Suzuki Swift: mild-hybrid per ogni esigenza

Suzuki Swift

Suzuki è stata una delle prime Case a puntare sull’ibrido applicato a modelli accessibili (es. la Suzuki Swift). Tanto che in un passato recente, per più anni, si è piazzata seconda solo a Toyota per vendite di vetture con questo tipo di elettrificazione, introdotta in Italia con la Baleno del 2016.

In verità, se la Casa dei Tre Ellissi ha sempre proposto un ibrido più consistente, capace di percorrere anche alcuni tratti di strada a zero emissioni, ad Hamamatsu si è preferito un sistema mild, più semplice e meno costoso.

La Suzuki Swift adotta proprio questo tipo di ibrido leggero e lo fa su tutta la gamma, che si articola su due motorizzazioni Euro6-d, 1.2 litri (K12D) e 1.4 litri K14D) per la versione Sport, due trasmissioni, automatica o manuale, e su due schemi di trazione, anteriore e integrale AllGrip. Un’offerta in grado di soddisfare un’ampia fetta di pubblico.

Noi abbiamo provato proprio l’integrale con cambio automatico CVT, che ospita sotto il cofano un 1.2 benzina aspirato da 83 CV (61 kW) di potenza e 107 Nm di coppia.

Un bel risparmio in città

Al 4 cilindri è abbinato quello che la Casa chiama SHVS (Smart Hybrid Vehicle Suzuki). Si tratta di un sistema a 12 Volt con batteria da 10 Ah posta sotto il sedile del conducente.

È estremamente compatto, pesa 6,2 kg e sfrutta un generatore integrato ISG (Integrated Starter Generator) che è in grado di svolgere tre diversi compiti: quello di motorino di avviamento, quello di alternatore in grado di recuperare energia durante le fasi di frenata e rilascio, e quello motore elettrico a supporto del moto durante le fasi di accelerazione.

Suzuki Swift
Suzuki propone su tutta la sua gamma il cambio automatico in alternativa al manuale. Nella Swift è del tipo CVT.

Eroga una potenza di 1,94 kW e 50 Nm di coppia che nelle partenze da fermo, alleggerendo lo sforzo del motore termico garantisce un risparmio di carburante che sui percorsi urbani può arrivare fino al 15% nel ciclo combinato e al 26% nel ciclo urbano.

Il consumo dichiarato (ciclo standard NEDC) varia a seconda del tipo di trazione: la 2WD ha un consumo medio di 3,9 km/l ed emissioni di 88 gCO2/km; la AllGrip 4WD sale a 4,2 l/100km con emissioni di 95 gCO2/km.

Sulla versione Sport, che monta un motore da 129 CV (95 kW) e 235 Nm il sistema opera a 48 V e consente l’adozione di un motore elettrico da 10 kW e 50 Nm, il cui contributo in fase accelerazione è più evidente, così come in fase di frenata rigenerativa. 

Lo Start&Stop funziona bene

Dal punto di vista delle sensazioni di guida, la Suzuki Swift ha sempre puntato su un telaio votato alla reattività, dote esaltata anche dal peso ridotto (circa 1.000 kg).

La versione ibrida non è da meno, con una bella agilità tra le curve che la rendono piacevole da guidare anche lontano dalla città.

Nelle partenze da fermo e a basse velocità l’intervento del sistema ibrido è abbastanza evidente. L’auto balza in avanti con una certa decisione e garantisce anche una discreta progressione in accelerazione.

L’ISG svolge anche la funzione di Start & Stop: quando si raggiungono le corrette temperature di utilizzo funziona con regolarità, spegnendo il motore a ogni volta sosta e riavviandolo senza incertezze e senza eccessive vibrazioni alla ripartenza, in virtù dell’aiuto offerto dal motore elettrico.

Suzuki Swift
Suzuki segue da anni i rally e quest’anno sarà nuovamente in gara con le Swift Sport Hybrid R1 che porta per prima la tecnologia ibrida in questa disciplina.