A vent’anni esatti dal lancio della generazione che ha dato vera notorietà al modello, arriva il momento del grande cambio di passo per la Suzuki Swift. Con la nuova, la quarta da quel momento, la piccola giapponese si evolve sotto tutti i punti di vista, ma lo fa nel segno della continuità, evolvendo (più che rivoluzionando) lo stile e portando al debutto un powertrain tutto nuovo. Il tutto, per continuare a rappresentare una delle scelte più razionali efficienti e con il miglior rapporto prezzo/contenuti, tra le piccole sotto i quattro metri.
Suzuki Swift: lo stile
Sviluppata sulla medesima piattaforma della serie uscente, la nuova Suzuki Swift conserva in maniera quasi inalterata anche le dimensioni: la lunghezza resta di 3,84 metri, mentre larghezza e altezza si attestano rispettivamente a 1,73 e 1,49 metri. Il passo, invece, è di 2,45 metri. Il design rappresenta la naturale evoluzione dello stile tipico del modello. Continua a spiccare il taglio netto tra la parte bassa della vettura e quella che si sviluppa sopra la linea di cintura, mentre nella parte anteriore a dominare la scena è la grande calandra nera e gli inediti gruppi ottici a Led. Più fedele lo stile del posteriore, dove i protagonisti sono i fanali, sempre caratterizzati dalla tipica forma a quadrato.
Suzuki Swift: gli interni
Tutti nuovi anche gli interni della nuova Swift. La plancia ora si sviluppa su più livelli e debutta a bordo un nuovo sistema di infotainment con schermo da 9 pollici più connesso che in passato grazie alla compatibilità wireless con Apple CarPlay e Android Auto. La qualità resta quella di sempre: le plastiche sono tutte piuttosto rigide, ma come da tradizione Suzuki, assicurano una buona durata nel tempo. Per quanto concerne lo spazio, ci sono centimetri a sufficienza anche per chi siede dietro, ma occhio alla seduta un po’ corta che potrebbe stancare sulle lunghe distanze, mentre il vano di carico assicura una capacità minima di 267 litri.
Suzuki Swift: la meccanica
Altra grande novità sulla rinnovata Swift è il propulsore. Il vecchio quattro cilindri va in pensione per lasciare spazio ad un nuovo 1.2 aspirato a tre cilindri capace di sviluppare 82 CV e 120 Nm di coppia. L’unità è abbinata ad un cambio manuale a cinque rapporti o a richiesta ad un CVT e non manca nemmeno la trazione integrale tra le opzioni disponibili. Il piccolo tre cilindri, inoltre, è associato di serie ad un sistema mild-hybrid costituito da un moto generatore e da una piccola batteria.
Il modulo ibrido è in grado di recuperare energia in fase di decelerazione e frenata, per poi restituire una potenza di 2,3 kW e 60 Nm in fase di richiesta della massima potenza. Il nuovo propulsore, sigla K12E, è in grado di assicurare un rendimento termico molto alto, nell’ordine del 40%. Un risultato di tutto rispetto, reso possibile grazie ad una serie di accorgimenti tecnici quali: l’ottimizzazione della turbolenza nel cilindro per una combustione più rapida, l’impiego di un meccanismo di bloccaggio intermedio sull’aspirazione VVT, l’aumento della portata della valvola EGR, l’adozione di un meccanismo di tensionamento a pendolo e l’utilizzo di una pompa dell’acqua elettrica.
Suzuki Swift: come va su strada
La prima cosa che si percepisce una volta a bordo della nuova Swift è la sua leggerezza. La variante a trazione anteriore ferma l’ago della bilancia a circa 990 kg in ordine di marcia. Un dato che porta con sé risvolti molto positivi non soltanto dal punto di vista del contenimento di consumi ed emissioni, ma anche della dinamica di guida. Questa è migliorata molto rispetto alla serie precedente, grazie ad un aggiornamento del comparto sospensivo che ha portato ad un maggiore contenimento del rollio. Certo, l’assetto ora è leggermente più rigido (pur restando sempre molto confortevole sia chiaro), ma la Swift ne ha guadagnato in dinamica e precisione.
Il propulsore dal canto suo non è un fulmine di guerra, ovvio, ma l’ottima distribuzione della coppia su tutto il range di funzionamento del propulsore, permette di “avere motore” in tutte le condizioni e di non dover intervenire eccessivamente sul cambio. Questo, dal canto suo, lavora egregiamente grazie ad una corsa molto corta, in abbinamento ad un pedale della frizione che non richiede un carico eccessivo per il suo azionamento. L’intervento della parte ibrida risulta quasi impercettibile dal punto di vista prestazionale, mentre il suo lavoro si fa sentire molto sui consumi. Nel corso del nostro primo contatto con la Swift siamo riusciti a registrare una media di appena 4,6 l/100 km.
Suzuki Swift: i prezzi
Semplificata all’estremo la gamma della nuova Suzuki Swift, che ora si articola intorno ad un solo allestimento, il Top, proposto ad un prezzo di 22.500 euro. Questo è caratterizzato da una dotazione estremamente completa, della quale fa parte una ricca suite di Adas che assicura la guida autonoma di livello 2, i fari Full-Led, il sistema di infotainment da 9 pollici e molto altro. Per avere il cambio CVT costa 24.000 euro, mentre per la variante 4X4 (proposta unicamente con il cambio manuale) servono 24.500 euro.