Škoda Scala: fatta per salire ancora di livello

Škoda

Scala. Un termine che si presta a molteplici significati. In Italia, pensando al famoso teatro milanese, potrebbe identificare un oggetto classico che unisce una forte personalità e la bellezza. In effetti non crediamo che alla Škoda si siano ispirati a questo. Scala ambisce a salire di livello fino a divenire un punto di riferimento nel segmento delle 5 porte compatte. E lo fa innanzitutto con un dato concreto cui il pubblico è molto sensibile: il bagagliaio. Sollevando il portellone ci si trova infatti davanti un vano da 467 litri, il più ampio del segmento, considerando anche la lunghezza massima di soli 4.362 litri. Abbattendo i sedili posteriori si raggiungono i 1.410 litri. Un’ulteriore dimostrazione di coerenza nell’applicazione del concetto ‘simply clever’ che completa il logo Škoda.

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A livello tecnico la Scala adotta la nota e flessibile piattaforma MQB, qui nella sua variante A0, una scelta dettata dal contenimento dei costi e dal fatto che non è prevista una versione 4×4 di questo modello, cosa che avrebbe obbligato a cambiare piattaforma. Declinata nel passo di 2.649 mm, la MQB esalta lo spazio a disposizione dei passeggeri posteriori e consente, abbattendo anche il sedile anteriore, di trasportare oggetti lunghi fino a 2.511 mm. Oltre a questo Scala dispone di 26 litri di spazi ‘strategici’ dislocati sotto forma di tasche e vani portaoggetti in tutto l’abitacolo. Questo per quanto riguarda la praticità, dote universalmente riconosciuta a tutti i prodotti Škoda.

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Ma nella scala c’è anche una svolta estetica, con alcuni stilemi che saranno trasferiti anche sui futuri modelli della Casa boema. Iniziamo da un dettaglio. È sparito il logo posteriore, giudicato poco riconoscibile, è al suo posto è stata messa una evidente scritta Škoda nella parte bassa del lunotto, che si estende fino alla linea inferiore dei gruppi ottici. Soluzione che ci piace, ma che non è troppo originale, essendo ormai generalizzata, in alcuni casi da tempo, su numerosi modelli di altre Case. Il frontale è dominato dalla calandra poligonale su cui convergono i gruppi ottici trapezoidali che come gli anteriori sono a LED di serie (full LED a richiesta). Il lungo cofano è mosso da una serie di nervature longitudinali che lo raccordano alle altre linee che tracciano la carrozzeria. Buono il CD della vettura, pari a 0,29, segno di una certa cura posta nell’aerodinamica. Le due prese d’aria frontali poste ai lati del paraurti generano un flusso d’aria che abbraccia le ruote anteriori e percorre la fiancata per poi congiungersi con gli altri flussi, il superiore che grazie allo spoiler genera un certo carico aerodinamico e controlla la turbolenza, e l’inferiore, il cui scorrimento è favorito dalle ampie coperture del sottoscocca.

Sistemi di assistenza alla guida
Si identificano come ADAS e sulla Scala non mancano, tanto da avvicinare la nuova Škoda a vetture di segmento superiore. Parliamo del Side Assistant (a richiesta) che estende la tipica funzione del Blind Spot Detect, il rilevatore di angolo cieco, da 20 a 70 m, oppure dell’Adaptive Cruise Control (ACC), di serie e utilizzabile fino ai 210 orari, e ancora del sistema di mantenimento della corsia, il Lane Assistant, fino al Front Assistant, ovvero il rilievo tramite sensore di eventuali ostacoli nella zona anteriore, con attivazione della frenata di emergenza city.

 

Sistemi di infotainment
Anche questa dotazione Scala è all’avanguardia. Si parte dal Virtual Cockpit, ovvero il quadro strumenti digitale basato su un display da 10.25” (di serie sull’allestimento Style o a richiesta), e si passa allo schermo touch da 8” o 9.2” sul quale sono visualizzati i sistemi di infotainment di terza generazione con eSIM integrata con collegamento LTE che mantiene costantemente online la vettura e consente innanzitutto di attivare la chiamata di emergenza a un centro assistenza e poi di di ricevere gli aggiornamenti software e le mappe di navigazione dalla rete, oltre a utilizzare Apple CarPlay e Android Auto senza connessione via cavo dello smartphone (connettività Smartlink+ wireless). I nuovi servizi Škoda Connect permettono, tra le altre funzioni, anche il blocco e lo sblocco della vettura (Remote Lock/Unlock) e consentiranno in futuro di poter usufruire della nuove app in fase di sviluppo.

I motori
Nel nostro test, effettuato sulle strade che si inerpicano attorno al lago di Como, partendo da Cernobbio, abbiamo ancora una volta potuto apprezzare il piccolo tre cilindri 1.0 litri TSI turbo a benzina. Coi suoi 115 CV e 200 Nm di coppia pare più che adeguato a una vettura di queste dimensioni, confermando la validità del downsizing operato dal Gruppo Volkswagen. Chiaro che per dare il meglio di se deve girare un po’ in alto e questo si ripercuote sui consumi, ma ad andatura turistica è davvero godibile e per certi versi sorprendente. E’ la scelta giusta e guardando ancor più all’economia riteniamo da considerare anche la versione G-TEC (solo col cambio manuale 6M), che sarà introdotta nel corso del 2019, e che col GPL consentirà un certo risparmio sul costo del pieno, anche se i 25 CV in meno e soprattutto la coppia ridotta a 145 Nm renderanno questo motore un po’ ‘impiccato’ quando si viaggia a pieno carico, cosa d’altronde di normale amministrazione, vista la connotazione della vettura. Su questo motore cambio manuale a 6 marce o automatico DSG a 7 rapporti. L’automatico è comodo, ma il manuale ci sembra riesca a sfruttare meglio le potenzialità del motore. Se si vuole tagliare la testa al toro, c’è sempre il diesel 1.6 TDI, che pur se considerato, a torto, ‘sporco brutto e cattivo’, continua a fare la sua parte, anche ecologicamente, con l’omologazione Euro6d-temp. Anche in questo caso cambio manuale a 6 marce oppure, a richiesta, il 7 marce DSG.

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Sospensioni e freni
L’assale anteriore adotta uno schema MacPherson mentre il posteriore e a bracci interconnessi. Sulla versione Sport c’è di serie lo Sport Chassis Control: l’assetto è ribassato di 15 mm e in modalità Sport il freno idraulico degli ammortizzatori è più chiuso, tramite una taratura elettronica di una valvola. Il Driving Mode Select (impostabile su quattro modalità, Normal, Sport, Eco e Individual) opera anche sulla risposta dello sterzo e del motore e sulla trasmissione. La Škoda Scala monta un impianto frenante calibrato in base alla potenza del motore: i dischi anteriore possono essere di diametro 256 mm o 276 mm, mentre i posteriori sono sempre da 230 mm, tranne che per le motorizzazioni a 3 cilindri in cui sono montati i tamburi da 9” di diametro, scelta che però non comprendiamo.

La gamma colori di Škoda Scala
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Il listino prezzi