Stop motori endotermici: il voto che avrebbe trasformato in legge il blocco alla vendita di veicoli con motore ICE (Endotermici), previsto per il 7 marzo, da semplice formalità è diventato un problema.
Questo perché, il Ministro dei Trasporti tedesco ha minacciato che i rappresentanti del governo tedesco si potrebbero astenere dal votare la legge.
I governi dell’UE e il Parlamento europeo avevano raggiunto un accordo sulla scadenza del 2035 per lo stop motori endotermici già a fine 2022, ma l’opposizione dell’ultima ora di Germania, cui si è anche associata l’Italia, ha costretto a spostare in avanti la ratifica della proposta.
Secondo Transport&Environment, paladina dei trasporti a ‘zero emissioni’, la minaccia della Germania bloccherà una parte fondamentale del Green Deal europeo, il piano dell’UE per diventare neutrale dal punto di vista climatico nel 2050.
Secondo Blumberg, che ha parlato di questa vicenda nei giorni scorsi, “mentre l’opposizione dell’Italia è considerata ostinata, i funzionari dell’UE sperano che la Germania possa essere persuasa a fare marcia indietro se otterrà garanzie che la Commissione proporrà un’esenzione per i combustibili sintetici neutrali per il clima prima della revisione prevista per il 2026”.
Ancora Bloomberg conferma che “le preparazioni per il voto sono state rinviate a venerdì a causa della minaccia della Germania di astenersi e dell’Italia che ha dichiarato di voler respingere le regole sulla CO2 concordate l’anno scorso. Senza una maggioranza qualificata tra gli Stati membri, il regolamento non può diventare legge”.
Stop motori endotermici: il dibattito deve rimanere aperto, ma il tempo stringe
Qualcosa si muove, dunque, e sembrerebbe che per una volta i politici abbiano dato retta ai tecnici nel giudicare inappropriata l’applicazione ‘tout-court’ del divieto.
Sicuramente una buona parte di peso in questa decisione politica è venuta dalla minaccia all’occupazione e allo know-how tecnologico di Paesi che, proprio come Germania e Italia, hanno una storia tecnica e industriale fortemente legata ai motori endotermici.
Tema che sta generando forti opposizioni alla decisione e che minaccia di far perdere consenso ai Governi in carica.
Va osservato che il divieto del 2035 non riguarda esplicitamente i motori endotermici né cita le auto elettriche, ma nella sostanza, parlando di ‘zero emissioni’ allo scarico, oggi esclude una tecnologia a favore dell’altra.
La Germania punta molto sui carburanti sintetici, le e-Fuel, ed è su questo terreno che vorrebbe delle garanzie da parte della UE per dare ulteriore vita ai motori endotermici alimentati con questo tipo di combustibili.
Anche gli studi avanzati sull’idrogeno iniettato nei motori a benzina e diesel sono promettenti e questo vettore energetico potrebbe anch’esso entrare nel contesto.