Silk FAW svela la nuova hypercar ibrida S9

La S9 rappresenta la nascita di un progetto ambizioso, orchestrato dalla joint venture tra l’americana Silk EV e la cinese FAW. Il cuore tecnologico avrà sede a Reggio Emilia.

Il 4 settembre è stata una data importante per la neonata Casa automobilistica Silk FAW, perché a Milano in occasione della Design Week è stato presentato ufficialmente il progetto della nuova hypercar ibrida S9, che verrà sviluppata e prodotta a Reggio Emilia nel nuovo polo industriale e tecnologico che nascerà nel 2023.

La gamma di Silk FAW verrà completata, entro il 2027, con la supercar S7, anch’essa prodotta a Reggio Emilia, e successivamente con le elettriche S5 e S3, disegnate in Italia ma prodotte in Cina.

Katia Bassi, Managing Director di Silk FAW, accanto alla S9 poco prima che venisse svelata ufficialmente alla Milano Design Week.

Katia Bassi, Managing Director di Silk FAW, ha dichiarato: “La nuova S9 è il simbolo di un nuovo futuro in cui alte prestazioni e design si uniscono perfettamente all’innovazione e all’attenzione alla sostenibilità. Siamo entusiasti di svelare la nostra splendida hypercar in occasione di un grande evento globale dedicato al design“.

Si tratta di un piano industriale di grande rilevanza, con un impatto importante anche per il territorio italiano, visto che la joint venture tra l’americana Silk EV e la cinese FAW prevede investimenti per circa 1,3 miliardi di euro, di cui il 38,5% sarà destinato alla ricerca e allo sviluppo, in collaborazione con le più importanti università italiane e mondiali. Sono inoltre previste nei prossimi anni più di 1000 assunzioni.

Il trasferimento del know-how avverrà facendo convergere sia professionalità senior già affermate, sia nuovi giovani talenti. I piani prevedono numerose partnership con realtà presenti sul territorio e il progetto de “L’officina dei Talenti”, con il quale saranno selezionati 200 studenti post-dottorato con una borsa di studio della durata di 3 anni.

L’azienda ha dichiarato inoltre che verrà favorito il rientro in Italia di ingegneri italiani che in questi anni si sono trasferiti all’estero, in particolare in Inghilterra e in Germania, dove risiedono le più importanti realtà automotive.

Silk FAW costruirà due grandi centri produttivi e di innovazione, uno in Italia a Reggio Emilia e l’altro in Cina a Changchun.

L’impianto di produzione e sviluppo italiano nascerà su un’area di circa 360 mila metri quadrati, sarà CO2-neutrale e collocato a pochi chilometri dalla stazione ferroviaria AV di Reggio Emilia, presso il comune di Gavassa. All’interno dell’area ci sarà anche un campus universitario, un incubatore per le startup, e una pista di collaudo dei veicoli e per i test drive dei clienti. Ci saranno inoltre strutture per l’accoglienza, come un museo di design e un Hotel a 5 stelle. L’obiettivo del sito di Reggio Emilia è quello di offrire una “customer journey” con tutti gli elementi tipici del lusso, un’esperienza molto esclusiva per tutti i visitatori.

4) Le linee sono pulite e filanti, con il posteriore particolarmente allungato e provvisto di un profilo alare retraibile.

Jonathan Krane, presidente della Silk FAW, in collegamento video durante la presentazione, ha affermato: “Siamo entusiasti che il nostro stabilimento produttivo sorgerà nella Motor Valley, che è riconosciuta in tutto il mondo per l’altissimo livello di competenze e know-how. Nella Motor Valley si trovano non solo i migliori Costruttori, ma anche una fitta rete di fornitori con elevati standard qualitativi. Questa è un’area iconica per l’intero network automotive e una location ideale che risponde perfettamente alle nostre necessità logistiche e produttive

Come è fatta

Il progetto della hypercar S9 si trova al momento in fase di sviluppo, infatti il modello presentato a Milano è un concept, quindi non è ancora la versione definitiva. Ci sono però molte particolarità tecniche che sono state rivelate. A partire dalle prestazioni, la Silk FAW S9 promette numeri incredibili, come uno 0-200 inferiore a 6 secondi e una velocità massima di oltre 400 km/h.

Il powertrain è ibrido e la sua parte termica prevede un nuovo motore termico V8 4.0 da 625 kW (850 CV), che avrà la particolarità di avere due turbocompressori elettrici, posizionati all’esterno della V. Le loro giranti potranno essere quindi mosse sia dai gas di scarico che investono le turbine, sia elettricamente tramite l’energia immagazzinata nel pacco batterie.

La parte elettrica è invece composta da un motore elettrico da 50 kW integrato nel cambio e da due motori elettrici da 195 kW posizionati sull’asse anteriore, uno per ciascuna ruota.

I motori elettici avranno soluzioni innovative: per esempio una nuova tecnologia applicata agli avvolgimenti in rame che permetterà una massima velocità di rotazione fino all’incredibile valore di 29.400 giri/min.

Silk FAW si farà carico anche dello sviluppo e della costruzione dei pacchi batteria, compreso il software di gestione della batteria stessa.

In totale la S9 potrà vantare circa 1450 CV di potenza massima, ripartiti sulle quattro ruote, per prestazioni da brividi.

All’anteriore, la trazione sarà garantita dai due motori elettrici indipendenti, che potranno quindi veicolare la coppia sulla ruota esterna o su quella interna, facendo quindi da Torque Vectoring. Al posteriore, un differenziale elettronico si occuperà di ripartire la coppia derivante dal motore endotermico.

La S9 potrà essere guidata anche in modo completamente elettrico, per esempio nei tratti cittadini.

Walter De Silva, responsabile del design della S9

Il design è stato affidato a Walter De Silva, che ha plasmato una silhouette dalle linee molto pulite e filanti. Gli elementi più distintivi sono i gruppi ottici anteriori a LED che integrano una presa NACA, il profilo centrale sul cofano che separa in maniera netta i flussi aerodinamici indirizzandoli sulle due fiancate e il posteriore molto allungato, che richiama le forme delle Hypercar LMP1, per permettere una migliore gestione dei flussi dell’aria nella zona posteriore alle altissime velocità. Sempre al posteriore, è presente un profilo alare retraibile, che garantirà la generazione di una notevole deportanza.

Come affermato da De Silva, tutti gli elementi estetici hanno anche una funzione aerodinamica, con l’obiettivo di aumentare l’efficienza aerodinamica, ovvero il rapporto tra deportanza e resistenza. Oltre al team interno, sono tante le collaborazioni con le aziende della Motor Valley, come Dallara, partner importante per lo sviluppo aerodinamico.

La scocca e i pannelli della carrozzeria sono realizzati in fibra di carbonio (tecnologia a “fibre lunghe”), per ridurre al minimo il peso complessivo, che dovrebbe attestarsi tra i 1450 kg e i 1500 kg a secco, come rivelato nel prossimo paragrafo nell’intervista all’ing. Fedeli, Chief Technology & Innovation Officer di Silk FAW.

Infine, l’interfaccia uomo-macchina sarà esclusiva e rivoluzionaria, per fornire una user experience altamente inclusiva e dinamica; per esempio, il dashboard vedrà cambiare la grafica a seconda della velocità del veicolo, dando più informazioni alle basse velocità e riducendo la quantità delle stesse man mano che la velocità aumenta, per ridurre le distrazioni del guidatore.

Intervista all’ing. Fedeli

L’ingegnere Roberto Fedeli vanta una lunga carriera come responsabile tecnico in Ferrari, BMW e Alfa Romeo, oggi è Chief Technology & Innovation Officer di Silk FAW, con il compito di identificare le tecnologie più efficaci e all’avanguardia da applicare alla nuova gamma di veicoli.

Durante la presentazione della S9, abbiamo approfittato della sua presenza per fargli qualche domanda tecnica, nel tentativo di carpire i segreti della nuova hypercar.

L’ing. Roberto Fedeli, Chief Technology & Innovation Officer di Silk FAW, con alle spalle un rendering dello studio aerodinamico CFD della vettura (andamento del Cp, coefficiente di pressione, lungo la carrozzeria)

Ing. Fedeli, qual è stata la sfida ingegneristica più impegnativa del progetto S9?

Le difficoltà maggiori derivano dall’integrazione dei singoli componenti, che devono essere alloggiati all’interno di un design estremamente filante. È molto complicato rispettare lo stile e al tempo stesso collocare tutti i sottoassiemi del veicolo. Fortunatamente Walter De Silva è un designer di grande esperienza e sa lavorare assieme agli ingegneri per assecondare le esigenze tecniche, senza snaturare il design dell’auto.

Quale sarà il peso complessivo della vettura?

Abbiamo fatto una simulazione che ci ha dato come risultato una forchetta compresa tra 1450 kg e i 1500 kg a secco. Andremo a consolidare questo valore nel momento in cui ci sarà il prototipo definitivo.

La piattaforma sulla quale si basa la S9 prevede già una versione full electric?

No, lo nego con molta fermezza. Io non credo alle vetture che nascono ibride o termiche e poi diventano elettriche. Non credo nemmeno a piattaforme miste, per questo segmento di vetture sportive. Per effettuare un’ottimizzazione spinta degli spazi e del peso, non si può pensare a diversi tipi di powertrain. La S9 nasce con un’architettura ibrida, che potrà eventualmente in futuro avere un’evoluzione, ma che non diventerà full electric. Svilupperemo un’altra piattaforma ad hoc per i modelli elettrici della gamma Silk FAW.

Il motore endotermico V8 deriva da un’altra unità o è stato progettato da zero?

Il motore è completamente nuovo, progettato “da foglio bianco”. È stato ideato da un responsabile che ha avuto esperienze in Ferrari, Maserati e Aston Martin. La sua idea era quella un motore otto cilindri con due compressori elettrici, posizionati all’esterno della V. È la prima volta al mondo che viene realizzato un motore con due compressori elettrici, le difficoltà progettuali e realizzative sono elevate, soprattutto a livello di controllo elettronico. Lo stiamo sviluppando assieme alla HPE COXA, storico partner ingegneristico della Motor Valley.

Che tipo sospensioni sarà previsto?

Adotteremo il classico ma sempre valido quadrilatero deformabile sia all’anteriore che al posteriore. All’anteriore stiamo pensando di applicare un sistema push-rod, in modo da avere più flessibilità nel collocamento di molle e ammortizzatori. Utilizzeremo la tecnologia magnetoreologica per l’idraulica degli ammortizzatori, per attuare un controllo istantaneo dei moti delle ruote e della cassa, come per contrastare il rollio in curva.

Da cosa deriva la scelta conservativa di un profilo alare posteriore?

La scelta del profilo alare posteriore è stata dettata da ragioni puramente stilistiche. Al team di designer a cui fa capo Walter De Silva piaceva l’idea di un’ala posteriore, per rendere più caratteristico il design della vettura. Io non sono un particolare sostenitore delle ali, ma ovviamente sono contento quando ci sono, conoscendone i vantaggi aerodinamici.

Ringraziando l’ing. Fedeli per la breve intervista, auguriamo a Silk FAW di poter completare con successo gli ambiziosi piani industriali che sono stati annunciati. In attesa di poter vedere su strada il modello definitivo della S9, rimarremo nel frattempo vigili sullo sviluppo di questa nuova interessante hypercar.

Il posteriore è quasi estremo nel design. Due enormi bocche laterali, poste sotto i gruppi ottici, estraggono l’aria dai vani ruota posteriori. Al centro nella parte alta, si trova lo sfiato dei due turbocompressori. Sotto, il diffusore presenta tre setti per la separazione del flusso d’aria.
Gli interni prevedono soluzioni innovative e rivoluzionarie, soprattutto per quanto riguarda l’interfaccia uomo-macchina

SCHEDA TECNICA SILK FAW S9

Powertrain

Motore endotermico: V8 Hot-V 4.0 L dotato di doppio turbocompressore elettrico, 625 kW @7250-8000 RPM e 850 Nm di coppia, Euro 7.

Motori elettrici: un motore elettrico da 50 kW integrato nel cambio, due motori elettrici da 195 kW ciascuno sull’asse anteriore (regime massimo 29400 giri/min e coppia massima 1300 Nm su ciascuna ruota).

Potenza combinata: 1450 CV

Trasmissione: cambio automatico doppia frizione a 8 rapporti.

Trazione: integrale. Torque vectoring anteriore grazie ai due motori elettrici e differenziale elettronico posteriore.

Sospensioni e freni

Quadrilatero deformabile anteriore e posteriore.

Ammortizzatori idraulici magneto-reologici a controllo elettronico.

Freni carboceramici

Scocca e aerodinamica

Scocca in fibra di carbonio, tecnologia “fibra lunga”

Pannelli carrozzeria in fibra di carbonio.

Peso stimato a secco: tra i 1400 kg e i 1500 kg.

Aerodinamica attiva con ala posteriore retraibile.

Prestazioni stimate:

Velocità massima maggiore di 400 km/h.

0-200 km/h in meno di 6 secondi.

0-300 km/h in meno di 11 secondi.