
La minaccia dell’estinzione dei motori a combustione interna palesata recentemente dalla UE sta accelerando la ricerca sui combustibili sintetici e in generale sui metodi per ridurre ulteriormente consumi ed emissioni dei motori endotermici.
Tenneco sta mettendo a frutto i suoi oltre 100 anni di esperienza nel powertrain per massimizzare ulteriormente l’efficienza e ridurre al minimo l’impronta di carbonio dei motori a combustione interna.
Progetto di ricerca NAMOSYN
Per contribuire a raggiungere questo obiettivo, Tenneco ha aderito a un consorzio di fornitori automotive, produttori di veicoli e carburanti, aziende chimiche, istituti Fraunhofer e università, come parte del progetto NAMOSYN (www.namosyn.de), che è supportato dal Ministero Federale Tedesco dell’Istruzione e della Ricerca.
Il progetto NAMOSYN include lo sviluppo di processi di produzione per carburanti sintetici, economici ed efficienti dal punto di vista energetico e la possibilità di testarli nei motori a combustione interna. Nel settore diesel, ciò riguarda in particolare il gruppo degli eteri di ossimetilene (OME); per i motori a benzina, l’attenzione è rivolta al dimetilcarbonato (DMC) e al formiato di metile (MeFo). Parallelamente, viene testata un’ampia gamma di diverse configurazioni di materiali per determinare la sintesi e la composizione ottimali, lungo l’intera catena di processo.
Il team Tenneco a Burscheid in Germania, sta studiando modelli innovativi di fasce elastiche che in combinazione con carburanti sintetici, possano essere utilizzati per sviluppare concetti di mobilità con emissioni più basse, con l’obiettivo di raggiungere l’impatto zero.
Steffen Hoppe, Director Technology Global for piston rings and cylinder liners, presso Tenneco Powertrain a Burscheid, Germania ha osservato che “indipendentemente dalle opinioni divergenti su quando sarà raggiunta la piena elettrificazione, qualsiasi tecnologia possa essere oggi adottata che consenta una riduzione significativa delle emissioni di CO2, o persino un funzionamento a zero emissioni di CO2 del motore a combustione interna contribuirà in modo essenziale al raggiungimento tempestivo degli obiettivi in materia di clima. Siamo entusiasti di essere parte attiva nello sviluppo di questo tipo di tecnologia”.
I primi risultati della ricerca attuale sono promettenti. “Utilizzando gli e-fuels nei motori a combustione interna, siamo stati in grado di dimostrare una riduzione del 50% o più, di tutte le emissioni di ossido di azoto, monossido di carbonio e particolato”, afferma Bartosch Gadomski, Senior Test Engineer and Project Manager NAMOSYN presso Tenneco. “Al fine di supportare attivamente, per quanto possibile, la tempestiva introduzione sul mercato di carburanti sintetici, testiamo anche miscele o combinazioni con carburanti convenzionali in condizioni reali, su nostri motori montati su banco prova”.
I carburanti sintetici: carbon free dal-pozzo-alla-ruota
Per ridurre al minimo le emissioni inquinanti, i carburanti sintetici vengono preferibilmente prodotti utilizzando elettricità generata da fonti rinnovabili a impatto zero.
Nel caso di OME e DMC, carburanti sintetici come metanolo, etanolo, MTG Fischer Tropsch Diesel e altri, possono essere prodotti con idrogeno per elettrolisi – generato anche utilizzando fluttuazioni in eccesso nell’elettricità rinnovabile – e anidride carbonica (CO2), che proviene da gas di scarico industriali o dall’aria. La fase successiva del processo converte il gas sintetico in carburanti sintetici. Questo metodo garantisce la creazione di un ciclo chiuso di CO2: in un approccio olistico (“dal pozzo alla ruota”), il veicolo emette successivamente solo la quantità di CO2 estratta originariamente dall’aria per produrre questi carburanti sintetici.
L’obiettivo della ricerca condotta in Tenneco è quello di raggiungere la massima efficienza possibile dei motori a combustione interna, nonché la massima riduzione possibile delle emissioni non raffinate, soprattutto in termini di emissioni di particolato.
“Lo sviluppo di nuovi veicoli con propulsori a combustione interna deve perseguire l’obiettivo che queste unità siano a impatto zero. Abbiamo bisogno di carburanti sintetici e di idrogeno da fonti energetiche sostenibili per raggiungere gli obiettivi climatici per le auto e i truck del futuro, ma anche per i milioni di veicoli esistenti alimentati da un motore a combustione interna”, ha concluso Hoppe.