Subaru Forester e-Boxer, l’ibrida per andare ovunque

Subaru Forester e Boxer

Ha esordito lo scorso anno la Subaru Forester e-Boxer che, alle riconosciute qualità fuoristradistiche, abbina la trazione elettrica: la nuova ibrida giapponese (o meglio mild ibrid), infatti, associa al quattro cilindri boxer benzina di due litri un’unità elettrica, montata longitudinalmente nella scatola del cambio a variazione continua, che ai 150 cv di potenza e ai 194 Nm di coppia “termici” ne aggiunge, rispettivamente, altri 16,7 e 65 “elettrici”, che si rivelano utili nelle partenze e in salita e contribuiscono a ottimizzare l’efficienza del boxer nello spingere i 1.664 kg in ordine di marcia della nuova Subaru.

Linee robuste
Nel suo insieme la Forester – giunta alla quinta generazione – conserva le caratteristiche tipiche del modello, che suggeriscono le capacità nell’offroad. Alta da terra 22 cm, sfoggia elementi di protezione della carrozzeria che ben si sposano con i fari anteriori interamente a Led e dotati di Steering Responsive Headlight (seguono i movimenti del volante quando si curva); sulle fiancate troviamo protezioni sottoporta in plastica che salvano la carrozzeria da sassi e detriti schizzati dalle ruote anteriori che montano – nel caso dell’auto in prova – gomme da 18 pollici. Anche dietro i fari sono full Led, separati da una fascia protettiva. La Forester, che nasce sulla nuova piattaforma modulare Sgp (più rigida del 70% rispetto alla vecchia versione), è un’auto importante; lunga 4.625 mm, ha un passo di 2.670 mm, con angoli caratteristici pensati per sporcare le gomme: 20,2° di rampa, 21° d’attacco e 25,8° d’uscita.

Interni ergonomici
All’interno della Forester trovano posto comodamente cinque adulti. Sono alto 192 cm e, con il sedile di guida regolato per me, sono riuscito a sedermi dietro conservando ancora abbastanza spazio per le ginocchia e la testa. La strumentazione presenta il “family feeling” di casa Subaru: il cruscotto comprende due strumenti analogici circolari separati da un ampio display lcd che mostra le informazioni selezionabili con i pulsanti al volante. Al centro della plancia troviamo il display dell’infotainment da 8 pollici che raggruppa navigatore, radio con sistema Dab, lettore multimediale compatibile con Apple CarPlay e Android Auto; sopra di esso è posto il display multifunzione Mfd, da 6,3 pollici, che riporta le informazioni del sistema ibrido, del Vdc (Vehicle Dynamic Control) e della trazione, oltre a quelle del climatizzatore automatico (i comandi con le classiche manopole sono collocati in basso). Dietro la leva del cambio automatico Lineartronic c’è la manopola di regolazione del sistema X-Mode e il pulsante dell’Hill Descend Control. Dietro lo specchio retrovisore sono invece collocate le due telecamere dell’EyeSight, il sistema di sicurezza che supporta gli Adas, cioè i sistemi di ausilio alla guida, tra cui l’avviso di superamento di corsia e quello di veicolo presente nell’angolo cieco.

Su strada
Al volante della Forester si sta comodi, ben trattenuti dal sedile, comodo ma non cedevole, e con regolazioni elettriche memorizzabili. I tecnici hanno lavorato molto per integrare la trasmissione Cvt alla presenza del motore elettrico: in partenza è diminuito molto l’effetto scooter (il motore che sale molto di giri oltre quanto ci si aspetterebbe a giudicare dalla velocità), ma se si pigia a fondo l’acceleratore, il contagiri schizza fino a 6mila giri, facendo salire i consumi. Al contrario, gestendo l’acceleratore, può capitare di partire in modalità elettrica, e arrivare fino a 30 km/h, soglia oltre la quale interviene il motore termico. Al termine della nostra prova il consumo medio rilevato è stato di 8,1 litri per 100 km (circa 12,3 km/l). Nel misto la Forester si è dimostrata agile, nonostante la mole e le dimensioni: merito della corretta distribuzione dei pesi (i 110 kg del motore elettrico sono equamente suddivisi tra anteriore e posteriore) e del baricentro basso del motore boxer; nelle curve l’auto non si corica molto, ma (merito anche della trazione integrale) segue fedelmente la traiettoria impostata, almeno fino a quando non si esagera; in quel caso interviene l’Active Torque Vectoring che frena la ruota interna alla curva correggendo la traiettoria. Sulle asperità cittadine le sospensioni lavorano bene, filtrando anche le buche più profonde. In autostrada si viaggia comodi; unico neo: a 130 km/h il motore gira intorno ai 3600 giri e si vorrebbe un po’ d’isolamento acustico in più.

In fuoristrada
Lontano dall’asfalto, la Forester e-Boxer sfrutta le quattro ruote motrici, con distribuzione automatica della coppia là dove occorre: il sistema X-Mode sfrutta i controlli di trazione e della stabilità per garantire sempre aderenza. Tre i settaggi a disposizione: strada (Normal), sterrato, neve o fango (Snow/Dirt) e fango, sabbia o neve (Deep Snow/Mud, che esclude i controlli elettronici). La Forester offre trazione in ogni contesto, anche nel fango abbastanza profondo, dove la giapponese consente di trarsi d’impaccio anche a chi ha meno esperienza di guida in offroad.

Allestimenti e prezzi
La Forester e-Boxer è disponibile in tre allestimenti – Free, Style e Premium – con prezzi di 35.500, 38.500 e 43mila euro. Già la Free offre molto, con tutti gli Adas, il climatizzatore automatico bi-zona, i sedili anteriori riscaldabili, la retrocamera, e i cerchi in lega da 17”. Lo Style aggiunge, tra l’altro, i vetri posteriori oscurati, i sedili anteriori a regolazione elettrica, l’accesso keyless, il portellone elettrico. Infine, il Premium comprende cerchi da 18”, sedili in pelle, tetto apribile in cristallo, sedili posteriori riscaldabili e l’infotainment con display a 8”.

Testo e foto di Gianluigi Guiotto