 16 a 30 CV. Questa era realizzata in una fusione di bronzo che donava alla componente il caratteristico colore dorato.

Oggi, ad oltre mezzo secolo di distanza, il marchio Testadoro ritorna grazie alla passione di Dario Pasqualini, che nel 2017 ha rilevato il marchio e, passo dopo passo, lo ha rilanciato tenendo fede all’approccio produttivo di metà Novecento.

Testadoro: il rilancio

Il primo lavoro della rinata Testadoro è stata in realtà un’opera di completamento di un progetto cominciato ad inizio anni Cinquanta e mai portato a termine. Si tratta della Testadoro 1100, una barchetta progettata da Gilberto Colombo per la classe 1100 Sport Internazionale, alimentata da un propulsore Fiat 1100 B modificato secondo le specifiche Testadoro. La carrozzeria realizzata a mano poggia su un telaio in acciaio. La vettura ha debuttato alla 26° edizione della Vernasca Silver Flag.

Testadoro: arriva la Essenziale

Ora, visto il grande legame di Testadoro e di Pasqualini con la tradizione e nello specifico con le tecniche di produzione di un tempo, è stato annunciato l’arrivo di un nuovo modello: la Testadoro Essenziale. Ma non si tratta semplicemente di una nuova auto, ma di una vettura con uno stile che strizza l’occhio alle berlinette degli anni Cinquanta e prodotta seguendo le tecniche dell’epoca, modellando il la vettura in Clay e lasciando ai battilastra il compito di scolpire letteralmente i pannelli della carrozzeria. E non è tutto. L’auto verrà realizzata nell’arco di sei mesi nell’ambito di un’installazione presente al Museo dell’Automobile di Torino. Pasqualini in persona modellerà ma vettura davanti ai visitatori del museo. L’Essenziale deve il suo nome alla scelta di rinunciare a qualsiasi tipo di plastica: gli unici materiali utilizzati per la sua realizzazione saranno acciaio, alluminio, vetro e legno. La base tecnica, invece, è offerta da una coupé di origine BMW.